Friday 18 September 2020

Recensione: "GIRL, SERPENT, THORN" di Melissa Bashardoust

Buongiorno amici lettori!
Oggi vi porto la recensione di Girl, Serpent, Thorn di Melissa Bashardoust, la vostra scelta per la recensione del mese di luglio. Lo so che siamo praticamente già ad ottobre, ma meglio tardi che mai, no?


Titolo:
Girl, Serpent, Thorn
Autore: Melissa Bashardoust
Data di uscita: 7 Luglio
Editore: Hodder & Stoughton
Pagine: 336
Serie: Autoconclusivo
Trama: There was and there was not, as all stories begin, a princess cursed to be poisonous to the touch. But for Soraya, who has lived her life hidden away, apart from her family, safe only in her gardens, it’s not just a story. 
As the day of her twin brother’s wedding approaches, Soraya must decide if she’s willing to step outside of the shadows for the first time. Below in the dungeon is a demon who holds knowledge that she craves, the answer to her freedom. And above is a young man who isn’t afraid of her, whose eyes linger not with fear, but with an understanding of who she is beneath the poison.
Soraya thought she knew her place in the world, but when her choices lead to consequences she never imagined, she begins to question who she is and who she is becoming...human or demon. Princess or monster.


Recensione

Voto: 3,75 stelle!

Girl, Serpent, Thorn è un libro che dalla prima pagina mi ha incantato con le sue ambientazioni atmosferiche e per la mitologia persiana. Sono una grande ammiratrice della mitologia, ma ammetto che oltre quella greca e romana conosco ben poco, quindi è sempre un piacere approfondire vari elementi di altre culture e la Bashardoust con il suo libro mi ha veramente incuriosito. 
La scrittrice ha fatto davvero un buon lavoro ad inserire queste informazioni nel libro, lasciando intendere che la protagonista già le conosceva, ma allo stesso tempo spiegandole anche ai lettori che non le sapevano in modo esaustivo. Inoltre a fine libro c'è una specie di glossario in cui spiega i miti della sua cultura per far vedere al lettore da dove ha preso ispirazione per la sua storia.

“Stories always begin the same way: There was and there was not. There is possibility in those words, the chance for hope or despair.”
 
La storia e la sua evoluzione mi sono molto piaciute, è tutto molto lineare, ma allo stesso tempo interessante. L'unica cosa che forse mi ha un po' frenato è il fatto che fin dalle prime pagine si sente la potenzialità del libro di essere dark, di differenziarsi dagli altri ya adult e andare oltre, facendo un salto più maturo. Però questo non avviene, la scrittrice sceglie la strada "più facile", portando il libro ad essere simile a molti altri già letti.
Concentrandomi così tanto su cosa mi sarebbe piaciuto vedere non sono stata attenta ai segnali e allora il grande plot twist del libro mi ha proprio sorpreso positivamente. 
Mi sarebbe piaciuto qualcosa di più, ma alla fine la storia che ho avuto non è niente male. 

“She had read enough stories to know that the princess and the monster were never the same. She had been alone long enough to know which one she was.” 

 

Credo che si poteva lavorare di più sui personaggi. La protagonista è ben caratterizzata e riesce ad essere sempre il centro dell'attenzione del lettore, ma i due interessi amorosi a volte sembrano piatti. 
Soraya, la protagonista, mi è piaciuto come personaggio. Ammetto che poteva essere una perfetta antieroina, ma anche se questo non è successo la scrittrice non ha snaturalizzato il personaggio andando avanti con la narrazione. Il suo tumulto interiore è sempre presente e continua ad essere la sua caratterizzazione principale. La caratteristica che mi è piaciuta di più sono decisamente i suoi poteri, il fatto che lei sia velenosa mi ha ricordato Juliette di Shatter Me.
Parvaneh è una pariks e sia una grande minaccia che una grande possibilità per la protagonista perché potrebbe sapere come toglierle la maledizione. Mi è piaciuto come la scrittrice abbia dato una struttura gerarchica anche ai divs e ai pariks, creature che di solito rimangono sullo sfondo o che vengono presentati da se' qui vengono approfonditi e sono i veri protagonisti della storia. Parvaneh mi è piaciuta, anche se alcune volte ho trovato il suo cambiamento di sentimenti un po' troppo repentino. 
Azad è il cavaliere dalla scintillante armatura per Soraya. L'unico che la considera umana, se non una divinità. Ho trovato il personaggio troppo melenso per i miei gusti all'inizio e più di una volta mi ha fatto alzare gli occhi al cielo, ma andando avanti con la lettura l'ho trovato molto più interessante. Anche se alcune faccende riguardanti il suo passato potevano essere almeno un pochino approfondite.

Nel libro sono presenti ben due storie d'amore e devo ammettere che non mi hanno convinto fino in fondo. Entrambe non hanno il tempo per essere approfondite, partono immediatamente e sfortunatamente io non sono una fan dell'instalove. Adoro il romance nei libri, ma in questo anche se si cerca di metterlo in primo piano per me è secondario alla storia e alla mitologia, che mi hanno davvero conquistato.

“She was herself and not herself--she didn't know what she was, except that she was free.”
 

Girl, Serpent, Thorn è un libro che si legge tranquillamente con uno stile di scrittura scorrevole che ti accompagna dall'inizio fino alla fine senza difficoltà. L'atmosfera regna sovrana e attraverso la particolare mitologia persiana il lettore rimane conquistato da quello che legge. Un pizzico in più dark non avrebbe fatto male, ma anche così la storia rimane una buona lettura.

- Camilla 

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