Saturday, 10 October 2020

LA GUERRA DEI PAPAVERI: L'ambientazione


 Ciao lettrici e lettori! Oggi per la mia tappa del blog tour vi voglio parlare di uno degli elementi che più mi ha colpito del romanzo: il worldbuilding. Ormai non è un segreto il mio amore per un'ambientazione ben costruita che garantisce a noi lettori una "full immersion" in quella che è la storia. 


Cominciamo, dunque, dal principio: ci troviamo nel Nikan, un impero non realmente esistente ma che si rifà alla cultura orientale, sia cinese che giapponese. Questo lo si ritrova specialmente nei nomi delle provincie e di persona ma anche nella storia del paese, che riprende con il nome "Le guerre dell'oppio" cinesi ma che come dinamica è forse più simile alle guerre Sino-giapponesi. La costante lotta fra l'impero e la federazione del Mugen, con l'isola di Speer come elemento fondamentale all'interno della guerra infatti può assomigliare, in parte, al conflitto fra Cina e Giappone.
Ma procediamo per punti! L'impero è diviso in svariate provincie che, come potete vedere nella mappa,  sono: Gǒu, Niú, Hóu, Yáng, Shu, Tù, Zhū, Lóng, Jì, Ma, Hu e Shé.
Esse sono contraddistinte da un simbolo e sono gestite da un signore della guerra.



Il villaggio della nostra protagonista, Rin, si chiama Tikany ed è collocato nella provincia di Jì, zona prevalentemente contadina e povera. Runin verrà presa in giro molte volte proprio per il suo accento e per il colore della sua pelle, più scuro rispetto a quello dei suoi compagni altolocati. 

Il distretto di Tikany nella provincia di Gōngjī era però un villaggio di agricoltori e contadini. Le famiglie del posto avevano più bisogno di braccia per lavorare i campi che di mocciosi laureati.

Una delle provincie più ricche è, invece quella di Lóng, da cui provengono tre dei compagni di scuola che troverà Rin nell'accademia militare, la Sinegard. Nello specifico il padre di Nezha è il signore delle guerra della provincia e questo lo rende uno fra i favoriti nella scuola. 

«Oh, sei quella che Nezha detesta.»
Rin pensò che come reputazione ne esistevano di ben peggiori. In ogni caso, Kitay non sembrava fargliene una colpa. «E comunque, che problema ha?» chiese lei.
«Suo padre è il signore della guerra della provincia di Lóng e per generazioni le zie sono state concubine dei sovrani. Pure tu saresti una stronza se la tua famiglia fosse ricca e attraente.»

Se la prima parte del romanzo è più statica e la storia si sviluppa alla Sinegard, la seconda invece in fatto di ambientazione è molto più movimentata e ci permette di esplorare meglio il territorio. 
Khurdalain è la base militare dove Rin viene collocata e dove incontra per la prima volta i Cike.

Khurdalain era una città portuale sulla costa del mare orientale di Nariin, un fiorente centro di commercio internazionale. Era l’unico centro dell’Impero che aveva regolarmente a che fare con gli stranieri: secoli addietro gli esperiani e i boloniani avevano istituito lì le loro ambasciate.
Persino i mercanti federati avevano occupato per un po’ il bacino finché Khurdalain non era diventata  teatro delle Guerre dei papaveri.

Luogo che ho trovato particolarmente atmosferico è stato Chuluu Korikh, una prigione per Criminali snaturati, coloro che hanno commesso crimini contro natura. Non voglio scendere nei dettagli perché sarebbe spoiler ma eventualmente avremo modo di sapere qualcosa di più e vi farà venire i brividi.

Di particolare rilevanza per la trama è anche Speer, un'isola, ormai andata distrutta e terra di fenomenali guerrieri. 

L’isola non esportava quasi nulla che potesse servire all’Impero, tranne i soldati. Esistono valide prove che gli speerliani non fossero nemmeno a conoscenza della pratica dell’agricoltura. Prima dell’ondata civilizzatrice portata dagli emissari dell’Imperatore, gli speerliani erano un popolo primitivo che praticava rituali osceni e barbarici. Avevano ben poco da offrire dal punto di vista culturale o tecnologico. In effetti, sembravano esser rimasti centinaia di anni indietro rispetto al resto del mondo. Militarmente, però, gli speerliani valevano tanto oro quanto pesavano.

Ma come si incastreranno tutti questi pezzi del puzzle nel romanzo? Perché parlare di quest'isola e dei suoi abitanti ormai estinti? Questo lo scoprirete leggendo il libro perché andrei a raccontarvi l'intera trama! Spero di avervi incuriosito con questo articolo e non dimenticatevi di leggere tutti "La guerra dei Papaveri", in uscita il 13 ottobre!

A presto,
Erika.

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