Sunday, 15 September 2019

Unpopular Opinions: Regina Rossa


Ciao lettrici e lettori!
Con questo post inauguriamo una delle nostre rubriche mensili, le unpopular opinion, perché chi non ama un po' di drama? 

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Oggi vi voglio parlare di una serie che vedo molto in giro ma che personalmente non mi ha mai fatto impazzire per i vari motivi che vi spiegherò.
Alcune piccole premesse prima di partire:
-il post potrebbe contenere spoiler.
- con questo post non voglio assolutamente offendere nessuno ma solo esprimere la mia opinione; se a voi è piaciuto il libro in questione sono molto contenta per voi e, anzi, vi invito a scrivermi perché lo avete apprezzato.
Regina Rossa è un serie distopica scritta da Victoria Aveyard che parla di Mare, una ragazza che vive in un mondo dove il sangue è tutto. Esistono infatti due colori di quest’ultimo: il rosso, colore del popolo e l’argento, colore della corona e del potere.
Potete trovare la trama completa qui, ma bando alla ciance, cominciamo!



La prima cosa che mi è saltata all’occhio è che questo libro è pieno di cliché. È l’elemento che personalmente mi disturba di meno anche perché trovo difficile, anche se non impossibile, scrivere un libro completamente originale, ma non possiamo negare che non ci siano. La protagonista prescelta, il governo che opprime il popolo, la ribellione, il principe azzurro… potrei stare qui a scrivere l’elenco fino a domani mattina.



Secondo punto all’ordine del giorno è l’ inconsistenza. Mi spiego meglio: ho trovato il primo libro piacevole e interessante ma i seguiti a mio parere sono andati degenerando (o almeno fino a Gabbia del Re, dove sono arrivata io.)















Una parola, dodici lettere: la protagonista. Per quanto ci abbia provato ad apprezzarla non ci riesco proprio. La trovo irritante, egoista e non impara mai dai suoi errori. Anzi, non è che non impara mai, ma passa da un estremo all’altro.













Sempre a tema personaggi, vogliamo di Evangeline? Non è il personaggio in sé il problema, anzi la trovo uno dei personaggi più interessanti dopo Maven. Il problema è che nel terzo libro è stata introdotta come personaggio LGBT (cosa che se fatta bene normalmente adoro) senza nessun contesto intorno. È come se una mattina si fosse svegliata e avesse deciso “da oggi mi piacciono le ragazze!”.














Ultimo punto ma non per importanza è Il ritorno al punto di partenza. Questo è quello che ha fatto traboccare il vaso e il motivo per cui non ho intenzione di leggere l’ultimo libro. Il finale di “Gabbia del Re”, a mio parere, ha cancellato tutti il percorso fatto da uno dei personaggi principali.






Per oggi è tutto! Grazie mille per aver letto, fatemi sapere cosa ne pensate!
Erika

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