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Wednesday, 7 May 2025

Recensione: "ADDICTED FOR NOW" di Krista & Becca Ritchie

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione del terzo volume dell'Addicted series, una serie a cui ancora una volta vi invito a dare una possibilità per scoprire uno dei found family più belli di sempre. 


Titolo:
Addicted for Now. Ricominciare insieme a te
Autrici: Krista & Becca Ritchie
Data d'uscita: 12 febbraio 2025
Editore: Giunti
Pagine: 592
Prezzo: 16,90€

Trama: Finalmente Loren ha terminato la disintossicazione e lui e Lily sono di nuovo insieme, pronti ad affrontare questa nuova fase della loro relazione. E non sarà semplice, perché rimanere sobri è solo metà della battaglia: Lily deve imparare a controllare la sua compulsione e ora che Lo è nel suo stesso letto, notte dopo notte, è ancora più difficile. Il suo ragazzo, però, è più determinato che mai a essere parte della cura e non del problema e segue alla lettera le istruzioni ricevute dalla psicologa di Lily. Una lista di restrizioni che dovrebbe aiutarli a far sì che la loro vita sessuale non interferisca con gli studi, il lavoro, le attività quotidiane. Ma c'è qualcos'altro che turba la loro serenità… qualcuno minaccia di rivelare il segreto di Lily alla sua famiglia e alla stampa, e Lo farà di tutto per proteggerla. Sono molti i nemici che pensava di essersi lasciato alle spalle e se non scoprirà in fretta chi cerca di ricattarlo, il rischio è che Lily sia presa di mira per colpa sua. La difficoltà di controllare il desiderio, la paura di perdersi e restare da soli, le dolorose ricadute: la strada verso la completa guarigione è lastricata di alti e bassi. E solo stando insieme Lily Calloway e Loren Hale potranno salvarsi da sé stessi e da chi cerca di far loro del male.



Serie:

1. Addicted to You (recensione qui)
2. Ricochet (recensione qui)
3. Addicted for Now
4. Kiss the Sky
5. Houthouse Flower
6. Thrive
7. Addicted After All
8. Fuel the Fire
9. Long Way Down
10. Some Kind of Perfect 




Recensione:

Voto: 5 stelle!

Addicted for Now è il terzo romanzo della serie Addicted e quello che dal mio punto di vista cambia tutte le carte in tavola, andando a intraprendere la strada che porterà alla storia dei prossimi libri. Al pov di Lily si aggiunge quello di Lo e vengono approfonditi anche i personaggi secondari che poi diventeranno protagonisti e voci narranti dei volumi successivi. 

La storia riprende il giorno in cui Lo sta tornando a casa dalla riabilitazione. Lui e Lily sono stati separati per bene novanta giorni e questo ricongiungimento, che dovrebbe essere un momento di gioia per i due, provoca in entrambi anche molta ansia. Ormai hanno entrambi accettato di avere delle dipendenze e di volersi curare, ma il percorso che hanno intrapreso potrà essere fatto in coppia o dovranno dividersi per poter migliorare?

Lily ha paura che Lo non la voglia più ora che si è lasciato alle spalle l'alcol, anche perché il suo percorso di guarigione non può essere drastico come quello del ragazzo. Ha paura che la persona che è sempre stata al suo fianco adesso possa vederla per com'è veramente e che possa trovarla disgustosa. 
Al contrario ci troviamo un Lo diverso da quello che avevamo lasciato. Più maturo e pronto a impegnarsi per la guarigione sia sua che di Lily. Grazie all'aggiunta del suo pov possiamo approfondirlo come personaggio, capire meglio le motivazioni complesse che lo hanno spinto a bere e quanto si incolpi per la dipendenza di Lily. Inoltre possiamo avere uno scorcio dei suoi pensieri anche su eventi avvenuti prima di questo romanzo, rendendo il tutto ancora più doloroso. 

L'unica strada possibile per i due è quella di intraprendere insieme un percorso per battere le loro dipendenze, sostenendosi a vicenda verso la guarigione. Quello che stanno affrontando non è un percorso lineare, infatti possiamo vedere alcuni passi avanti, ma anche altri indietro. Possiamo osservare l'impegno che mettono per cercare di essere migliori per se stessi, l'altro e anche gli amici e la famiglia che li sta sostenendo. Ma ci saranno più volte momenti di stallo o problemi esterni che andranno a intaccare il lavoro che hanno fatto fino a quel momento. 
Le scrittrici sono ancora una volta molto brave a parlare del tema delle dipendenze, dando a questo argomento lo spazio consono e una rappresentazione veritiera delle difficoltà che queste persone possono incontrare anche mentre ricercano aiuto a livello professionale. 
Anche se tecnicamente siamo ancora all'inizio del percorso di Lily e Lo possiamo già vedere come sono cambiati dal primo libro. Loro stessi riconoscono di essere cambiati e di prendere decisioni migliori, riconoscendo al lettore cosa avrebbero fatto solo pochi mesi prima. 

Se Lily e Lo sono ancora al centro della narrazione in questo volume si inizia veramente ad ampliare la storia di Connor, Rose, Ryke e Daisy. Coloro che sono sempre stati al loro fianco, sostenendoli e supportandoli iniziano a mostrare le prime crepe. Anche loro sono esseri umani con problemi, debolezze e traumi. Le autrici fanno un buon lavoro a introdurli sottilmente per prepararci al fatidico passaggio di testimone nei prossimi volumi. 

L'Addicted è una serie che amo dal profondo del cuore, che riesce a coinvolgerti emotivamente nella vita di queste persone che pensano di non meritare di essere amate, ma che in realtà lo sono tantissimo. Di questi personaggi che hanno sbagliato, ma che vogliono migliorare per se stessi e per l'amore che provano l'uno per l'altra. Non è una storia sempre semplice da leggere e serve una buona dose di empatia per poter apprezzare appieno quei tesori che sono Lily e Lo. 
Con questo volume li salutiamo per un attimo, vedendoli avviati, non senza difficoltà, verso la guarigione, ma non preoccupatevi perché torneremo presto da loro per vedere come si conclude la loro storia.

Tra passi avanti e alcuni indietro, Lily e Lo affrontano le loro dipendenze per un futuro insieme. Amicizia, amore e dubbi si intrecciano in una storia da cui difficilmente riuscirete a staccarvi.

- Camilla

Tuesday, 29 April 2025

Recensione: "REDEEMING 6. A UN PASSO DALLA META" di Chloe Walsh

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi torno su questi schermi per parlarvi di Redeeming 6. A un passo dalla meta la prima parte del quarto volume della Boys of Tommen. Se pensavate di aver finito di piangere vi informo che anche questa volta i fazzoletti saranno d'obbligo per raggiungere la fine del romanzo. 


Titolo:
Redeeming 6. A un passo dalla meta
Autrice: Chloe Walsh 
Data d'uscita: 1 aprile 2025
Editore: De Agostini
Pagine: 768
Prezzo: 18,90€

Trama: Joey Lynch è cresciuto con le mani chiuse a pugno e il cuore in guerra. Lottare è l’unica cosa che conosce, che sia su un campo da hurling, nelle strade della sua città o dentro la sua stessa testa. Ma Aoife Molloy è l’unica battaglia che non sa come combattere. Perché lei non vuole salvarlo, non vuole aggiustarlo. Vuole solo amarlo. E Joey sa che questo è l’unico colpo che non potrebbe mai incassare. Aoife ha sempre saputo che Joey era complicato. Che stare con lui avrebbe significato dolore, incertezza e scelte difficili. Ma quello che non aveva previsto era quanto potesse essere devastante sentirsi spinta via dalla sola persona che vuole davvero accanto. Mentre le ombre del passato si allungano sul futuro, mentre segreti e dipendenze minacciano di trascinare tutto a fondo, Joey e Aoife dovranno scegliere: restare e combattere, o lasciarsi andare e perdere tutto. Redeeming 6 è una storia di amore e autodistruzione, di promesse difficili da mantenere e di due anime che si scontrano, si allontanano e si ritrovano. Perché alcune persone ti entrano nella pelle. E non importa quanto cerchi di scappare, saranno sempre la tua casa.



Serie:
1. Binding 13 (recensione qui)
2. Keeping 13 
3. Saving 6 (recensione qui)
4.1 Redeeming 6. A un passo dalla meta
4.2 Redeeming 6. L'ultima chance (data ancora da annunciare)
5. Taming 7 (per adesso solo in inglese)
6. Releasing 10 (per adesso solo in inglese)
... da continuare...


Recensione:

Voto: 5 stelle!

Redeeming 6. A un passo dalla meta è la prima parte del quarto volume della Boys of Tommen, che continua la storia di Joey & Aoife. Se in Saving 6 la narrazione si svolgeva tra il 1999 e il 2004, questo volume inizia a gennaio 2005, pochi giorni prima del ritorno a scuola dei protagonisti e del trasferimento di Shannon alla Tommen. Infatti questa prima parte di Redeeming 6 è ambientata in contemporanea con la storia raccontata in Binding 13.

Rispetto a quello che si potrebbe pensare sapendo questa informazione il libro non risulta ripetitivo, anzi le scene che abbiamo già letto e che ci vengono riproposte dal pov di Joey si possono contare sulle dita di una mano. Questo è dovuto al tipo di narrazione della Walsh, che si focalizza sui protagonisti dei libri dando poche informazioni su quelli secondari, in modo che quando a loro volta diventano protagonisti riescono a rivelarsi una sorpresa per il lettore. 

Dopo la fine di Saving 6 ritroviamo Joey e Aoife che non stanno più insieme, in quanto il ragazzo è convinto di non essere giusto per lei. Il giovane Lynch sembra che abbia toccato il fondo e che adesso voglia cercare di migliorare per essere una persona che possa meritare l'amore di Aoife. Questo è il proverbiale libro del "un passo avanti e cinque indietro". Vediamo Joey impegnarsi per disintossicarsi, per cercare di essere un fidanzato migliore e cominciare anche a pensare al futuro. Questa parte di libro ci dovrebbe far ben sperare, ma avendo già letto come tutto andrà a finire grazie ai libri di Shannon, chi legge percepisce questa sensazione che tutto andrà ancora una volta in malora e si prepara fin da subito al peggio. Un peggio che anche se aspettavamo prende il lettore quasi alla sprovvista, e che porta a una serie di eventi disastrosi, facendoci infine rivivere la fine di Binding 13. 

Leggendo i primi due libri della serie quello che mi aspettavo era di vedere molte scene tra Joey e i suoi fratelli, visto che è lui che se ne occupa per la maggior parte del tempo, ma in realtà ci sono veramente poche scene tra i fratelli Lynch. Se da una parte mi è dispiaciuto perché adoro Tadhg, Ollie e Sean, leggendo questo libro ho capito che il motivo per cui vediamo poco Joey con i suoi fratelli è perché la Walsh ce lo sta mostrando al di fuori del suo ruolo all'interno della famiglia. Agli occhi di Shannon Joey è il protettore della famiglia, colui che si occupa di tutti e per lei il suo partner contro il mondo. Agli occhi di Joey, invece, Shannon è un'altra delle persone che deve proteggere. Vediamo il suo lato protettivo, come si mette sempre tra i suoi fratelli e il padre, ma percepiamo anche la stanchezza che ha di avere questo ruolo e i meccanismi che deve utilizzare per riuscire a sopravvivere. Se per Shannon Joey è una roccia, nei suoi libri vediamo quanto in realtà sia fragile. La scrittrice lascia così più spazio al Joey persona e non al fratello-figlio-protettore che è stato costretto ad essere fin da tenera età. Meno tempo con i fratelli per concentrarsi sul rapporto che ha con i suoi genitori. Leggendo i primi due libri pensavamo che Teddy non potesse fare di peggio, ma ogni volta che compare in questo libro dimostra come non ci sia mai fine al peggio. 
Joey ci viene mostrato dagli occhi di Aoife, che non lo vede come qualcuno che possa fare qualcosa per lei, ma come qualcuno da amare per la persona che è, e attraverso i suoi stessi pensieri che ci fanno vedere la stanchezza che prova a dover essere stato forte per la maggior parte della sua vita. 

Aoife è la roccia di Joey, se all'inizio la tiene a distanza per proteggerla dal suo mondo, quando poi si confida con lei, inizia a percepirla come la sua partner in tutto. È colei per cui vuole migliorare e per cui comincia a chiedersi se le scelte fatte in passato siano state veramente quelle corrette. È l'unica persona di cui si fida e che lo sostiene in tutto quello che sta succedendo. In questo volume anche alla ragazza succedono degli eventi significativi che la cambiano, ma essendo lei l'unica persona nell'angolo di Joey, più di una volta deve mettere da parte i suoi sentimenti e quello che le è successo per mettere lui al primo posto. Aoife è una ragazza spiritosa, che certe volte dice delle stupidaggini, ma ha un cuore d'oro e ama con tutta se stessa Joey, stando al suo fianco nel bene e nel male. 

La relazione tra i due è una montagna russa tra momenti dolci, positivi, divertenti, drammatici e quelli che vi spezzeranno il cuore in mille pezzi. Si completano a vicenda e cercano di lottare per un futuro insieme, anche quando le varie situazioni all'esterno cercano di farli fallire. 

Il pregio dei romanzi della Walsh è proprio la rappresentazione dei suoi personaggi, che risultano estremamente reali. Non sono perfetti. Non dicono sempre la cosa giusta o la più opportuna. Sbagliano, si rialzano e sbagliano ancora una volta. Sono dei semplici adolescenti che la maggior parte del tempo si trovano a vivere situazioni che sarebbero difficili anche per persone con il doppio della loro età. 

Lo stile della scrittrice è molto scorrevole e riesce a farti divorare pagine su pagine, arrivando alla fine facendoti comunque chiedere di avere più scene.
Questo è un libro con un sottofondo di tristezza che pervade tutta la narrazione, dovuto anche al fatto che sappiamo che anche i momenti belli finiranno. Ma nonostante tutto è anche un libro dolce, con scene che vi faranno battere forte il cuore o arrossire, e molto divertente, questo dovuto all'entrata in scena dei personaggi della Tommen. I loro cameo sono stati meravigliosi e visti dal pov di Joey abbiamo potuto scoprire qualcosina di più su di loro. 

La prima parte di Redeeming 6 è un susseguirsi di emozioni, di passi avanti e indietro, con la consapevolezza che anche i momenti belli finiranno e che prima di raggiungere la felicità Joey e Aoife hanno ancora tanta strada da fare.

- Camilla

Monday, 24 June 2024

Recensione: "YELLOWFACE" di R.F. Kuang

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione di un libro che veramente apprezzato, Yelloface, il nuovo romanzo di R.F. Kuang.


Titolo:
Yelloface
Autrice: R.F. Kuang 
Data d'uscita: 21 maggio
Editore: Mondadori
Pagine: 384
Prezzo: 22€
Serie: Autoconclusivo 

Trama: Che male può fare uno pseudonimo? Juniper Song ha scritto un libro di enorme successo. Però forse non è esattamente chi vuole far credere di essere. June Hayward e Athena Liu, giovani scrittrici, sembrano destinate a carriere parallele: si sono laureate insieme, hanno esordito insieme. Solo che Athena è subito diventata una star mentre di June non si è accorto nessuno. Quando assiste alla morte di Athena in uno strano incidente, June ruba il romanzo che l'amica aveva appena finito di scrivere ma di cui ancora nessuno sa nulla, e decide di pubblicarlo come fosse suo, rielaborato quel tanto che basta. La storia, incentrata sul misconosciuto contributo dei cinesi allo sforzo bellico inglese durante la Prima guerra mondiale, merita comunque di essere raccontata. L'importante è che nessuno scopra la verità. Quando però qualcosa comincia a trapelare, June deve decidere fino a che punto è disposta a spingersi pur di mantenere il proprio segreto. Un romanzo spassosamente tagliente che parla di diversità, razzismi, privilegi e appropriazione culturale. E dei limiti che non si dovrebbero mai superare.



Recensione:

Voto: 5 stelle!

R.F. Kuang è una delle scrittrici di questa generazione. Tutti i suoi libri riescono a centrare perfettamente il messaggio che vogliono trasmettere e rimangono impressi in chi li legge e infatti Yellowface dimostra ancora una volta che la bravura della scrittrice. Tra le sue tre storie questa è quella più approcciabile. Messe da parte le guerre e le traduzioni passiamo al mondo editoriale, sempre parlando però del problema del razzismo in vari ambienti della vita di tutti i giorni.

Juniper è il personaggio più riuscito della Kuang. Protagonista indiscussa, chi legge rimarrà più volte esterrefatto davanti ai suoi pensieri e soprattutto a come rigira la realtà per sentirsi a posto rispetto a quello che ha fatto, pensando sempre di essere il centro delle azioni che compiono gli altri.
Una vera e propria Karen, che se è difficile da sopportare a volte riesce comunque a fare un po’ di tenerezza. Credo che alcuni suoi pensieri sul successo e quello che lasceremo al mondo accomunino un po’ tutti noi. Però anche questa empatia ha breve durata, perché immediatamente Juniper ricade nell’invidia e la rabbia che la contraddistinguono.


Athena, anche se muore precocemente, è l’altra grande protagonista. Il suo fantasma e il suo ricordo assillano Juniper in scene che non si capisce fino all’ultimo se siano reali o meno. 
Non la conosciamo mai direttamente, ma solo attraverso i pensieri delle altre persone. Chi era veramente Athena? Non lo sapremo mai. Se quando a presentarci la sua persona è solo Juniper siamo propensi a darle quasi una santificazione, capendo che l’amica la vede solo attraverso lo sguardo verde dell’invidia, andando avanti e conoscendola attraverso gli occhi di altri personaggi Athena risultata un personaggio complesso e difficile da inquadrare.

Il racconto del settore editoriale è tutt’altro che idilliaco. La Kuang ci mostra un mondo fatto di invidie, screzi e opportunità che possono finire immediatamente. Un mondo brutale e a cui la scrittrice non risparmia nessuna critica. A volte, devo essere onesta, mi sono chiesta come abbia convinto il suo editore a pubblicare questo romanzo.

Ancora una volta la scrittrice ci porta a riflettere sul tema del razzismo, evidente in molti dei pensieri della protagonista. Credo che chiunque legga il romanzo sarà portato a farsi un’esame di coscienza anche per il fatto che alcune volte i pensieri di Juniper sono qualcosa che abbiamo pensato anche noi o che non riteniamo essere così gravi come idee. Ma se a dirlo è un personaggio che sbaglia continuamente, che ha una chiara propensione ad avere pensieri discordi dai nostri, significa che sotto sotto anche noi siamo un po’ come lei? 
Come ho detto è una storia che fa molto riflettere e le parole della scrittrice rimarranno con me per molto tempo.

Durante tutta la lettura non avevo idea di come si sarebbe conclusa la storia. Non riuscivo a capire che direzione le avrebbe fatto prendere la Kuang, ma finito il libro devo dire che ha trovato un modo geniale per concluderlo. Una fine appropriata e che riesce a dare anche la stoccata finale al messaggio che ha voluto trasmettere.

Yellowface è un libro che secondo me tutt* dovrebbero leggere. Una storia pungente, ben congegnata e che ti terrà sulle spine fino all’ultima pagina. 

- Camilla

Wednesday, 24 April 2024

Recensione: "BRIDE" di Ali Hazelwood

Ciao lettor*!
Finalmente riesco a portarvi una delle recensioni che avete chiesto nei mesi scorsi, riguardante un'autrice che negli ultimi anni sta scalando la classifica dei miei autori preferiti di romance: Ali Hazelwood, che lascia i suoi STEMnist romance per spostarsi nel fantasy con Bride. Prima di iniziare la recensione, che trovate di seguito, vi lascio le solite specifiche:

 

Titolo:
Bride
Autrice: Ali Hazelwood
Data d'uscita: 13 febbraio 2024
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 384
Prezzo: 17,90€
Trama: Misery Lark, l'unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un'emarginata. I suoi giorni nell'anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio. I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione... Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l'unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico... da sola con il lupo.

Recensione:

Voto: 5 stelle!⭐

Come ogni volta che provo un nuovo libro di un autore che ho amato, mi ci butto avendo giusto in testa a grandi linee la trama. Quindi ero ancora più incerta di come e se la Hazelwood mi avrebbe convinta in questo suo esordio nel genere fantasy (anzi, per usare una terminologia ormai ben diffusa a macchia d'olio, "romantasy"). Devo dire che, per quanto mi riguarda, la prova è stata superata alla grande e non vedo l'ora di avere un seguito, perchè per forza ci deve essere. 

La problematica che questo genere ha intrinseca è che molto spesso ci si focalizza principalmente sull'aspetto romance, mentre la parte fantasy risulta debole e poco sviluppata, portando quindi, dal mio punto di vista, badate bene, ad avere più dei romance con un accenno di fantasy o scifi, che altro. Amando invece entrambi gli elementi, per me è sempre stato molto difficile trovare qualcosa che potesse soddisfarmi a pieno.
Non è il caso di Bride. La Hazelwood ha saputo inserire una storia d'amore, che personalmente mi ha catturata fin da subito, in un intreccio ben più vasto e ancor più interessante, che ha saputo mantenere viva la mia attenzione anche al di fuori della coppia.

Il mondo della Hazelwood è moderno, intrigante e dalle grandi potenzialità, che può essere sfruttato per più di un solo romanzo per approfondirne i vari aspetti societari - cosa che spero accadrà -. Anche la spiegazione di base che giustifica la presenza di licantropi e vampiri mi è personalmente piaciuta, soprattutto perchè nelle caratteristiche comuni che possiamo ormai ritrovare in qualsiasi romanzo che parla di queste figure, di nuovo l'autrice è riuscita a dare quel piccolo dettaglio diverso da solito che la rende sicuramente originale. Mi è piaciuto anche il fatto che i conflitti di predominio si giochino più in maniera indiretta e politica, piuttosto che con guerre o altri scontri eccessivamente diretti. Tutto Bride infatti è pieno di intrecci, relazioni conosciute e non, minacce possibili che potrebbero capovolgere gli equilibri da un momento all'altro, creando così un'atmosfera precaria, sempre un po' incerta, che ben si abbina al mistero che aleggia durante tutto il libro. Perchè Misery ha una missione personale, e per quella è disposta anche a sottostare al matrimonio impostole dal padre, che fin da quando era piccola la "usa" come merce di scambio per mantenere la pace con le altre razze. E non importa quanto questo la porti a doversi trasferire in un ambiente che si potrebbe dire facilmente ostile, circondata da potenziali nemici, questa sua missione non vacilla mai per tutto il libro, nemmeno quando altre problematiche si aggiungono a complicare la situazione. Mi è piaciuta molto la coerenza di questa protagonista, che non si lascia distrarre dalla propria situazione sentimentale, ma rimane comunque lucida nelle decisioni che prende e soprattutto è sveglia nell'adeguarsi a ciò che la circonda ma soprattutto nel non farsi fregare.
Sotto un certo punto di vista credo sia una protagonista un po' atipica, sicuramente algida ma non per questo povera di sentimenti - piuttosto è guardinga rispetto al prossimo proprio per come ha vissuto la sua vita fino a questo momento - dotata di un sarcasmo che io personalmente ho adorato e che mi ha davvero intrattenuta durante il corso di tutta la lettura. Allo stesso tempo è un personaggio forte, spesso sottovalutato, e con un'inclinazione inusuale, visto che è un'hacker. Ammetto che tutto mi sarei aspettata tranne questo, ma come sempre la Hazelwood è riuscita a renderla credibile e non la solita macchietta stereotipata. In ultimo, ho anche apprezzato come, nonostante tutto quello che ho detto prima, sia proprio Misery a non avere paura di parlare dei propri sentimenti (nel momento in cui ne è certa), in contrasto con un Lowe che, se per tutto il resto risulta fermo e determinato, qui invece risulta l'elemento più "fragile".

E proprio parlando del nostro protagonista maschile, anche in questo caso non posso che ammettere immediatamente che me ne sono innamorata praticamente da subito. Diretto, giusto ma allo stesso tempo inflessibile all'occorrenza, questo licantropo mi ha proprio conquistata probabilmente anche grazie a quelle piccole frasette a inizio capitolo per cui abbiamo finalmente anche il pov maschile. Certo, non è molto, ma sono quei minuscoli insight che ti fanno capire lo sviluppo della relazione con Misery, oltre che alcune volte anche dettagli sul suo passato. Il resto ci viene svelato nel corso della storia, dalla sua grande capacità di analisi della situazione e delle persone che ha davanti a sé, dal suo essere protettivo nei confronti delle persone che ama, il suo senso di responsabilità nel voler essere un buon capo e anche questo senso di inadeguatezza verso l'essere amato che non può non far stringere il cuore. Chiaramente avrei voluto ci fosse stato tempo per approfondire maggiormente questo personaggio, soffermarsi magari sul suo essere diventato Alpha, sul suo rapporto con la madre, i primi momenti da solo con sua sorella, ma almeno per il momento immagino ci si debba accontentare (almeno per ora).

Anche i personaggi secondari, sono stati caratterizzati in maniera chiara e variegata, come piace a me, senza eccessivi stereotipi o banalità da risultare facilmente dimenticabili, che si tratti di antagonisti o meno. Certo, vista la lunghezza del romanzo non ci si può aspettare chissà quale approfondimento, ma riescono sicuramente a ravvivare la storia, in particolare Ana, mio grandissimo amore. Questa bambina, nella sua ingenuità infantile, mostra per la prima volta a Misery un interesse e un affetto reali, spontanei, che riescono un po' a rompere quella barriera di ghiaccio che la contraddistingue, senza però snaturarla. Le loro interazioni risultano tenere e divertenti allo stesso tempo, quanto invece quelle con Lowe sono piene di tensione. Lettor*, preparatevi perchè questi due vi faranno penare ma ne varrà sicuramente la pena. Allo stesso tempo è di insegnamento che il posto in cui più Misery si sentirà a casa sarà proprio tra i lupi, piuttosto che tra i vampiri, dimostrando come spesso il nostro porto sicuro non è per forza quello da dove veniamo, ma quello dove ci sentiamo davvero apprezzati, protetti e amati. E a volte, perchè ciò accada, basta solamente essere se stessi e rompere gli stereotipi.

Insomma, Bride si dimostra un ottimo primo approccio al romantasy da parte della Hazelwood, adatto per chi ama le storie piene di colpi di scena, dal ritmo serrato, ma anche storie di found family e romance che ti tengono con gli occhi incollati al libro. Spero comunque che non sia un addio definitivo ad avere Misery e Lowe come protagonisti, perchè mi spiacerebbe perderli in toto, anche se sicuramente saranno parte del prossimo romanzo. E i "nuovi entrati in scena" credo proprio promettano scintille e una buona dose di divertimento nel seguirne le vicende.

Voi l'avete letto?
Se eravate indecisi spero di avervi aiutati nella scelta. Noi intanto ci rivediamo alla prossima recensione!

Chiara

Tuesday, 16 April 2024

Recensione: "COSE CHE ABBIAMO DIMENTICATO" di Lucy Score

Buongiorno amic* letter*!
Oggi vi parlo dell'ultimo volume della trilogia Knockemount che finalmente ci svela la motivazione per cui Lucian e Sloane non si sopportano. 


Titolo:
Cose che abbiamo dimenticato
Autrice: Lucy Score
Data d'uscita: 5 marzo 2024
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 544
Prezzo: 9,90€

Trama: Lucian Rollins è un uomo d'affari spietato. Deciso a cancellare la cattiva reputazione della famiglia, trascorre ogni minuto della vita a costruire il suo impero: denaro e potere sono la sua sicurezza ed è disposto a tutto per ottenerli. A mettergli i bastoni tra le ruote, però, arriva Sloane Walton, un'esuberante bibliotecaria determinata a ottenere giustizia per un torto subito anni prima da suo padre per mano dei Rollins. Legati da un antico segreto, Lucian e Sloane si detestano apertamente e diffidano l'uno dell'altra. Tuttavia, per caso, col passare del tempo i battibecchi accendono le fiamme della passione e spegnerle diventa impossibile. Talvolta, però, neanche l'amore riesce a colmare le differenze tra due persone agli antipodi, che desiderano per il futuro cose diverse. Lucian e Sloane riusciranno a trovare un punto di incontro o il sentimento che li unisce non sarà abbastanza?


Serie:
1. Cose che non abbiamo mai superato
2. Cose che teniamo solo per noi
3. cose che abbiamo dimenticato



Recensione:

Voto: 5 stelle! (no, non è un miraggio)

Attendevo questo libro fin da quando ho concluso la lettura di Cose che non abbiamo mai superato. Il mistero dietro al rapporto tormentato tra Lucian e Sloane mi ha interessato dalla prima volta che ho letto di loro e l'attesa che è seguita è stata estenuante. Senza offesa a Lina e Nash, ma avrei pagato oro la Score pur di avere questo libro in mano immediatamente. 
Tutto questo per dire che era una lettura veramente attesa e quando questo accade di solito rimango delusa perché la storia non è all'altezza di quello che mi immaginavo e invece per una volta sono stata completamente soddisfatta. 
Lucy Score ha creato un vero gioiellino che mi ha completamente conquistato. 

Tra presente e passato possiamo osservare il rapporto che per più di vent'anni ha legato tra di loro Sloane e Lucian. Dal primo incontro come vicini di casa, all'amicizia segreta che si è creata fino ad arrivare al momento del litigio che li ha fatti allontanare. Ma quei sentimenti che provavano tanti anni prima si erano solo assopiti e finalmente è arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola e confrontarsi. 

Sloane è l'opposto di Lucian, prendendo direttamente una sua citazione "Lui era alto, scuro e malvagio. Io ero bassa, bionda e fantastica". 
Lei mi ha conquistato per la sua positività e sbadataggine, ma anche per il grande cuore che dimostra nei confronti di chiunque. Lui è più chiuso, riservato, il suo passato l'ha formato in un uomo che è pronto a tutto pur di arrivare dove vuole e il suo unico punto debole è proprio Sloane. L'ex amica che detesta per quello che gli ha fatto, ma da cui non riesce a stare lontano. 

Quello che ho apprezzato maggiormente del romanzo è il fatto che la scrittrice abbia lasciato il tempo al rapporto dei due personaggi di evolvere senza fretta. Anche se li conoscevamo da prima ci sono tante cose che non si sapevano e quindi la Score prima di tutto quasi li rintroduce, per poi passare a mostrarti il loro passato e infine farli riavvicinare nel presente. 

Il legame tra i due è il giusto mix di dolce, sarcasmo e spicy. Lei cerca di non essere tentata dal diavolo e lui sotto i suoi completi firmati è un sottone di prima categoria. E voi sapete quanto io ami i sottoni. 

Grande spazio all'interno del libro lo hanno anche le due coppie precedenti, mostrandoci un found family che farà sciogliere il cuore di chi legge. Alcuni personaggi secondari hanno avuto meno spazio, ma ne sono stati introdotti altri che riescono perfettamente a inserirsi nella narrazione. 

La trama secondaria iniziata nel primo volume giunge al suo compimento. La Score risponde a tutte le domande in sospeso, forse alcuni fatti potevano essere un pelino approfonditi, ma riesce comunque a darci una chiusura all'insegna di del sano dramma. 

Attraverso uno stile scorrevole la scrittrice ci fa viaggiare in più di cinquecento pagine verso un finale dolce e tanto atteso. Lo avrei preferito un pochino più corale, con anche i pov dei protagonisti precedenti e più lungo, ma alla fine sono stata soddisfatta.

Cose che abbiamo dimenticato è un romanzo dolce, divertente e con quel pizzico di dramma che non può mai mancare a una storia di Lucy Score. Per me il miglior lavoro della scrittrice, che mi ha ripagato di tutto il tempo che ho dovuto aspettare per sapere cos'era successo tra Lucian e Sloane.

- Camilla 




*Grazie mille a Newton Compton Editori per avermi inviato una copia del romanzo!

Thursday, 28 December 2023

Recensione: "THE SEVEN YEAR SLIP" di Ashley Poston

Ciao lettor*!
Come state? 

Intanto ancora Buon Natale! Spero abbiate passato delle buone giornate di festa insieme ai vostri cari.
Potevamo però lasciarvi senza almeno qualche ultima recensione prima della fine dell'anno? Direi di no.

Eccomi quindi a parlarvi di uno dei libri che più ho amato in questo 2023 (per gli altri, l'appuntamento è con i prossimi articoli del blog di fine anno!).

 

Titolo: The Seven Year Slip
Autrice: Ashley Poston
Data d'uscita: 27 giugno 2023
Editore: Berkley
Prezzo: 11,18 €

Trama: Sometimes, the worst day of your life happens, and you have to figure out how to live after it.

So Clementine forms a plan to keep her heart safe: stay busy, work hard, find someone decent to love, and try to remember to chase the moon. The last one is silly and obviously metaphorical, but her aunt always told her that you needed at least one big dream to keep going. And for the last year, that plan has gone off without a hitch. Mostly. The love part is hard because she doesn’t want to get too close to anyone—she isn’t sure her heart can take it.

And then she finds a strange man standing in the kitchen of her late aunt’s apartment. A man with kind eyes and a Southern drawl and a taste for lemon pies. The kind of man that, before it all, she would’ve fallen head-over-heels for. And she might again.

Except, he exists in the past. Seven years ago, to be exact. And she, quite literally, lives seven years in his future.

Her aunt always said the apartment was a pinch in time, a place where moments blended together like watercolors. And Clementine knows that if she lets her heart fall, she’ll be doomed.

After all, love is never a matter of time—but a matter of timing.

An overworked book publicist with a perfectly planned future hits a snag when she falls in love with her temporary roommate…only to discover he lives seven years in the past, in this witty and wise new novel from the New York Times bestselling author of The Dead Romantics.



Recensione:

Voto: 5 stelle!⭐

Credo che al mondo ci siano tanti libri di cui ci si può innamorare. Alcuni sono come delle meteore, che ci catturano nell'immediato ma che sfumano abbastanza in fretta, altri invece sono alberi, che in maniera più o meno improvvisa o consapevole ci colpiscono nel profondo e penetrano nel nostro animo fino a radicarvicisi dentro.

The Seven Year Slip appartiene sicuramente a questa categoria. Avevo già conosciuto e apprezzato Ashley Poston con The Dead Romantics, che rientra sicuramente nella lista dei miei contemporary romance preferiti, quindi ero già certa di voler leggere anche questo suo nuovo romanzo, ma non avrei mai immaginato di poterlo amare così tanto. 

The Seven Year Slip è un romanzo complesso nella sua semplicità. Clementine riceve in eredità da sua zia (defunta sei mesi prima) un appartamento che inspiegabilmente la riporta indietro nel tempo di sette anni, cosa di cui la zia le aveva raccontato ma che la protagonista aveva catalogato come una delle tante storie della parente, nella sua affascinante eccentricità. Questi viaggi temporali non possono essere programmati e, soprattutto, non coinvolgono nulla al di fuori dell'appartamento in questione, ma soprattutto portano sempre Clementine in presenza di Iwan, un giovane che sogna di diventare cuoco anche in nome del nonno, che ha sempre amato cucinare ma non ha mai trasformato la sua passione in lavoro. Ed è proprio incontrando Iwan che Clementine ha modo di ritrovare la se stessa di una volta, schiacciata dalla donna di successo che è oggi ma che forse ha perso qualcosa di importante. 

In questo incrocio di passato e futuro, stabilità, organizzazione e carriera si scontrano con sogni e libertà di vivere ma anche di permettersi di essere felici e di occupare le nostre giornate con qualcosa che amiamo davvero fare.
Quello che però mi è piaciuto di più è la riflessione sul fatto che non sempre una cosa debba per forza essere l'antitesi dell'altra. E' vero che servono certezze, e che la "normalità", la "stabilità" non devono essere per forza un elemento negativo, ma al contempo è anche vero che la vita, nel bene e nel male ci cambia, ci fa maturare, e forse ci fa perdere un po' di quella disillusione che si ha quando si è giovani, rendendoci più concret*. Questo non comporta che sia sbagliato sognare, desiderare un obiettivo diverso da quello che si è ricercato finora, cambiare idea o magari tentare qualcosa di nuovo, di sconosciuto. Cambiare non è per forza sinonimo di errare.
Benché diversi dai noi stessi di qualche anno fa, siamo sempre e solo noi, con le nostre lacrime, le delusioni, le cicatrici emotive o fisiche che ci portiamo dietro. Possiamo inciampare, perderci, ma andare avanti modificando il proprio tragitto non è sbagliato a prescindere. Sono le scelte che facciamo che fanno la differenza e ci aprono strade magari anche diverse rispetto a quelle a cui avevamo pensato, che forse però potranno risultare più soddisfacenti. D'altronde, la vita non è proprio fatta di piccole (o grandi, perchè no) imprevedibilità che vanno a colorare la nostra normalità? L'importante è non perdere la scintilla, quel qualcosa che ci fa stare bene e sentire vivi veramente. 

Tutto questo pensiero è condito da una prosa che ho amato dall'inizio alla fine, capace di incantare, quasi stesse raccontando una fiaba, di far riflettere e soprattutto di essere leggera nei momenti divertenti quanto seria e profonda in quelli più delicati e intimi, soprattutto nel momento in cui si viene a toccare il lutto e la perdita di una persona amata (tematica già splendidamente affrontata in The Dead Romantics).
La Poston riesce a strappare più di un sorriso, senza cadere nel ridicolo, e i suoi personaggi, nella loro "normalità" condita di pregi e difetti, riescono a farti sentire a casa. Proprio per questo per me è stato impossibile non prendermi a cuore ognuno di loro: Clementine con la sua testardaggine, Iwan con la sua dolcezza, concretezza nei gesti e la capacità di leggere Clementine come nessun altro, zia Analea e il suo amore per la vita, Fiona e Drew, Miguel e Lisa... Sono tutte figure talmente umane che per forza finiscono per rubarti un pezzetto di cuore.

Dopodichè, il romance. Stavolta credo di avere un po' di difficoltà ad affrontare l'argomento, non tanto perchè non mi sia piaciuto, ma perchè vorrei poteste gustarvi questa storia fino in fondo, senza grandi spoiler che possano in qualche modo anticipare cosa succederà.
Quello che posso raccontarvi è che Iwan e Clementine sono la palese dimostrazione di una chimica scattata probabilmente da quasi subito, ma che viene gestita senza la fretta raffazzonata che spesso risulta più un deterrente che un motivo di interesse per continuare a leggere. Ho adorato i loro scambi non tanto nel flirtare, ma nel parlare di sé e discutere con l'altro in maniera semplice ma vera, che al contempo permette loro di guardarsi dentro e riflettere su se stessi.
Detto questo, a romanzo concluso, credo che farei di tutto per avere il punto di vista di Iwan - a cui sicuramente va il premio "Uomo più paziente dell'anno" - e per vedere alcune scene che vengono citate ma non mostrate del tutto a noi lettori (chissà che la Poston non pensi a qualche bonus chapter...? Sperare non fa mai male).

Infine, ho lasciato per ultimo l'argomento più spinoso: il lutto.
Come dicevo in precedenza, questa autrice non è nuova a questa tematica, che qui ha forse una sfumatura ancora più delicata che in The Dead Romantics. Di nuovo però non solo la Poston mantiene quel tatto che la contraddistingue, ma riesce a coinvolgere il lettore in maniera talmente emotiva da rendere la perdita "nostra". Personalmente credo non ci sia cosa più bella che riuscire a sentire ciò che provano i protagonisti di un libro, e in questo caso ne seguiamo le varie fasi del lutto: il dolore, la graduale accettazione di ciò che è successo e il riuscire ad andare avanti, non chiudendo una ferita che inevitabilmente continuerà a essere aperta, ma piuttosto concentrandosi su ciò che di bello chi non c'è più ci ha lasciato, celebrandolo e non dimenticando l'affetto che c'è stato.

 

Di sicuro questo è stato uno dei migliori libri letti nel 2023 e non vedo l'ora di avere un altro romanzo della Poston tra le mani anche solo per (spero) ritrovarmi un cameo di questi personaggi, come è successo per Benji e Florence.

Spero intanto di avervi incuriosit* e che avrete voglia di leggerlo sia in lingua che, eventualmente, in italiano se verrà pubblicato. Essendo però già arrivato The Dead Romantics in Italia, io ho grandissime speranze perchè presto compaia anche questo. Vi terrò aggiornat*!

Alla prossima recensione intanto e ancora Buone Feste!


Chiara


Wednesday, 18 October 2023

Recensione: "FOURTH WING" di Rebecca Yarros

Ciao lettor*

Oggi parliamo di come la Yarros abbia tutto il mio amore e affetto incondizionato per avermi fatto riprendere a leggere fantasy dopo mesi di tentativi e/o letture non eccessivamente entusiasmanti! Se ancora non la conoscete (ma ne dubito) si tratta di un'autrice che ha all'attivo un gran numero di romance, ma che per la prima volta si è cimentata -e ha fatto bene direi- con un fantasy! 

Non so che rapporto avete voi con i libri eccessivamente pubblicizzati, ma di norma quando vedo un hype eccessivo io sono la prima a metterli da parte. Non che non mi fidi a priori, ma quante volte troviamo spammati libri come se fossero il Graal e poi nell'aprirli ci accorgiamo che forse chi li ha pubblicizzati o ha aspettative veramente basse o nemmeno li ha letti?

Personalmente, troppe.

Detto questo, Fourth Wing era ovunque. Perennemente. E la trama aveva quelle vibes da dark academia che amo tanto, oltre che i draghi. Insomma... sono una persona debole anche io. Perciò mi sono lanciata e contro ogni pronostico ho amato questo libro dalla prima all'ultima pagina.

Precisazione: la recensione è basata sulla lettura del romanzo in lingua originale, ma le informazioni di seguito riguardano la versione italiana del libro.


Titolo:
Fourth Wing
Autrice: Rebecca Yarros
Data d'uscita: in uscita in italiano il 7 novembre 2023
Editore: Sperling & Kupfer 
Prezzo: 19,90€
Serie: The Empyrean, #1

Trama: L'accademia militare di Basgiath è la famosissima scuola per diventare cavalieri di draghi più spietata ed elitaria che ci sia. Una volta entrati non si hanno altro che due possibilità: laurearsi o morire. Violet Sorrengail già si immaginava a passare i prossimi anni circondata dai suoi amati libri e immersa nel silenzio della biblioteca. Nulla di più lontano da ciò che le sta per accadere. Quella generalessa di sua madre le ha ordinato di unirsi alle centinaia di candidati disposti a qualunque sacrificio pur di diventare parte dell'élite di Navarra: i cavalieri di draghi. Ma Violet ha solo vent'anni e un corpo ancora poco allenato alla battaglia: la morte per lei potrebbe arrivare in un lampo. I draghi, infatti, non si legano agli umani «fragili», ma li inceneriscono. E la maggior parte degli studenti non si farebbe scrupoli nell'eliminare Violet pur di migliorare le proprie possibilità di successo. Senza contare che tutti gli altri la farebbero fuori volentieri pur di punire la temibile e potente madre, compreso Xaden Riorson, il cavaliere più forte e spietato del Quadrante. E così Violet ogni sera va a dormire con la sfida di riuscire a vedere l'alba del giorno dopo...

Serie: 
1. Fourth Wing 
2. Iron Flame (in uscita in inglese il 7 novembre)
... da continuare 


Recensione: 

Voto: 5 stelle!⭐

Era da tempo che un libro non mi prendeva così tanto dal primo capitolo, inchiodandomi tra le sue pagine. Con Fourth Wing veniamo immediatamente capultati nelle ultime ore prima che Violet faccia la sua scelta riguardo al proprio futuro... o meglio venga obbligata a farla. Quello a cui andrà a candidarsi non è infatti il Quadrante degli Scribi, al quale si è preparata da quando era piccola, ma quello dei Riders. Violento, pericoloso, e inadatto ai suoi limiti fisici - o almeno così le è sempre stato detto.

La prima nota positiva è quindi stata questa immersione naturale nel caos dei sentimenti di Violet, divisa tra il terrore per ciò che sta per andare ad affrontare (che probabilmente la condurrà a morte certa), ma anche la fiera decisione di fronteggiare il destino in cui l'ha costretta la madre a testa alta, al meglio delle proprie capacità. E credo sia questa una delle caratteristiche che non possono non far amare Violet Sorrengail: per quanto sia lontana dall'essere la "perfetta combattente" la protagonista della Empyrean series non si arrende mai, nemmeno davanti a quella che dovrebbe essere l'evidenza.

Questo discorso torna più volte lungo tutta la storia, dimostrando in più e più occasioni che non c'è un solo modo per superare le difficoltà, che ciò che per qualcuno può risultare scontato per altri invece è arduo. Anche se con dedizione, testa e impegno può esserci una via alternativa per potercela fare.

Ho adorato il fatto di avere un personaggio privo della spocchia di essere il migliore o il più bravo, probabilmente più conscio di fallire e stare per morire da un momento all'altro che di risultare trionfante, ma che al contempo usa tutte le proprie forze per rimanere in vita. Ed è proprio il modo in cui la Sorrengeil affronta la sua lotta per la sopravvivenza a fare la differenza: al posto di affogare nella disperazione o nella paura delle innumerevoli minacce di morte praticamente da ogni parte (compagni, prove, draghi..), Violet punta sui propri punti di forza per supplire alle mancanze fisiche, tentando comunque di spostare i propri limiti sempre un po' più in là.

Devo dire che ho apprezzato molto questa sua crescita, e spero che la Yarros eviti di farla diventare una stereotipata eroina senza più handicap, perchè credo che la bellezza di Violet sia proprio nelle sue imperfezioni. Leggerla è qualcosa che ti rinvigorisce, ti dà forza, e - parlando per me - sicuramente aiuta a provare empatia nei suoi confronti, seguendone le vicende con ancora più trasporto.

Il resto lo fa Basgiath, con il suo rigido addestramento, la rivalità interna e soprattutto l'assurda crudeltà presente tra gli stessi cadetti. Bullismo, invidia, vendetta condiscono un posto pericoloso quanto necessario per imparare a sopravvivere, rendendolo ancora più letale di quanto già non sia. E già dalle prime pagine veniamo svezzati dalla Yarros ad aspettarci di tutto. Non tutti i personaggi che impareremo ad apprezzare arriveranno alla fine e nulla viene lasciato impunito. Pertanto è sempre il caso di restare ben in allerta, perché non sai mai cosa può succedere. C'è infatti una tensione quasi continua dall'inizio alla fine, costellata di colpi di scena, che lascia il lettore (così come i personaggi di questo libro) con la sensazione che qualcosa possa stare per accedere da un momento all'altro, distruggendo il precario equilibrio raggiunto. E così si arriva alle ultime pagine, ritrovandosi alla deriva, col cuore spezzato, con una saccoccia di interrogativi per cui non si può fare altro che sperare in risposte future. Insomma, quel genere di disastro che ti fa solo venire voglia di avere il libro successivo tra le mani per poter sapere immediatamente come andrà avanti.

Parallelamente a una storia che per me personalmente funziona, con tematiche attuali quanto originali nel loro venire combinate assieme (in cui però preferisco al momento non addentrarmi perchè non vorrei fare eccessivi spoiler), un altro punto a favore di Fourth Wing sono i personaggi. Tralasciando Violet di cui ho già parlato prima, devo dire che anche il resto delle figure con cui condivide la scena risulta interessante e variegato. Abbiamo un'autrice che non si risparmia, quindi che si tratti di antagonisti o di supporti alla protagonista, ci vengono sempre dati quei piccoli dettagli che ci rendono ben chiaro chi abbiamo davanti, senza dover per forza necessitare di un "profilo psicologico completo". E cosa dire di Xaden? Ho amato immensamente questo personaggio nella sua complessità, conscia che probabilmente abbiamo potuto vedere - per ovvi motivi - solo una parte di lui. Concreto, con un carattere ferreo dato da tutto quello che sta portando sulle spalle, con una forza d'animo notevole, degna di un leader. Poi che abbia anche quelle vibes da morally grey character che a me piace molto, sicuramente non guasta. Il suo rapporto con Violet è qualcosa che diverte e stuzzica, aggiungendo interesse nel voler continuare giusto per vedere se e come continueranno a cozzare o meno. L'unica mia speranza rimane quella che non si appiattisca andando avanti, ma rimanga uno dei punti focali di questa storia, senza stare nell'ombra di Violet (e viceversa, sia chiaro). Oh, e ultima nota - ma per me fondamentale - : grazie Rebecca per non avermi piazzato il solito triangolo amoroso, anche se Camilla ci tiene a sottolineare "per ora", perchè i libri sono tanti. Ma è giusto essere speranzos*, vero?

Ultimo punto: i draghi. Finalmente delle creature che hanno il loro spazio nel racconto ma soprattutto nella società, caratterizzati dalle loro dinamiche e regole che non vengono imbrigliate dagli uomini. Adoro il fatto che ci siano varie tipologie di draghi, differenziati in indole, caratteristiche fisiche e caratteriali, e anche il loro legame con i Riders. È un aspetto che vorrei tanto venisse ancora più ampliato, perché è davvero interessante, soprattutto tutta la parte del Threshing, dove di fatto sono i draghi stessi a decidere chi vive e chi no. Anche qui non mi spingo troppo oltre perché non voglio darvi spoiler di nessun tipo, ma credo che alcune delle mie scene preferite siano proprio con loro.

Insomma, io personalmente non saprei cosa volere di più. Forse non sono d'accordissimo sulla reazione finale di Violet a una determinata situazione (e non so se perdonerò la Yarros per una certa cosa), ma per il resto per me rimane uno dei fantasy più belli del mio 2023 e ringrazio che Iron Flame esca a breve. 

Per chi non legge in inglese però non c'è da disperare, ormai lo saprete bene, perché Fourth Wing arriverà presto anche in Italia! Anzi, ormai direi che manca veramente poco. Io incrocio le dita per la resa nella traduzione, che so che sta già scatenando più di un dibattito, ma soprattutto spero davvero di avervi incuriosit* in merito e aspetterò poi le vostre opinioni! 

Se invece l'avete già letto, raccontatemi cosa ne pensate.

Alla prossima recensione!

Chiara

Thursday, 8 December 2022

Recensione: "LOVE ON THE BRAIN" di Ali Hazelwood

 Buon pomeriggio lettor*!
Ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta a portarvi la recensione di agosto. Ho aspettato il momento giusto per aggiungerlo alla TBR ma devo dire che la mia attesa è stata ben ripagata. Perciò, eccomi qui a raccontarvi il mio parere suel secondo romanzo (novelle escluse) di un'autrice che l'anno scorso ha saputo conquistare largamente il pubblico con The Love Hypothesis (edito anche in Italia da Sperling&Kupfer).

 

Titolo: Love on the Brain
Autrice:
Ali Hazelwood
Data d'uscita:
23 agosto 2022
Editore:
Sphere
Pagine:
368
Prezzo:
15,95€

Trama: Bee Königswasser lives by a simple code: What would Marie Curie do? If NASA offered her the lead on a neuroengineering project - a literal dream come true - Marie would accept without hesitation. Duh. But the mother of modern physics never had to co-lead with Levi Ward.
Sure, Levi is attractive in a tall, dark, and piercing-eyes kind of way. But Levi made his feelings toward Bee very clear in grad school - archenemies work best employed in their own galaxies far, far away.
But when her equipment starts to go missing and the staff ignore her, Bee could swear she sees Levi softening into an ally, backing her plays, seconding her ideas... devouring her with those eyes. The possibilities have all her neurons firing.
But when it comes time to actually make a move and put her heart on the line, there's only one question that matters: What will Bee Königswasser do?

 

Recensione:                                                            5 stelle!⭐

Che dire, non sapevo bene cosa aspettarmi da questo nuovo romanzo della Hazelwood. Quando il primo libro di un nuovo autore piace molto, ci si ritrova sempre in quel limbo di incertezza tra la sicurezza che anche il secondo dovrà essere per forza una bomba e il timore di una delusione (e ammetto che il fatto che le novelle, per quello che ho letto, non fossero sicuramente all'altezza di TLH non ha troppo aiutato). Ebbene, senza tirarla troppo per le lunghe, vi dirò che questa storia mi è piaciuta persino di più di The Love Hypothesis

Credo che questa scrittrice sia una delle poche persone che riesca a rendere la scienza interessante e attraente ai miei occhi. Ho adorato tutto il lavoro svolto da Levi e Bee insieme e ammetto che avrei voluto addirittura saperne di più, perché sì, sarà pure un contemporary romance, ma a casa mia se non c'è una trama e non c'è un contorno decente, per me non funziona. È evidente che comunque chi scrive sappia di cosa si sta parlando o che comunque si sia informato a riguardo, così da rendere il background dei personaggi e della storia concreto e credibile. Non è una scelta scontata e secondo me fa la differenza rispetto a chi butta dettagli e parole qua e là tanto per. In questo caso le STEM novels della Hazelwood mi portano in un mondo largamente distante da me, in cui però riesco a ritrovarmi con facilità e a sentirlo, in qualche modo, comunque mio. Di sicuro lo stile scanzonato e ironico aiuta molto, rendendo la lettura piacevole e scorrevole, ma non dovete pensare per questo di starvi trovando davanti a un libro senza profondità.

Anzi, come già capitato in The Love Hypothesis, anche Love on the Brain è un manifesto contro il sessismo e le discriminazioni presenti nell'ambito accademico-scientifico. Il lavoro di Bree viene ostacolato in più modi, sottovalutato perché portato avanti da una donna, non importa quanto brava possa essere. Resasi palesemente conto della situazione, piuttosto che abbandonare tutto e rinunciare, continua con coraggio a sgomitare in un mondo che più che accettarla pare volerla relegare in un angolo, andando anche a creare anonimamente un account (What would Marie Curie do?) che col tempo è andato a riunire e aiutare altre persone che condividono la sua stessa situazione, dando vita a una sorta di comunità compatta, solidale, basata sul dialogo e il confronto che può effettivamente gettare le basi per creare un cambiamento sociale. Credo sia un ottimo messaggio se pensiamo alla società in cui noi tutt* viviamo.

Se sotto questa aspetto troviamo appunto una protagonista forte, sentimentalmente Bree risulta minata nella sicurezza da un ex ragazzo manipolatore e, per quanto mi riguarda, verbalmente abusivo. È stato bello vedere quindi l'evoluzione del suo rapporto con Levi e il modo in cui man mano arriva a dare nuovamente fiducia a un'altra persona, tenendo poi conto che il giovane ingegnere è praticamente la sua nemesi - almeno dal suo punto di vista. Oltre al perfetto crescendo di tensione che aleggia praticamente dall'inizio del libro, ho adorato il modo in cui Levi si relaziona con Bree e con tutto il resto dei personaggi. Sono inesorabilmente innamorata di questo personaggio quieto che però dà tanto agli altri, caratteristica che si capisce anche solo dal suo avere quelle piccole attenzioni che fanno la differenza, e che soprattutto ha il coraggio di imporsi e difendere ciò in cui crede, ben scegliendo al contempo le proprie battaglie e i modi in cui portarle avanti. E' una figura intensa ma al contempo delicata, che a sua volta ha una storia alle spalle non facile, fatta di continui tentativi di imposizioni relative alla sua carriera e al suo modo di essere. E forse qui sarà proprio la presenza di Bree a stemperare una fardello che per anni ha sempre gestito da solo.

Ovviamente non manca il "colpo di scena" che fa precipitare la situazione, ma rispetto a The Love Hypothesis, devo dire che il dramma è stato dosato meglio e ha portato con sé una risoluzione che mi è piaciuta molto. 

Cosa avrei voluto di più? Forse qualche capitolo aggiuntivo di chiusura, o magari mi sarebbe piaciuto rivedere anche Olive e Adam anche giusto per qualche capitolo, ma immagino sarebbe stato chiedere un po' troppo. Non mi dispiacerebbe però se ci fosse in futuro un romanzo che coinvolga tutti i vari protagonisti. Nel mentre, aspetto Love, Theoretically!


Spero che questa recensione vi sia piaciuta - aspetto anche i vostri pareri sul libro! - e state pronti anche per quella de Libro della Notte.
Alla prossima!

Chiara

Thursday, 28 July 2022

Recensione: "BABEL" di R.F. Kuang

Ciao a tutt*!
Come potrete intuire dal titolo ad aprile ho ricevuto una copia anticipata di Babel. Rebecca è una delle mie autrici preferite di sempre e quindi ero al settimo cielo. La ritengo una grande fortuna ma allo stesso tempo una grande disgrazia per tutte le lacrime che ci ho versato sopra.
Così ho pensato di scrivere una recensione per voi, non so quando uscirà ma cosa c'è di meglio di una recensione per buttare tutto fuori?


Titolo:
 Babel: Or the Necessity of Violence: an Arcane History of the Oxford Translators Revolution
Autore: R.F. Kuang
Data d'uscita: 23 Agosto 2022
Editore: Harper Voyager
Pagine: 560

Trama: Traduttore, traditore: An act of translation is always an act of betrayal.

1828. Robin Swift, orphaned by cholera in Canton, is brought to London by the mysterious Professor Lovell. There, he trains for years in Latin, Ancient Greek, and Chinese, all in preparation for the day he’ll enroll in Oxford University’s prestigious Royal Institute of Translation—also known as Babel.

Babel is the world's center for translation and, more importantly, magic. Silver working—the art of manifesting the meaning lost in translation using enchanted silver bars—has made the British unparalleled in power, as its knowledge serves the Empire’s quest for colonization.

For Robin, Oxford is a utopia dedicated to the pursuit of knowledge. But knowledge obeys power, and as a Chinese boy raised in Britain, Robin realizes serving Babel means betraying his motherland. As his studies progress, Robin finds himself caught between Babel and the shadowy Hermes Society, an organization dedicated to stopping imperial expansion. When Britain pursues an unjust war with China over silver and opium, Robin must decide…

Can powerful institutions be changed from within, or does revolution always require violence? 


Recensione

Voto: 5 Stelle!



Babel merita tutto l'hype che lo circonda? La mia risposta non può essere che si.
Quando ho ricevuto la copia anticipata mi sono messa ad urlare e saltare in giro la stanza per una ventina di minuti: devo dire che non me ne pento.
Non siamo nemmeno a metà del 2022 ma so già che questa sarà il mio libro preferito dell'anno.
Oltre ad avere tutti gli elementi che io amo in un libro, credo sia scritto in modo magistrale. Chapeau ancora una volta a Rebecca.
Ma vediamo un po' cosa mi è piaciuto nello specifico.

Babel segue la storia di Robin, una ragazzo cinese, proveniente dalla provincia di Canton che viene portato da un professore di lingue in Inghilterra, nel 1800 circa.
Successivamente si sposterà ad Oxford e più precisamente nella torre di Babel dove risiedono i linguisti. i quali giocano un ruolo fondamentale all'interno dell'impero inglese.
Questa ambientazione pone le basi per un dark academia con i fiocchi: se prima siamo affascinati dal mondo accademico, più andiamo avanti con il romanzo e più ci rendiamo conto quanto corrotto e oscuro sia questo sistema. Vediamo queste nuove sfumature anche nel modo in cui cominciano ad agire i personaggi che arriveranno ad un punto di non ritorno.

Pur non trovandoci all'interno di un mondo fantastico possiamo imbatterci in alcuni elementi magici all'interno della nostra lettura.
Il sistema magico è originale e ben costruito: esso gira attorno al mondo della linguistica e dei cosiddetti "match pair". 
Infatti l'Inghilterra in cui ci troviamo funziona grazie a queste barre d'argento su cui vengono incise due parole in due lingue diverse che servono poi a diversi e vari utilizzi: dal curare una persona ad evitare che un ponte crolli. 
Ci si sofferma moltissimo sulla radice delle parole e su come spesso una traduzione è complessa e non sempre fedele alla parola originale, da qui l'incipit "Taduttore traditore".
Per me è risultato estremamente interessante immergermi e perdermi in queste riflessione, ma sono anche consapevole del fatto che non tutti potrebbero trovarle altrettanto accattivanti poiché rallentano il ritmo del libro. Nonostante questo Rebecca ha fatto un lavoro egregio e ha gestito queste parti molto bene dal mio punto di vista.


Ritornando ai personaggi, anche loro sono molto ben costruiti ed estremamente diversi fra di loro.
Abbiamo il cast principale composto da Robin, Ramy, Victoire e Letty attraverso cui viviamo esperienze ed emozioni. Un tema ricorrente e caro all'autrice è quello del razzismo e ci viene fatto riflettere su cosa provano gli stranieri in un paese dove non sono bene accolti.
Lo possiamo vedere con differenti prospettive grazie al cast così variegato: grazie a Victoire e Ramy, che ne soffrono anche di più rispetto a Robin essendo di colore, ma anche grazie a Letty, che invece è nata e cresciuta in Inghilterra ma che si ritrova a stretto contatto con loro. 
Queste dinamiche saranno il punto cardine del libro oltre alla lingua e alla traduzione, e la trama girerà attorno ad queste. 
Altri personaggi secondari molto interessanti e che aggiungono un valore aggiunto al libro sono il professore e Marshall. Non voglio dirvi troppo quindi mi fermerò qui.

Quindi in conclusione Babel è un libro complesso, originale, ricco di temi importanti, oscuro ma che secondo me non è per tutti. Se amate le storie rose e fiori statene bene alla larga perchè Babel vi regalerà solo una visita in psichiatria.
Se cercate un libro non troppo impegnativo non ve lo consiglio perchè necessita della vostra concentrazione. 
Ma se avete voglia di perdervi nel mondo della linguistica vi aspetterà a braccia aperte.

Spero di avervi indirizzato e incuriosito,
Fatemi sapere se lo leggerete,

-Erika.