Thursday, 4 July 2024

Recensione: "POWERLESS" di Lauren Roberts

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione dell'ultimo romantasy che ha conquistato il pubblico di BookTok, ma che sfortunatamente a me non ha convinto. 


Titolo:
Powerless. Potere e inganno
Autrice: Lauren Roberts
Data d'uscita: 28 maggio 2024
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 512
Prezzo: 9,90€

Trama: Preda e cacciatore. Uniti dal destino. Combattenti straordinari, eccezionali e forti, solo gli Eletti sono degni del reame di Ilya. Da decenni possiedono poteri inimmaginabili, che hanno acquisito dopo essere sopravvissuti alla Peste. Gli altri, gli Ordinari, sono solo un incomodo. Quando questi ultimi vengono messi al bando da un decreto reale che dichiara l'assenza di abilità prodigiose un crimine, Paedyn Gray si trasforma in una fuorilegge e in una ladra per necessità. Sopravvivere nei bassifondi da Ordinaria non è per nulla semplice, ma Paedyn sa il fatto suo: sin da bambina, è sempre stata una grande osservatrice, grazie agli insegnamenti del padre. Perciò si finge un'Eletta per sopravvivere e tenersi fuori dai guai. Più facile a dirsi che a farsi. Un giorno, per caso, Paedyn salva uno dei principi di Ilya ed è costretta a partecipare al Torneo di Epurazione: una competizione brutale nella quale gli Eletti sfoggiano le loro capacità, proprio ciò che manca a Paedyn. Qualora riuscisse a uscirne viva, come potrà celare la verità al principe di cui si è innamorata?

Serie:
1. Powerless. Potere e inganno
1.5 Powerful
2. Reckless
3. Fearless 


Recensione:

Voto: 2.5 stelle!

Questo libro mi ha creato veramente tanti sentimenti contrastanti, soprattutto per un tira e molla tra la voglia di abbandonarlo senza mai pensarci più e alcune scene sparse qua e là che devo dire mi hanno un po' fatto emozionare. 

La critica che viene fatte maggiormente alla storia è quella che riguarda la sua originalità. Personalmente credo che bisognerebbe parlare più di paragone che di originalità. Chi legge romance, come la sottoscritta, è meno incline a cercare nei romanzi la pura originalità, perché si è abituati a leggere storie che sono costruite su dei modelli. E questi modelli sono quelli che il mercato editoriale manda avanti pur di vendere. Quindi tra la storia originale mai vista prima (cosa veramente poco probabile) e il romanzo che sembra figlio illegittimo del miscuglio di altri dieci titoli, potete stare cert* che le case editrici sono più propense a pubblicare quest'ultimo. Per questo trovo che il concetto di originalità e della sua mancanza sia qualcosa di futile di cui parlare. Il vero problema che si pone davanti a libri del genere è quello del paragone. Vengono creati e venduti proprio per assomigliare a storie già apprezzate, ma questo può essere una lama a doppio taglio. Perché se da una parte questi libri possono piacere proprio per elementi in comune con altri preferiti, dall'altra parte se la storia non convince è quasi d'obbligo fare il costante paragone con qualcosa che ci è piaciuto di più. E questo è quello che è successo a me durante la lettura di Powerless. Soprattutto all'inizio la mia testa andava a romanzi con scene o punti di trama simili che mi sono piaciuti di più, portandomi a stancarmi presto del libro della Roberts. 

È stata la scrittrice stessa a dire che ha scritto questa storia riunendo in essa tutte le scene che adora leggere. Proprio per questa motivazione capisco perfettamente le persone che hanno apprezzato il libro, ma a me è sembrato che queste scene a volte fossero inserite quasi a forza all'interno di una trama poco sviluppata. Paragono le scene a pezzi di lego che vengono messi uno in parte all'altro. Va tutto bene, finché non si cerca di alzarli o si scuotono e non avendo una base tutto il lavoro viene distrutto. 
La Roberts si è concentrata tanto su queste scene, mi viene da dire che punta tutto su di esse, perché sono quelle che diventano virali sui social, quelle che ci emoziona leggere, lasciando così la trama vera e propria quasi a se stessa. Creando qualcosa di semplice, già visto, ma soprattutto già visto meglio. Tra i vari perché e i buchi presenti, la storia continua ad avanzare solo per inerzia, perché così doveva andare, senza grandi motivazioni. 

Ho trovato anche dei problemi nel delineare la personalità dei protagonisti. La scrittrice ha voluto mostrare in loro così tante caratteristiche che le piacciono da renderli copie di tanti altri, senza dare loro una loro unicità. Inoltre tante volte quello che viene detto su di loro attraverso i dialoghi non corrisponde a quello che viene mostrato. Per farvi un esempio a un certo punto la protagonista descrive il personaggio maschile come silenzioso e tormentato, in linea con la storia e il personaggio che la Roberts voleva creare, ma il problema è che Paedyn fino a quel momento ha visto Kai solo flirtare con lei o ridere con il fratello. Dov'è il personaggio silenzioso e tormentato? Da nessuna parte. 
Tantissime volte la scrittrice preferisce dire più che mostrare varie caratteristiche e motivazioni dei personaggi, rendendo il tutto abbastanza inconsistente.

Paedyn è un personaggio che rispetto a quello che ha subito si fida troppo alla svelta, è concentrata solo su se stessa e onestà totale più di una volta ho pensato che dovesse ringraziare la sua buona stella per essere ancora in vita. 
Kai mi è piaciuto un pelino di più rispetto a lei. Le caratteristiche del silenzioso e tormentato possono anche facilmente descriverlo, ma da parte nostra che siamo esterni alla storia e possiamo leggere i suoi pensieri, non da una persona che lo vede solo nei suoi momenti di calma. È interessante il suo ruolo all'interno del regno, ma è qualificato per il lavoro? Personalmente a volte l'ho paragonato a Criston Cole di HOTD. Good face, not so good for the job. 

La relazione tra i due è l'unica cosa che secondo me raggiunge la sufficienza nel romanzo e il motivo per cui a tanti piace. I due sono carini insieme, vengono cucite su di loro tantissime scene che per gli appassionati del genere sono un must. 
All'inizio ho trovato che il loro rapporto fosse un pelino troppo veloce. So che il libro viene descritto come slow burn e se da una parte ci sta definirlo tale, dall'altra i due sono attratti fin dal primo momento. Continuano a flirtare tra di loro, rimandando soltanto l'inevitabile bacio. Ma perché sono attratti l'una dall'altro? Penso che questo argomento poteva essere approfondito, anche se alla fine la scrittrice cerca di dare una motivazione che mi ha fatto letteralmente dire "come scusa?". 
Andando avanti alcune delle loro scene sono riuscite a fare breccia anche nel mio cuore e per un momento anch'io sono stata appassionata dalla loro relazione. 

Il momento, però, è finito con l'inizio dell'ultima sfida, dove il mio cervello ha ricominciato a porsi le semplici domande del "ma perché sta facendo questo?" "in che senso?" "ma perché?". Diciamo mille domande, mille soluzioni semplicistiche a degli eventi e altre mille domande. 
Quindi il mio momento di apprezzamento per la storia è stato giusto con contentino momentaneo, che non mi spingerà a continuare con la trilogia. 

Credo che Powerless sia un buon libro per chi dal romance vuole approcciarsi ai fantasy e per chi si appassioni a una serie anche solo per i personaggi, lasciando da parte i vari perché del caso. 
Al contrario, se cercate anche un aspetto fantasy sviluppato penso che il libro potrebbe non piacervi perché questo è decisamente il punto carente della storia. 

Powerless è il primo volume di una trilogia che punta tutto sul romance, non così tormentato, tra i suoi personaggi, con scene amate dai più che cercando di nascondere le pecche sul lato fantasy della narrazione.

- Camilla 

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