Friday, 20 March 2020

THUMB UP THUMB DOWN: THE QUEEN OF NOTHING

Buongiorno amici lettori!
Oggi è il grande momento, è finalmente l'ora della recensione di uno dei libri più controversi dell'anno scorso, cioè The Queen of Nothing di Holly Black!
Visto che tutte noi abbiamo avuto opinioni differenti e che tutte volevamo dire la nostra, abbiamo deciso di fare una recensione comparata, in modo che possiate sentire più pareri.

Prima di iniziare, come vi avevamo promesso è il momento di dare i risultati del 'Leggo e Prevedo' di QoN (qui per leggere le nostre previsioni sul libro).
Se questo è il primo articolo che leggete, dovete sapere che ognuna di noi ha una squadra e attraverso dei giochi accumuliamo punti per vincere... be' un bel niente, ma l'importante è divertirsi!
Essendo la prima volta che giochiamo a questo gioco vi spieghiamo come vengono assegnati i punti:
- 5 punti: se si è detto quello che avviene con precisione o una descrizione quasi del tutto simile a quello che avviene veramente.
 - 2.5 punti: succede solo in parte/ descrizione di un'emozione/ se due o più persone descrivono esattamente quello che succede non verrà dato il massimo dei punti.
- 1 punto: viene assegnato quando si assegnano i 5 punti nel caso anche un'altra persona ha detto qualcosa che avviene, ma non dettagliatamente come la prima o per informazioni minori corrette.

E adesso i punteggi accumulati... *rullo di tamburi*
Erika (squadra House of Warrior): 11 punti!
Chiara (squadra House of Believers): 6 punti!
Camilla (squadra House of Dreamers): 15 punti!

House of Warriors
Punti accumulati con il gioco: 11
Punti in totale: 17
Membri aggiunti alla squadra: Cardan

House of Believers
Punti accumulati con il gioco: 6
Punti in totale: 6
Membri aggiunti alla squadra: /

House of Dreamers 
Punti accumulati con il gioco: 15
Punti in totale: 20,5
Membri aggiunti alla squadra: Jude, il Fantasma



E ora riprendiamo con la programmazione concordata! Buona lettura della recensione di The Queen of Nothing!

Voto dato al libro:
- Erika: 3 Stelle
- Chiara: 5 stelle
- Camilla: 4 stelle

Erika: Purtroppo questa conclusione di serie non mi ha fatto impazzire.
Premetto che non sono mai stata la fan numero uno di questi libri in generale nonostante li trovassi carini e scorrevoli, ed è esattamente stato quello che ho ottenuto dal terzo romanzo.
Nonostante la scorrevolezza, l'ho trovato pieno di incongruenze e passaggi troppo bruschi.
Mi hanno fatto notare che Holly Black fa sempre libri corti e poco approfonditi, e questo a volte gioca in suo favore, in questo caso per me no.
Credo che il comportamento di Jude in particolare dallo scorso libro a questo cambi radicalmente, la ragazza vendicativa, intelligente e sempre in guardia è diventata improvvisamente la classica teenager innamorata che non si accorge di quel che le succede intorno. Non sto dicendo che odio il romance e che eventualmente non sarebbe arrivata a questo punto, ma è stato troppo improvviso! 
Stesso discorso vale per Cardan, che purtroppo abbiamo avuto modo di conoscere meno e credo sarebbe stato necessario scrivere qualche capitolo dal suo POV.
Nel complesso mi aspettavo qualcosa di completamente diverso dai capitoli finali che invece si sono rivelati una fanfiction vera e propria. L'autrice aveva la possibilità di fare qualcosa di diverso e molto più interessante! Specifico che non l'ho odiato, ma avevo bisogno con tutto quello presentato nella serie.



Chiara: Credo che il mio parere sia diametralmente opposto a quello di Erika. E' vero, è un libro veloce, non abbiamo grandi approfondimenti scritti riguardo i personaggi ed è corto. D'altra parte, signori, è la Black. Anche se non si fosse letto altro che questa serie è abbastanza palese che questo sia il suo stile di scrittura. Non vedo quindi grandi cambiamenti da The Cruel Prince a The Queen of Nothing, al contrario è un'autrice che nel bene o nel male è stata sempre coerente col suo modo di scrivere e creare racconti e credo che (in generale) molte critiche non abbiano tenuto conto di questo punto di vista. Il suo stile di scrittura ti infila in prima persona nella vicenda come se ne fossi un personaggio: non potrai mai sapere tutto di chi ti sta attorno, né ahimè cosa gli passa per la testa, semplicemente perché non è materialmente possibile - a meno che non si abbiano poteri mentali particolari, ma non è evidentemente il caso di Jude. Sono libri che vanno ad impressione, che ti portano a cercare di leggere sopra le righe per intuire qualcosa in più delle mere parole o azioni che escono dalla bocca di un personaggio. E lo ripeto, nel bene o nel male perché non sempre le riesce al 100%.
Al contrario di molti a me i personaggi son sembrati coerenti e anche in una scia di sviluppo rispetto ai due libri prima in cui, soprattutto Jude, mi è sembrata piatta nella crescita. Il primo e il secondo libro sono stati caratterizzati dalla vendetta, dalla rabbia e dalla paranoia (oltre certo una voglia di riscatto sociale e personale), da una cecità nei confronti dei veri nemici e dei reali amici. Qui io ho visto quel passo in più, un mettere le ansie da parte - pur senza scivolare nel più ingenuo ottimismo - e piuttosto iniziare davvero a dare quel minimo di fiducia alla gente che è bastato per farle finalmente capire di non essere sola e di essere amata. Questo non ha leso il suo essere stratega e devo dire che mi è piaciuto molto il suo oscillare tra potere e cuore fino alla fine. Ora, Cardan. Nuovamente vado contro l'opinione comune e devo dire che mi è sembrato il personaggio più coerente di tutti. Ma seriamente pensavate fosse cattivo? Mi ricorderò sempre un'intervista alla Black in cui ne faceva un'imitazione che corrisponde perfettamente al mio modo di vedere il mio Wicked King: quel ragazzo sa essere crudele, sì, perché è nato in un determinato mondo ed è stato "cresciuto" in maniera del tutto priva di amore, ma questo non vuol dire che debba essere per forza l'essere nero che molti avessero pensato. E' un ragazzino tanto quanto Jude. E' una persona che si esprime poco, spesso riservato su se stesso, ma molto intelligente, ironico e, forse sorprendendo anche se stesso, capace di amare in maniera talmente palese che mi scalda il cuore. Sinceramente che l'attrazione sviluppata in maniera malata per Jude sia diventata un sentimento già più normale non può che farmi piacere e il mio unico rammarico è il non aver avuto capitoli visti dal suo punto di vista perché rimane il personaggio più interessante del libro. Cardan è effettivamente l'unico che può tener testa a Jude in astuzia e ammetto di essere molto soddisfatta di me stessa per aver azzeccato il cavillo del finale del secondo libro.
Mi spiace ovviamente che non ci sia stato tanto spazio per i personaggi secondari e che alcuni eventi capitino in maniera così repentina da non lasciare nemmeno il tempo di assorbirli, ma nell'insieme venivo talmente catturata da non riuscire a smettere di leggere e riuscivo a percepire in maniera così netta i sentimenti dei protagonisti da respirare in prima persona la storia. Questo mi basta. Spero che la Black decida di andare avanti con altri libri su di loro? Oh sì. Probabilmente sarà vana, ma chi lo sa...


Camilla: Ammetto che dopo aver letto quello che ha scritto Chiara vorrei chiudere baracca e
burattini e non aggiungere nient'altro, ma essendo il mio voto quello intermedio e anche la mia opinione tra quelle delle due, eccoci qua. Da come si potrebbe aver capito io sto più dalla parte di Chiara, ma ammetto che anche alcune delle cose che ha detto Erika sono corrette. 
Il grande problema che hanno trovato in tanti è il fatto che ci sia un cambiamento repentino nei personaggi, ma io questo non l'ho visto. Avendo letto il libro subito dopo la mia rilettura del secondo questo fatto, a mio parere, non sussiste, però posso benissimo capire perché tanti lo pensano. Il primo segno di cambiamento tra i due avviene alla fine di The Wicked King e il lettore ha a malapena il tempo di percepirlo, di comprenderlo che il libro finisce. All'inizio di The Queen of Nothing è passato del tempo e quindi quel cambiamento che prima era appena sbocciato, adesso è in pieno fervore. Non è momentaneo o senza senso è solo stato scritto dalla Black, la queen dell'off-screen. Il suo stile di scrittura è rapito e con descrizioni al minimo che fanno entrare lo spettatore nel mondo, ma allo stesso tempo lo tengono un pochino all'entrata, senza dargli mai un accesso completo. Nel secondo libro, il mio preferito tra i tre, questo fatto non mi ha dato fastidio, visto che gli stili pieni di descrizioni chilometriche (e certe volte inutili) non fanno per me, ma credo che in questo terzo libro serviva una spinta in più. Qualche pagina in più, qualche scena in più qua e là avrebbero fatto davvero bene al libro. Però questo è lo stile della Black, è quello che hai comprato e trovo che alcune delle critiche lette in giro non hanno senso di esistere perché si lamentano del suo stile di scrittura che è lo stesso in tutti i libri, credo che sia più un cambiamento di gusti letterari che altro. Però come in TWK credo che anche in TQoN servisse il pov di Cardan, io sono una persona curiosa e un giro nella testa del ragazzo non l'avrei rifiutato.
Per quanto riguarda i capitoli finali credo che siano totalmente nello stile Black, i suoi non sono finali con un punto definitivo, ma quasi la fine di un capitolo della storia. Non sono i miei preferiti in generale, perché sempre per quella maledetta curiosità preferisco sempre qualche dettaglio in più sul futuro dei personaggi, ma non mi è dispiaciuto. In definitiva per me The Queen of Nothing è un buon libro, poteva essere sicuramente migliore, ma ha continuato la linea narrativa della serie arrivando ad un capitolo conclusivo che riesce a fare emozionare e riflettere.




Queste sono le nostre opinioni sul libro e voi se lo avete letto cosa ne pensate?
- Team Spill the Book

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