Sunday 6 October 2019

Recensione: "Into the Crooked Place" di Alexandra Christo


Buongiorno amici lettori!
Oggi per voi abbiamo una vera chicca, ovvero la recensione in anteprima di Into the Crooked Place di Alexandra Christo. Infatti il libro uscirà l'8 Ottobre, ma io ho avuto la possibilità di avere un'ARC del libro e quindi adesso saprete cosa ne penso.


Titolo: Into the Crooked Place
Autore: Alexandra Christo
Data di uscita: 8 Ottobre
Editore: Feiwel & Friends
Pagine: 469
Prezzo di copertina: 17,46 rigida, 8,69 flessibile

Trama:

Desperate times call for desperate magic . . . Magic rules the city of Creije Capital and Tavia Syn knows just how many tricks she needs up her sleeve to survive. Selling dark magic on the streets for her kingpin, she keeps clear of other crooks, counting the days until her debt is paid and she can flee her criminal life. But then, one day, with her freedom in sight, Tavia uncovers a sinister plot that threatens to destroy the realm she calls home. Desperate to put an end to her kingpin's plan, Tavia forms an unlikely alliance with three crooks even more deadly than her: Wesley, the kingpin's prodigy and most renewed criminal in the realm Karam, an underground fighter with a penchant for killing first and forgetting to ask questions And Saxony, a Crafter in hiding who will stop at nothing to avenge her family With the reluctant saviours assembled, they embark on a quest to put an end to the dark magic before it's too late. But even if they can take down the kingpin and save the realm, the one thing they can't do is trust each other.

Serie:
1. Into the Crooked Place
2. Senza titolo


Recensione

Voto: 3 stelle!

"The realms make monsters of us all"
"It is not the realms. It is the people in them."

Sono un po’ delusa da questo libro? Si.
Mi aspettavo di più? Decisamente.
L’anno scorso ho letto ed amato To Kill a Kingdom, il primo libro della scrittrice, così quando aveva annunciato che quest’anno sarebbe uscita una sua nuova storia ero molto emozionata. Il libro prometteva un gruppo di criminali, un mondo magico e avventure alla Sei di Corvi.
Ero davvero emozionata di leggerlo, ma sfortunatamente questo libro mi ha deluso.

Il primo grande problema, quello di fondo, è che il libro viene fin dalla sua annunciazione paragonato a Six of Crows. Questo serviva per attirare a sé nuovi lettori, ma leggendolo una persona non può fare a meno di continuare a confrontarlo con il libro della Bardugo e mi dispiace per la Christo, ma quest’ultimo è nettamente superiore alla sua storia.
Sapevo già che SoC era un libro magnifico, ma ultimamente ho letto altri libri sulla stessa riga e nessuno è riuscito a conquistarmi come questo.

"Because not a one of them was truly righteous or good or even half-loyal"

Punto a sfavore fin dall’inizio è la narrazione. Lo stile di scrittura mi ha convinto come lo scorso anno, ma ho trovato che la scrittrice abbia fatto fatica a scrivere a quattro voci.
La narrazione, soprattutto nei primi capitoli, non è fluida. Si passa da un capitolo all’altro, da un personaggio all’altro, senza avere un filo conduttore che possa legare le vicende. Solo andando avanti si verrà a formare una vera narrazione che coinvolge tutti, ma anche qui abbiamo dei problemi.
All’inizio è un capitolo, una storia, fine. Se si legge capitolo per capitolo la storia è anche bella, perché la Christo sa scrivere, ma quando unisci il tutto si vede un distacco da un capitolo all’altro.
Quando ci troviamo con tutti i personaggi insieme dediti alla missione non troviamo mai un gruppo unito. La scrittrice ha diviso i personaggi principali in due gruppi e questo ha portato problemi alla narrazione. Possono passare anche cinquanta pagine prima di sapere cosa sta facendo un personaggio. In base a che personaggio narra il capitolo si comprende cosa sta facendo il suo “gruppo”, mentre gli altri due personaggi sono quasi dimenticati.
La scrittrice non è riuscita a unirli, a formarne un gruppo unito anche solo allo scopo della missione. Ci sono quattro personaggi che si trovano insieme per un motivo che a volte non è chiaro.

E questo ci porta all’altro grande problema del libro: la confusione.
Più di una volta sono rimasta confusa da quello che stava succedendo nel libro, per colpa di due punti che non sono stati approfonditi, a mio parere, a dovere.
Il primo è la magia. È interessante come abbia voluto mostrarla la scrittrice, ma molto confusionario (si, probabilmente userò questa parola tante volte). Non ci vengono mai spiegati i limiti di questo potere o chi possa usarlo. Sembra tutto molto lasciato al caso.
L’altro punto è l’ambientazione. Io già sono negata in geografia, ma qui serviva proprio una mappa. I personaggi continuano a muoversi in un mondo che non viene spiegato al lettore: sono isole? Penisole? Città un po’ distanti? Bho. Io non ho capito. A me è arrivata la sensazione che neanche la scrittrice sapesse bene come è strutturato il mondo da lei creato.
So che nell’edizione americana o con il pre-ordine ti viene mandata una mappa, ma è solo quella della città di partenza della storia, poi i personaggi si muovono in un mondo che io non ho compreso.

"Why are you all staring a me like we're on a date?" Wesley asked. "Make yourselves useful."
"How so, sir?" one of the busker asked.
"I don't care. Just do something. Shoot someone. Fire-gates, shoot each other for all I care."

Passiamo ai personaggi, sono tutti molto interessanti, ma dovevano essere caratterizzati meglio. Se alcuni hanno delle grosse motivazioni per intraprendere questo viaggio, quelle degli altri sono molto futili. Possono essere considerate delle motivazioni convincenti, ma bisognava avere una spiegazione più dettagliata.
Quello che manca a tutti è una caratterizzazione adeguata, sembrano solo quasi accennati, quindi spero che avremo di più su di loro nel seguito.
Bisogna anche ammettere che tanti sembrano quasi una brutta coppia dei personaggi della Bardugo.

“That was how street kids became street kings. How buskers became underbosses. It was the only way to survive in a realm hungry enough to swallow the weak whole. Trust no one, betray everyone. Kill or be killed, always.”

Leggendo tutto questo credo che tanti di voi si stiano chiedendo come mai ho dato la sufficienza al libro?
La verità è che ci sono anche punti interessanti all’interno.
I personaggi, anche se poco caratterizzati, sono interessanti e invogliano il lettore a continuare con la lettura.
I due gruppi che la scrittrice ha formato sono le coppie, la divisione non mi è piaciuta, ma le coppie si. Sono entrambe carine, non eccezionali da farmi battere il cuore, ma interessanti.  
E come ho detto all’inizio lo stile di scrittura della Christo a me piace. Se lo leggi solo per leggere, senza concentrarti su tutti i dettagli, è anche una buona lettura.

"And that was precisely why Wesley hated working with a crew."

Il libro sfortunatamente è abbastanza prevedibile, i plot twist inseriti si riescono a prevedere facilmente.
Il punto più interessante forse è il finale, non è spettacolare, ma spinge a dare una possibilità al seguito.

Credo che il grandissimo problema del libro sia che la Christo abbia cercato così tanto di distaccarsi dalla Bardugo e da Six of Crows da finire con molte similitudine.

"That's the thing about dreams. They happen overnight."
"And then fade away".

Into the Crooked Place non sarà di sicuro il libro dell’anno o un libro spettacolare, ma grazie ai personaggi, che sono il punto forte, è riuscito a coinvolgermi abbastanza da finirlo, cosa che non è successo per The Gilded Wolves (altro libro simile) e per questo si merita la sufficienza, ma niente di più.

-       -- Camilla

0 comments:

Post a Comment