Friday, 8 November 2019

Recensione - "La Memoria di Babel" di Christelle Dabos

Ciao a tutti lettrici e lettori! Oggi recensione di un'altro dei miei libri più attesi del 2019.
Di cosa si tratta?
Ma di La Memoria di Babel, ovviamente!

Qualche dettaglio per chi non lo conoscesse:

 Titolo: La Memoria di Babel
Autore: Christelle Dabos
Data di uscita: 9 ottobre 2019
Editore: Edizioni E/O
Pagine: 482 pagine
Prezzo di copertina: 16,00 euro

Trama: Dopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn? Nel terzo volume della saga Christelle Dabos ci fa esplorare la meravigliosa città di Babel. Nel cuore di Ofelia vive un segreto inafferrabile, chiave del passato e, nello stesso tempo, chiave di un futuro incerto.

Recensione: voto 4.5/5 
(avviso: ho cercato di evitare grandi spoiler, ma qualche dettaglio minore ho dovuto per forza inserirlo)

Avevo davvero alte aspettative per questo libro. 
Dopo il finale de Gli Scomparsi di Chiardiluna, chiunque apprezzi la saga della Dabos è rimasto con l'ansia di sapere cosa sarebbe successo dopo e l'incipit di certo dona ancora maggior aspettativa, visto il salto temporale che viene immediatamente fatto.
E' come se si venisse re-introdotti nel mondo delle Arche, percependo perfettamente la tensione di Ophelia per la situazione in cui si trova. La ragazza che man mano stava dimostrando di prendere coraggio e avere una propria voce è stata nuovamente schiacciata dalla sua soffocante madre e soprattutto dallo stretto controllo delle Arcane. 
Questo però non toglie che nel momento in cui la possibilità di scivolare via da questa realtà si presenta, Ophelia la prende al balzo e anzi, non contenta, si imbarca in un'altra avventura in solitaria che la divide dai ritrovati alleati e affetti.
Stavolta infatti ci troviamo su Babel, con una società del tutto diversa, meritocratica in parte e dall'altra controllata all'eccesso, con un progresso che in realtà cela profonde e gravi discriminazioni che ogni tanto rasentano l'assurdo.
La nostra protagonista cerca Thorn ma anche di capire cos'ha fatto Dio e cos'è successo al mondo, portando avanti entrambe le ricerche al meglio che può, fino ad arrivare a rivelazioni che non mi sarei mai aspettata di leggere.
Intrighi, complotti, schemi di cui si riesce a intravedere la trama quando ormai ci si è dentro con tutte le scarpe e un mondo di sentimenti complessi, contorti, che in parte possono infastidire, dall'altra ti coinvolgono così tanto da non poter fare a meno di andare avanti e vivere a pieno tutto quello che succede.


La Memoria di Babel è un libro particolare, come peculiare è lo stile di scrittura della Dabos. 
E' corposo, ha dei momenti in cui il tempo sembra scorrere in maniera inesorabilmente lenta, ma si fa letteralmente divorare. Anche in questo caso non riuscivo assolutamente a smettere di leggere, conscia che arrivare in fondo avrebbe voluto dire dover poi rimanere in attesa per chissà quanti mesi, eppure non ho potuto farne a meno.
E' un libro interessante, originale sia per trama che per l'Arca in cui ci troviamo, e forse anche per la gestione del rapporto tra i due personaggi principali. Di nuovo la Dabos intesse, sopra la trama principale che si dipana di libro in libro e man mano sta cominciando a venire in superficie, altre sottotrame che si intrecciano e influenzano a vicenda, portandoci dentro a più di un mistero contemporaneamente. Unica pecca: sarebbe meglio leggere tutti i libri sempre di fila per tenere a mente tutte le informazioni e rivelazioni, perchè è molto facile saltare qualcosa o perdersi. Questo non toglie che comunque la lettura sia largamente godibile, anche se per alcuni punti sarebbe stata meglio qualche pagina in più così da comprenderlo meglio (anche se non è detto non sia una scelta voluta).
Per quanto riguarda i personaggi, devo dire che i nuovi sono abbastanza interessanti e mi hanno strappato più di un sorriso, mentre i "vecchi" mi sono sembrati coerenti con quello che avevo già visto in passato, anche se probabilmente quelli che sono maturati in maniera più evidente sono stati Berenilde e Archibald. Non hanno molto spazio nel libro, ma per quello che si è visto li ho amati alla follia. E Ophelia e Thorn? 
Devo ammettere che ho un rapporto complicato con questa protagonista: nei libri precedenti mi irritava spesso e mi snervava questo suo essere spesso infantile in alcuni ragionamenti e tonta per altri, soprattutto per quanto riguarda le relazioni interpersonali. Avevo apprezzato lo sviluppo avuto durante Gli Scomparsi di Chiardiluna e per questo, ritrovare ancora alcune sue problematiche in La Memoria di Babel non mi è piaciuto molto. Ciò nonostante, il modo in cui la Dabos ha gestito l'affrontare queste sue problematiche mi ha molto soddisfatta.
E poi, il mio amato bisbetico. Avrei voluto avesse più spazio e anche in questo caso ho ritrovato inizialmente uno stallo nel suo rapporto con Ophelia che mi ha fatto davvero domandare se mi fossi sognata la fine del secondo libro. Eppure, anche in questo caso ho trovato la spiegazione della Dabos coerente e soddisfacente, anche se ovviamente non è stata ancora del tutto approfondita, ma ho la speranza che il quarto volume possa aprire più di una finestra anche sul suo mondo.
Altro punto molto importante e interessante è l'introduzione di più di un handicap fisico, visibile o meno, che riguarda i personaggi, anche i principali. Mi piace il fatto che li gestisca in maniera molto naturale, senza che sembrino aggiunte forzate messe lì tanto per, altro punto a suo favore.

In ultimo, l'antagonista o gli antagonisti. 
In questo libro abbiamo ancora a che fare con l'oscura presenza di Dio, che in qualche modo risulta un'inquietante ombra di cui non ci si riesce a liberare, che infesta ogni minima fessura e cerca in qualche modo di stringere il campo d'azione dei nostri personaggi in maniera diretta o meno. 
Come se non fosse abbastanza grave, a ciò si aggiungono avversari minori, persone invidiose, altezzose, boriose presenti nell'Accademia che mostrano un ambiente malsano, altamente competitivo in cui avvengono pesanti episodi di bullismo che creano una sorta di crescendo sempre più soffocante che si mischia all'ansia di prestazione di Ophelia, nel tentare di rispondere alle aspettative di più di una persona perdendo di vista se stessa. Lo percepisci a pieno come un cappio al collo, aspettando il momento in cui finalmente la nostra Attraversaspecchi se ne libererà del tutto o reagirà.
Non è ancora sufficiente? 
Abbiamo un'altra presenza che sembra gravitare attorno alla nostra protagonista seminando più di una morte, avvicinandosi sempre e sempre di più, fino alla fine. Riuscirà a capire chi è prima che sia troppo tardi? Sta a voi scoprirlo!
Ho amato molto questo libro, ma ammetto che rispetto a Gli Scomparsi di Chiardiluna la trama è risultata in alcuni momenti un pò più statica e mi ha coinvolto leggermente di meno. Sicuramente questo non coinvolge i "neosposi" che mi hanno fatta disperare e struggere come sempre e non vedo l'ora di sapere come si evolveranno, sia come singoli che come coppia.

 

E a proposito di struggimenti: la Dabos mi ha di nuovo lasciata con un'enormità di punti interrogativi, il terrore riguardo cosa stia succedendo e una voglia matta di continuare questa serie immediatamente.
Cederò e cercherò di leggermi l'ultimo in francese? Forse sarà solo il poco tempo a fermarmi.







E' palese che sia una lettura estremamente consigliata, ma sarò sincera: lo stile della Dabos solitamente lo si ama o lo si odia. Il mio consiglio è di dargli una possibilità nonostante magari all'inizio non vi prenda, perchè ne vale proprio la pena.

Voi avete letto questo libro? Oppure seguite questa serie?
Fatemi sapere! 

Intanto buon pomeriggio e al prossimo articolo💓
Chiara

 photo by patricialyfoung (amo le sue art! Vi prego andate a vederle! )

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