Thursday 16 September 2021

Recensione: "MAY THE BEST MAN WIN" di Zr Ellor

Buongiorno lettor*!
Dopo un periodo di vacanza del blog riprendiamo con le recensioni e stavolta tocca a me col libro che è stato scelto tra le nuove uscite di maggio da leggere. Vediamo di cosa si trattava:


Titolo:
May the Best Man Win
Autore:
Zr Ellor
Data d'uscita:
18 maggio 2021 (per kindle) / 10 agosto 2021 (hardback)
Numero di pagine:
288
Editore:
Roaring Brook
Prezzo:
16,95€
Trama:

Jeremy Harkiss, cheer captain and student body president, won’t let coming out as a transgender boy ruin his senior year. Instead of bowing to the bigots and outdate school administration, Jeremy decides to make some noise—and how better than by challenging his all-star ex-boyfriend, Lukas for the title of Homecoming King?

Lukas Rivers, football star and head of the Homecoming Committee, is just trying to find order in his life after his older brother’s funeral and the loss long-term girlfriend—who turned out to be a boy. But when Jeremy threatens to break his heart and steal his crown, Lukas kick starts a plot to sabotage Jeremy’s campaign.

When both boys take their rivalry too far, the dance is on the verge of being canceled. To save Homecoming, they’ll have to face the hurt they’re both hiding—and the lingering butterflies they can’t deny.
 

 Recensione: 

                                                                        Voto: 3.5 stelle⭐

Devo dire che quando ho inserito questo libro nel pole mensile delle recensioni del mese, ho sperato caldamente potesse vincere per il tipo di storia che voleva raccontare e che sapevo di voler leggere per le tematiche che prometteva di portare con sé.
Sono stata soddisfatta sotto questo aspetto? Assolutamente sì.

Vedere questa storia dal punto di vista di Jeremy e Lukas, ma anche in realtà attraverso gli occhi dei personaggi che girano loro attorno, è stato un grandissimo spunto di riflessione. Leggere di una figura transgender come protagonista e capire meglio i sentimenti, i dolori, le speranze e anche tutte le paure che il proprio momento di transizione porta con sé è stato di grande impatto. Non solo, il poter scoprire anche le aspettative rispetto al modo in cui vorrebbe che gli altri lo guardassero e si relazionassero, con tutte le incomprensioni e gli scivoloni (di terzi ma anche suoi) che questo periodo di assestamento comporta, è stato ancor più che utile.
Allo stesso modo mi è piaciuto anche il fatto che lo stesso protagonista abbia avuto molto da imparare, riuscendo a uscire dall'errore di considerarsi il centro di tutto e comprendere che per quanto stesse soffrendo e vivendo delle difficoltà nel farsi accettare e capire nel modo giusto, non era l'unica persona a stare male ed avere bisogno di un supporto concreto quanto emotivo. Ho apprezzato infatti il riscoprire il voler dare sostegno agli altri, quello vero, non dato solo da una necessità di avere qualcuno vicino per arrivare ad un determinato scopo (in questo caso principalmente per ottenere dei voti per l'incoronazione di Re del Ballo), ma proprio dal fatto di tenerci a qualcuno e volerlo aiutare, anche se questo può costare caro.
Fiducia, amicizia, amore, affetto... sono elementi che potremmo considerare scontati, ma che invece in questo libro risultano la cosa più difficile, soprattutto per il protagonista che spinge via qualsiasi persona possa volergli bene con un atteggiamento menefreghista, aggressivo ed egocentrico, che però risulta essere una difesa personale per evitare di venire ancora ferito e allo stesso tempo una reale cecità davanti al prossimo su cui capisce di dover lavorare.
Non è comunque il solo, perché come Jeremy finisce in una spirale di errori così sembrano fare anche altri protagonisti del libro e, come spesso accade, bisogna arrivare a toccare il fondo e scontrarsi con gli altri e con la realtà prima di poter riuscire a risalire. Tutto ciò è inserito in un ambiente in cui, come spesso accade, l'apertura mentale che viene tanto paventata - qui rappresentata dalla figura della Preside ma anche in parte dalla madre di Jeremy-, così come le prese di posizione a favore della difesa delle persone vittime di molestie e aggressioni, in realtà sono solo di facciata, rivelando un perbenismo che però cede immediatamente il passo di fronte a possibili lamentele e giudizi negativi da parte del resto della comunità. Rimane ancora più importante l'idea che si da' alla società piuttosto chi si è davvero, per quanto deludente possa essere, tanto da spingere spesso ad atti eccessivi pensando che l'unico modo per risolvere le cose sia quello di farsi giustizia da soli, anche a costo di finire dalla parte del torto.
May the Best Man Win raffigura in maniera concreta e forte questo sentimento, che arriva ad opprimere il petto tanto da far mancare il respiro.
Bullismo verbale e fisico, molestie, aggressività, indifferenza genitoriale e anche scolastica, repressione della propria persona a favore delle aspettative altrui... questo libro ha tanto, è tanto, così da non risultare una lettura propriamente leggera nonostante l'apparente centro della trama sia la lotta per la conquista della corona del Re del Ballo tra Jeremy e Lukas. Ciò nonostante, credo che il tutto si sarebbe potuto gestire meglio.
Mi spiego. Questo è un libro pieno di rabbia e dolore, sviluppato ovviamente in modi diversi. E ci sta per tutto ciò che contiene al suo interno, ma allo stesso tempo non abbiamo con Jeremy una giusta valvola di sfogo, né un modo (pressoché quasi fino alla fine) perché riesca a uscire da questa situazione di autodistruzione in cui sembra essere caduto. I confronti che necessita avere sono fin troppo veloci e nemmeno particolarmente profondi, come se bastassero poche parole a sistemare ferite su cui varrebbe la pena soffermarsi un attimo in più, e ammetto che avrei voluto almeno un po' più di focus su lui e Lukas e anche sul rapporto con sua madre.
Ancora di più posso riprendere lo stesso discorso sulla figura di Lukas, praticamente quello che risulta l'ancora di questo libro, per quanto a propria volta non privo di problemi da affrontare. Si accenna ad un autismo che dovrebbe avere, ma di fatto non se ne parla né lo si spiega - pur dicendo che se gli altri lo sapessero sarebbe un disastro-; si vede una situazione familiare assolutamente disastrata che lo porta a sentirsi obbligato a cercare di non continuare a essere nell'ombra del proprio fratello maggiore (morto e con il quale non aveva un rapporto sano) e dimostrare di essere più del "il ragazzo con l'handicap", rientrando nello stereotipo del ragazzo brillante e di successo, ma alla fine non viene fatto niente per ricucirla o arrivare ad un vero confronto con la famiglia che a mio parere era necessario e anche importante, visto che comunque sono ferite davvero profonde da sanare. Tutto invece sembra finire un po' alla deriva, con giusto un inizio di scintilla di ribellione che fa intendere che probabilmente inizierà a comportarsi con un può più di riguardo per sé e ciò che davvero vuole.
L'unica cosa che risulta chiara durante la storia è ciò che Lukas sente per Jeremy, che poi si legherà ad una riflessione graduale su se stesso e forse su quello che non si è mai concesso di scoprire. Peccato appunto per il caratteraccio di Jeremy, che più di una volta (e in maniera anche fin troppo cattiva, son sincera) lo respinge; la stessa loro rottura in realtà risulta data da un equivoco che si sarebbe potuto tranquillamente evitare se ci fosse stato un vero dialogo tra loro, ma d'altra parte credo che sia questo lo scopo del libro: ricordarci che qualsiasi cosa stiamo passando o sentendo, parlarne e aprirsi con le persone che amiamo, aprirsi davvero, è la soluzione più giusta. Solo così potremo davvero capire cosa gli altri pensano e provano a loro volta. 

In conclusione, se vi aspettate un libro divertente temo dovrete accontentarvi di pochi momenti, se invece preferite qualcosa di più introspettivo ve lo consiglio, anche se penso si sarebbe potuto sviluppare il tutto molto meglio, con un finale di maggior respiro che avrebbe potuto mostrare uno scorcio maggiore sul futuro e su come entrambi i protagonisti sono riusciti a venire a patti ed affrontare davvero se stessi, le proprie famiglie, i propri sogni e anche vederli finalmente un po' felici. Dopo tutto il libro, credo che ce lo saremmo proprio meritati, Lukas e Jeremy in primis!


Alla prossima recensione💙

Chiara


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