Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione di Icebreaker, il libro che ha conquistato Booktok e che esce in data odierna in italiano per Oscar Vault. Sfortunatamente a me non ha convinto, ma andiamo a capire il perché...
Grazie mille a Oscar Vault per avermi mandato una copia del libro da recensire!
Autrice: Hannah Grace
Data d'uscita: 17 ottobre 2023
Editore: Mondadori Oscar Vault
Pagine: 486
Prezzo: 16€
Trama: Anastasia Allen si allena da una vita per entrare nella nazionale americana di pattinaggio. E tutto sembra andare per il meglio quando ottiene una borsa di studio per l’Università della California e un posto nella loro squadra di pattinaggio artistico. Nulla potrà fermarla. Neppure il capitano della squadra di hockey, Nate Hawkins. I due chiaramente non si possono soffrire, ma sono costretti a condividere il palazzetto del ghiaccio in cui allenarsi… e molto di più.
Serie:
1. Icebreaker
2. Wildfire (uscito per adesso solo in inglese
... da continuare
Recensione:
Voto: 2.5 stelle
Come si può ben capire dalla mia valutazione, sfortunatamente il libro non mi è piaciuto. Non lo considero un brutto romanzo o problematico per gli argomenti che tratta, ma per me ha decisamente dei problemi nella costruzione della storia.
Narrato attraverso i punti di vista dei suoi due protagonisti, Icebreaker è la storia di come Anastasia e Nate, una pattinatrice e un giocatore di hockey che non hanno niente in comune, sono costretti a dover dividere la pista di pattinaggio.
Se dovessi descriverlo nel modo più semplice possibile direi che è un libro che è tutto e niente contemporaneamente.
Tutto perché è pieno di scene, di momenti che sono fatti apposta per essere apprezzati da chi legge il genere. Dall'altra parte è niente, perché manca di spiegazioni, di approfondimenti emotivi e caratteriali, di sentimento. Un puzzle di scene che mandano avanti una narrazione che fa acqua da tutte le parti. Mancano spiegazioni su cosa spinge i personaggi a compiere varie azioni e certe volte mi è sembrato che mancassero pezzi di conversazione, perché tra un capitolo e l'altro i personaggi prendevano delle decisioni senza che venissero concordate in scena.
È un libro tell e non show. Viene tutto detto nei dialoghi: come dovrebbero essere i personaggi, cosa dovrebbero provare; ma nessun monologo interiore che approfondisca quello che provano. Anzi più di una volta la spiegazione dello stato emotivo di un protagonista veniva rivelato nel pov dell'altro, impedendo così del tutto l'approfondimento dei suoi sentimenti.
Tanti dettagli sembrano inseriti nella storia in momenti random o quando servivano per portare avanti un dialogo. Informazioni fondamentali per costruire i personaggi vengono dette quasi per sbaglio anche dopo più di cento pagine e inserite come se tutti dovessimo già saperle. Mi sono sembrate caratteristiche scritte sul momento, durante la stesura, senza una logica o un reale collegamento a quello che queste informazioni comportassero all'interno della storia.
Ritornano alla parte del tutto e quindi alle scene che sono create proprio per piacere, credo che anche qui la scrittrice si sia abbastanza trattenuta. Molte volte c'era la possibilità di allungare, di dare quel pizzico di dramma in più e invece il capitolo successivo inizia con un salto temporale. Tantissimi momenti fondamentali per la costruzione anche della relazione tra i due protagonisti avvengono off-screen e poi solo riassunti in poche righe.
Altro problema che ho trovato, ma che non è direttamente collegato alla storia, è come il libro viene presentato. Partendo da filoni di trama minimali che vengono fatti passare come trama principale e arrivando a trope che personalmente non ho riscontrato all'interno della narrazione. Questo è un problema non solo perché crea aspettative, ma proprio perché da una concezione diversa del romanzo per quello che è.
Ci tengo a specificare che questa non è una delle motivazioni della mia valutazione, ma è qualcosa che personalmente mi ha infastidito e che voglio dirvi così possiate entrare più preparati all'interno della storia.
Passando ai personaggi non sono malaccio, soprattuto le interazioni tra il gruppo, ma non li ho trovati così caratterizzati da riuscire a catturare il mio cuore. Si parla molto del fatto che i protagonisti siano un reverse grumpy/sunshine, ma personalmente io non li ho trovati così caratterizzati da poter definire lei grumpy e lui sunshine. Sono due semplici personaggi che hanno momenti buoni e momenti cattivi, ma che non sono così agli antipodi da poter essere definiti sotto questo trope.
La parte fondamentale della storia è la relazione di Anastasia e Nathan e sfortunatamente fin dal primo momento non mi ha conquistato. I due sono immediatamente attratti l'uno dell'altra, non c'è nessun hate o dislike, e non ho mai visto una vera evoluzione nella loro storia. Perché siete attratti? Perché ti offendi con una persona che hai incontrato due secondi fa come se fosse il tuo ragazzo da dieci anni? Tante domande, poche risposte.
Tantissime situazioni all'interno della coppia, soprattuto iniziali, mi sono sembrate inserite per poter dare un tocco di modernità al libro o impedire che i protagonisti si mettessero insieme immediatamente. Ma questi argomenti o personaggi vengono letteralmente trattati come un ostacolo, che alla prima occasione può essere tolto senza neanche tante cerimonie.
Questo succede anche con alcuni dei personaggi secondari, ci sono quelli di serie A, che si capisce la scrittrice ha intenzione di dedicare loro un libro in futuro, e quelli di serie B, che compaiono e scompaiono a piacimento all'interno della narrazione. Vengono usati solo per alcune comparsate, ma non vengono mai affrontate le loro relazioni con i protagonisti.
Il libro parla anche di molti argomenti delicati, non in modo sbagliato, ma personalmente ho trovato tutto un po' superficiale. Come per tutto il resto della narrazione la scrittrice è sempre rimasta sulla superficie della storia, senza mai andarla ad approfondire. Da loro dello spazio all'interno della narrazione, ma niente che vada ad incidere sulla linearità della trama. Avrei decisamente preferito meno smut e più momenti magari con lo psicologo di Anastasia, in modo così da approfondire questi problemi che al giorno d'oggi riguardano molte persone.
Parlando di smut, devo dire che il romanzo ne ha tanto, a tratti personalmente troppo. Non mi sarebbe dispiaciuto se fosse stato equilibrato da momenti in cui i personaggi parlano dei loro sentimenti, in cui avessi potuto vedere una loro evoluzione, invece la maggior parte delle volte che sono in scena insieme finiscono per farlo.
L'ultimo appunto che mi sento di fare è sulla rappresentazione degli sport all'interno del romanzo. Se vi interessano sport romance che hanno anche una componente di sport vi consiglio di leggere un altro libro. All'interno di Icebreaker le scene degli allenamenti o riguardanti gli sport avvengono quasi sempre off-screen. L'hockey non viene praticamente visto, mentre il pattinaggio ha minimamente una considerazione in più. Personalmente ho percepito la poca conoscenza che la scrittrice ha dei due sport, soprattuto dopo aver appena letto The Graham Effect della Kennedy, che è incentrato sull'hockey.
Arriviamo quindi alla fatidica domanda, mi è piaciuto qualcosa del romanzo? Lo stile della scrittrice è molto scorrevole, infatti anche se non ero convinta di quello che leggevo non mi sono mai annoiata. Alcune situazioni tra i personaggi sono divertenti, soprattutto quando c'è di mezzo la squadra di hockey. Ma principalmente mi è piaciuto il personaggio di Henry, che trovo estremamente interessante. Probabilmente l'unico altro romanzo della serie a cui potrei dare una possibilità sarà il suo.
Icebreaker è un libro che fin dalla prima pagina prova ad accontentare chi legge, grazie all'inserimento di trope e scene apprezzate, ma che sfortunatamente non riesce mai ad andare oltre alla superficie della narrazione, facendo mancare svariati approfondimenti sia di dettagli che emotivi.
- Camilla
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