Friday 5 June 2020

Recensione: "HOUSE OF DRAGONS" di Jessica Cluess

Ciao lettori!💖 Eccomi qui con la recensione del libro che avete scelto per maggio. Bisogna dire che non è stata la lettura della vita (anzi, in realtà è stata la peggiore del mese) ma cercherò di parlarvi non solo dei lati negativi ma anche di quelli positivi di questo libro!

  • Titolo: House of Dragons
  • Autore: Jessica Cluess
  • Numero di pagine: 434
  • Editore: Random House Childrens Books (12 maggio 2020)
  • Trama: Five royal houses will hear the call to compete in the Trial for the dragon throne. A liar, a soldier, a servant, a thief, and a murderer will answer it. Who will win?
    When the Emperor dies, the five royal houses of Etrusia attend the Call, where one of their own will be selected to compete for the throne. It is always the oldest child, the one who has been preparing for years to compete in the Trial. But this year is different. This year, these five outcasts will answer the call....
    THE LIAR: Emilia must hide her dark magic or be put to death.
    THE SOLDIER: Lucian is a warrior who has sworn to never lift a sword again.
    THE SERVANT: Vespir is a dragon trainer whose skills alone will keep her in the game.
    THE THIEF: Ajax knows that nothing is free--he must take what he wants.
    THE MURDERER: Hyperia was born to rule and will stop at nothing to take her throne.

Voto: 3 stelline!⭐

Recensione:
Avevo davvero grandi aspettative per questo libro. La trama non è qualcosa di totalmente nuovo, ma devo ammettere che le lotte per il trono a me piacciono sempre molto, quindi perché considerarlo un difetto? Amo anche i personaggi variegati che vengono da situazioni completamente diverse tra loro, pronta a vederne lo sviluppo durante tutto il libro e soprattutto a osservare come le loro varie personalità e storie si possano o meno intrecciare. 
Effettivamente questo c'è. 
Se volete una storia di prove e gare che mettono i partecipanti di fronte a sfide sempre diverse uno contro l'altro, avete trovato il libro giusto! Non c'è ripetitività, ogni prova è caratterizzata da ambientazione, obiettivi e mezzi che variano da quella precedente, create con l'intenzione di sondare nei partecipanti le caratteristiche imprescindibili per un imperatore: valore nel combattimento, diplomazia, abilità col proprio drago e forza interiore. 
I contendenti scelti non sono quelli che tutti avrebbero previsto (i primogeniti, allenati fin dall'infanzia per questa sfida) ma "seconde" se non "terze scelte" -a parte un caso-, non quindi particolarmente pronti alla lotta o intenzionati a competere per il trono. Questo comporta un'eterogeneità ancora più marcata ed è una boccata d'aria fresca che da' alla luce una storia con punti di vista e modi di pensare totalmente eterogenei che si alternano durante tutto il racconto.
Infine, il finale, decisamente non scontato. 
Durante tutto il racconto ci sono più e più plot-twist improvvisi che cambiano e rimescolano le carte in tavola, facendo sì che il lettore sia curioso di andare avanti e vedere cosa potrà mai succedere poi. Non si è mai sicuri di niente e l'attenzione del lettore si acuisce in maniera spontanea.
Ultimo punto che mi preme di sottolineare: i draghi.
Spesso la presenza dei draghi risulta un deterrente, non tanto perché non siano creature interessanti ma per il fatto che spesso non li si gestisca bene. Qui invece ogni drago ha una sua personalità e un legame particolare col proprio padrone, risultandone in qualche modo affine nella natura caratteriale. Sono come dei partner, anime affini e gemelle con cui condividere la propria vita, tanto ad essere considerati l'anima del loro cavaliere. E' un aspetto molto interessante e peculiare che devo dire ho apprezzato tantissimo.

Il problema quindi qual è?
Essenzialmente il modo in cui è scritto.
Tutto è estremamente veloce, l'ambientazione delineata ma non totalmente definita e ogni possibile evento o tematica viene trattata con grande superficialità, tanto che vengono mostrati atti crudeli e folli con una facilità estrema, il che può essere da una parte una modo per non indugiare eccessivamente su scene "forti" da leggere, ma allo stesso tempo non è una giustificazione che può reggere se riguarda tutto il libro.
Ci vengono presentati personaggi con un passato piuttosto pesante, chi per una ragione, chi per un'altra che potrebbero effettivamente essere rappresentazione di più tematiche importanti: mancanza di affetto genitoriale, il pregiudizio e la paura verso poteri considerati pericolosi, l'isolamento, i rapporti lgbtq, il rifiuto della guerra... Ci sarebbe stato davvero tanto di cui parlare... eppure tutto risulta piatto.
Per di più qualsiasi introspezione psicologica l'autrice cerca di dare è piuttosto una sorta di resoconto di tutto quello che è successo prima senza portare poi a uno sviluppo, a una crescita costruttiva personale o quantomeno a una riflessione nel lettore.
Ci sono ovviamente momenti in cui, nel relazionarsi tra loro e lavorare insieme i cinque personaggi sembrano piantare i semi per qualcosa di diverso, per una collaborazione concreta rispetto al volersi semplicemente ammazzare tra di loro o rimanere chiusi nella propria autocommiserazione... Peccato che al passaggio o capitolo successivo facciano qualcosa per cui tutto ciò che è successo prima risulta praticamente inutile e spesso contraddittorio. Gli stessi "conflitti" interiori o meno antecedenti al libro non hanno posto nella storia per evolversi, lasciandoli così immutati.
Quello che mi ha più fatto storcere il naso è modo in cui ha trattato uno dei cinque protagonisti: c'è qualcosa di palesemente rotto nella sua persona, lo si capisce già dalla fine del suo primo capitolo e se l'idea era di lasciare senza parole il lettore la Cluess c'è decisamente riuscita (torniamo tuttavia alla nota riguardo la "superficialità"). 
Poteva essere sicuramente un personaggio interessante che da quel punto di partenza poteva prendere palesemente due strade ben precise: redenzione o l'essere un villain. Sfortunatamente quello che risulta è solo una pazzia data da una poca stabilità interiore. Le sue azioni passano dal razionali (ovviamente sempre secondo la logica che gli/le è stata insegnata) a irrazionali in una manciata di secondi. Da figura intelligente e caparbia finisce spesso per essere una mina vagante che perde di significato e arriva a degenerare nel finale. Non sono più riuscita a seguire il filo logico dei suoi pensieri e, come detto, non ho visto un percorso, ma solo un'accozzaglia randomica di azioni sempre più assurde. 
Anche un altro personaggio è stato parimenti bistrattato. Avrebbe potuto dare molto di più a livello introspettivo, mentre invece diventa "chiave della faccenda" passando da depresso per le proprie capacità a persona assolutamente sicura che quello che possiede sia giusto. Anche qui, grandi paure svanite in un nano secondo. Credo che davvero si potesse fare di meglio. Peccato perché il romance non mi dispiaceva per nulla.


Per concludere, se volete una lettura leggera e non siete allo stesso tempo particolarmente impressionabili, direi che questo libro non vi dispiacerà. Se cercate qualcosa di un pò più profondo, forse invece è il caso di cercare altrove☹️

Alla prossima recensione!⭐

-Chiara

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