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Friday, 7 March 2025

Recensione: "DEEP END" di Ali Hazelwood

Ciao lettor*!
Eccomi qui con la prima recensione tra le nuove uscite di febbraio che avete chiesto per il blog. L'altra arriva appena riesco a inserire il libro nelle prossime letture. Intanto qui approfitto per ringraziare la @PRHInternational per l'ARC, così sono riuscita a leggerlo un pochino prima che arrivasse la mia copia cartacea.

 
Titolo:
Deep End    
Autrice: Ali Hazelwood
Data d'uscita: 4 febbraio 2025
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 464
Prezzo: 17,90€
Trama: Scarlett Vandermeer ha sempre nuotato controcorrente. Studentessa del terzo anno a Stanford, si sta concentrando sull'ammissione alla facoltà di Medicina mentre si riprende dall'infortunio che ha quasi messo fine alla sua carriera di tuffatrice dalla piattaforma. Non ha tempo per le relazioni - o almeno questo è quello che ripete a sé stessa. Anche Lukas Blomqvist vive di disciplina. Campione del mondo e capitano della squadra di nuoto, è così che vince medaglie d'oro e batte ogni record: massima concentrazione, a ogni bracciata. A prima vista, fuori dalla piscina, Lukas e Scarlett non hanno nulla in comune, se non la passione per l'acqua. Ma per pura combinazione, i due vengono a conoscenza di un «segreto» che condividono e che è difficile da ignorare quando finiscono a lavorare insieme allo stesso progetto di biologia. E così, mentre la pressione per le Olimpiadi cresce, anche l'attrazione tra loro aumenta. Stare lontana da Lukas diventa impossibile e Scarlett si rende conto che il suo cuore potrebbe affondare in acque pericolose...
 
 

Recensione: 
*attenzione, presenza di spoiler minori*
Voto: 5 ⭐ 
 
Premettendo che mi aspettavo si andasse in ordine di pubblicazione e che quindi prima arrivasse Not in Love, sono davvero molto contenta che questo romanzo sia stato pubblicato in contemporanea in Italia.
Detto ciò, inizio comunque già col dirvi che questa storia si distanzia parzialmente dalle atmosfere più vannilla-romcom dei primi libri della Hazelwood, e penso che come Not In Love sarà abbastanza divisivo anche tra i fan di questa autrice, anche se ciò non toglie che non si sia persa l'ironia che la contraddistingue, né la sua delicatezza nell'affrontare tematiche più serie. 
 

Deep End ci porta nel mondo dello STEM ma anche dello sport, visto che entrambi i protagonisti sono due atleti, rispettivamente una nella squadra di tuffi e l'altro capitano della squadra di nuoto. Devo dire che Ali Hazelwood rimane l'unica persona al mondo capace di farmi interessare alle scienze; ogni volta che parla di un qualunque argomento inerente mi ritrovo a pensare di volerne sapere di più, quindi qui avrebbe potuto tranquillamente allungare il libro di altre cento pagine mostrando ancora più concretamente il lavoro di Lukas e Scarlett nel laboratorio in cui collaborano e io ne sarei stata assolutamente estasiata. In Deep End, invece, l'aspetto scientifico è rimasto un po' in background rispetto ai libri precedenti, ma ciò non toglie che mi renda perfettamente conto che stavolta il focus del libro fosse altro, e quindi non riesco a considerare questa leggera "assenza" come un difetto, ma solo come una naturale conseguenza di scelte narrative differenti. 
 
E quindi, com'è andata la Hazelwood nel suo primo romanzo sport romance? Molto bene. E lo dico tenendo come elemento di paragone la Kennedy e la Zapata, che per me sono tra le migliori nell'inserire davvero lo sport all'interno di una trama. In più, da grande amante dei tuffi da trampolino e piattaforma quale sono, vi lascio immaginare la mia felicità nel vederli al centro della narrazione. Credo che l'unico libro (di mia conoscenza, quindi nel caso sono apertissima ai suggerimenti) in cui si parla anche di nuoto a livello agonistico sia solo la serie Misfit della Kennedy, quindi era ora che anche qualcun altro portasse un po' di attenzione su questo meraviglioso sport.
E' anche vero che il traino di questa storia rimane la meravigliosa protagonista femminile che ci viene proposta.
Troviamo Scarlett in un momento in cui tutto sembra andare male: lei, con un talento nei tuffi e persona che di natura mira sempre alla perfezione e all'eccellenza, dopo un brutto infortunio capitato un anno e mezzo prima in gara, si ritrova ancora bloccata da un disturbo da stress post-traumatico che le causa dei twisties che le impediscono di riuscire a tornare a ripetere quello stesso tuffo che l'ha portata a farsi male. Fisicamente viene detto in maniera chiara da subito che non ha nulla, l'intervento fatto è andato bene e la fisioterapia l'ha riportata in una condizione fisica ottimale per poter continuare, quindi il problema è "nella sua testa". Peccato che per quanto continui ad allenarsi e usufruisca dello sportello psicologico, tutto questo pare portare a nessun risultato di miglioramento concreto.
Se a ciò si aggiunge una carriera scolastica che al momento non ha i risultati che vorrebbe si può immaginare come questa crisi inizi a mettere in discussione tutto ciò che Scarlett crede di sapere di sè, non solo come tuffatrice, ma anche come persona. Avendo sacrificato energie, impegno e tempo, anche a discapito dei rapporti personali (come spesso capita ad atleti di un determinato livello), ritrovarsi in qualche modo manchevole di qualcosa in tutti gli aspetti della propria vita non è sicuramente un colpo leggero da affrontare, soprattutto perchè sicuramente triggerano ferite emotive create dalle violenze verbali e psicologiche subite dal padre quando era più giovane. 
Al contempo, per assurdo è proprio questa crisi e una serie di coincidenze che potremmo definire insolite la chiave per ritrovare se stessa e accorgersi davvero di quanto vale, perchè per quanto Scarlett abbia un carattere sotto certi punti di vista forte e determinato, ha ancora in sè anche molte fragilità legate al proprio passato che mi hanno davvero stretto il cuore. Il non aver paura di esprimere le proprie idee quando sa di essere nel giusto, il suo istinto di protezione verso chiunque giudichi in difficoltà e la lealtà nei confronti delle persone a cui vuole bene si sommano infatti al timore di essere sempre quella di troppo, al sentirsi l'anello "sacrificabile" della catena, o al pensiero di non essere all'altezza degli altri e delle loro aspettative, creando così un personaggio complesso ma allo stesso tempo facile da amare. Per questo credo che il percorso che fa Scarlett durante tutto il libro sia davvero bello, perchè in qualche modo è come se si riappropriasse finalmente di quella fiducia in sé che aveva perso, capendo al tempo stesso che ammettere di avere un problema e parlarne con le persone a cui si tiene non è sinonimo di debolezza, ma è solo qualcosa che ci rende umani, oltre che il primo passo concreto per affrontarlo. Anzi, aprirsi agli altri e renderli partecipi di ciò che proviamo e pensiamo è un modo per farli davvero essere parte della nostra vita.
 
Ho adorato come Lukas sia uno degli elementi fondamentali perchè ciò avvenga, sottolineando anche un altro messaggio fondamentale: vincere e arrivare a essere i migliori è sicuramente un obiettivo lodevole, ma deve essere legato alle giuste emozioni perchè altrimenti rischia di diventare un'ossessione; al contempo, può essere anche che per quanto si eccella, le proprie aspirazioni nella vita siano altre, ed è giusto così.
Tenendo conto che nella propria categoria è il migliore e che pare davanti a sé avere una carriera assolutamente ancora in ascesa, lasciar dire queste parole a Lukas risulta ancora più d'impatto, non solo per il lettore, ma anche per Scarlett stessa, che trova così la spinta giusta per indagare su cosa c'è all'origine del proprio infortunio, e anche per uscire da quella muraglia che involontariamente si è creata attorno.
Mi soffermo ancora un secondo su questa figura perchè secondo me Lukas vale davvero tanto, e non solo per l'aspetto kinky della storia. Quello che per me funziona tanto di questo personaggio è il fatto che lo si percepisca come "vero" fin da subito. E' una persona che non parla troppo, ascolta molto, osserva altrettanto e soprattutto non ha bisogno che qualcosa gli venga sempre detto perchè la capisca (o possa intuirla) da sé. Sembra comprendere immediatamente la fragilità emotiva di Scarlett e per quanto non si faccia problemi a esprimere ciò che vuole e desidera, non invade mai i suoi spazi con prepotenza e anzi, dimostra una grande pazienza nell'aspettare i suoi tempi. Ci sono tanti piccoli gesti, silenzi o attenzioni che rendono palese quanto Lukas ci tenga a lei e la voglia nella sua vita, fugando eventuali dubbi e timori senza praticamente battere ciglio, e posso dirvi? E' stata anche questa una ventata d'aria fresca.
Al contempo non riesco a considerarlo un ordinario cinnamon roll, perchè Lukas ha una schiettezza netta e diretta, quasi ruvida alle volte, che me l'ha reso ancora più interessante: non è uno che si nasconde dietro a eccessiva cautela nel dire le cose, anche se non sono belle da sentire, e non ha paura di affrontare eventuali problemi o discussioni, portando Scarlett a fare altrettanto. Per lo stesso motivo ho amato vedere Lukas relazionarsi anche ad altre persone così da notare sempre diversi aspetti della sua persona: riservato con chi non ha rapporti ma sempre educato nel porsi; leale con le persone a cui vuole bene, e in grado di smentirne bugie o sottolineare comportamenti sbagliati quando ncessario; il suo essere un grandissimo maniaco dell'ordine e della pulizia, tanto da risultare una sorta di dittatore coi suoi coinquilini, per non parlare del fatto che non abbia il minimo problema a riconoscere che Scarlett sia più brillante di lui in determinati ambiti.Per di più è uno che non si prende neanche troppo sul serio (ma questo vale anche per Scarlett). Lukas è il primo a prenderla in giro senza farsi alcun problema a riguardo, e questa cosa mi ha fatto scappare una risata in più di un'occasione. D'altra parte, le interazioni tra loro mi hanno davvero divertita molto proprio perché si distanziano dall'essere solo eccessivo flirt o smancerie, ma risultano proprio molto reali nella loro semplicità.
Privo di difetti, quindi? No, perchè anche Lukas ha le sue ferite e dei modi di reagire a determinate situazioni o emozioni, e devo dire che questo aspetto legato anche alla questione del "controllo" mi è piaciuto davvero molto, perchè ha ancora più senso inserito in tutto il resto del contesto.
 
Vogliamo poi parlare dell'elefante nella stanza
Come già vi accennavo prima il romance qui si distanza da scene più vanilla oriented e ci porta a spaziare nelle dinamiche di scambio di potere e di BDSM, dettaglio che viene specificato nella prima pagina del libro. A mio parere non sono scene eccessivamente forti da poter sconvolgere ma potrebbero toccare la sensibilità di qualcuno se non sono argomenti che si apprezzano, quindi valutate voi se voler provare o meno a leggerlo.
Detto ciò, ci tengo anche a specificare che qui si parla sempre di rapporti consensuali avvenuti dopo averne necessariamente discusso in maniera corretta, e che Lukas stesso continui a ricordare costantemente a Scarlett che basta che lei dica "stop" per fermare qualsiasi cosa e anche nelle scene che non riguardano il sesso in sé, se si sta attenti si capisce chiaramente come Lukas lasci sempre a Scarlett l'ultima parola, senza mai forzare nulla.
Altro elemento che ho apprezzato e non era scontato è stato il fatto di dare lo stesso valore a entrambe le preferenze sessuali citate: che si propenda per dei rapporti più vanilla o qualcosa di diverso, nessuno può e deve essere giudicato o sminuito per quello che sente più affine.
Passando invece a un parere più personale, vorrei dire che capisco perfettamente perchè la Hazelwood avesse proposto come titolo "Whet". Santo. Cielo. Chissà se prima o poi riusciremo a vedere la lista di Scarlett e Lukas per intero, ormai sono curiosa.
 
In ultimo, Pen. La sua amicizia con Scarlett inizia in maniera abbastanza inconsueta e devo dire che ho amato come, in modo diversa che con Lukas, le ragazze si completino e supportino in modo assolutamente naturale. Alcuni momenti erano così teneri che sembrava si conoscessero davvero da sempre, anche per questo mi ha fatto ancora più male iniziare a notare una certa tossicità nel rapporto quando purtroppo le cose per qualcuno hanno iniziato a non andare benissimo.
Questa faccenda (e anche la relazione passata di Scarlett) solleva però un atteggiamento non così raro, purtroppo, tra le persone, ovvero quello di non riuscire ad arginare il proprio egocentrismo ed egoismo, nascondendosi poi dietro finti vittimismi o giustificazioni. Ho odiato ogni singola parola e atteggiamento rivolti in primis a Scarlett in questo senso e ho sofferto ernomemente nel vedere la nostra protagonista incassare tutto come se, nonostante fosse lei la parte lesa, chi l'aveva ferita avesse di fondo ragione.
Per fortuna la Hazelwood mi ha sorpresa ancora una volta, prima di tutto non eccedendo nel drama o nel creare ulteriori "villain" nella storia, lasciando piuttosto spazio a Scarlett per avere più di un confronto necessario per chiarire le cose e andare avanti, e poi optando per reazioni non-cliché soprattutto in una determinata scena, cosa che ho apprezzato moltossimo.
Il finale poi è di una dolcezza infinita, compresa la scelta del POV finale nell'epilogo.

Continuo a sperare che prima o poi Ali ci regali un libro di novelle con tutti i protagonisti delle sue storie. Nel frattempo, ci "consoleremo" con Mate, in arrivo in autunno eee.... a quanto pare Problematic Summer Romance A MAGGIO!😍Se avete amato Not In Love come me state pronti a rivederne i personaggi!
 
Comunque, ricapitolando, Deep End è un new adult forse non adatto a tutti, ma che secondo me regala tanto a livello emozionale, portandoci sì nel mondo delle competizioni sportive, ma lasciandoci anche più di una riflessione riguardo chi siamo e come ci percepiamo rispetto a noi stessi e agli altri e che forse, almeno ogni tanto, anche noi un po' di felicità e di amore ce li meritiamo, senza metterci sempre al secondo o terzo posto. Basta solo capire per cosa o chi vale la pena lottare.

Voi l'avete già letto? Nel caso fatemi sapere qui o su IG cosa ne pensate!
Intanto, alla prossima recensione!
Chiara
 

Wednesday, 19 February 2025

Recensione: "ONYX STORM" di Rebecca Yarros

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione del libro più atteso del 2025, Onyx Storm!


Titolo: Onyx Storm
Autrice: Rebecca Yarros
Data d'uscita: 21 gennaio 2025
Editore: Sperling & Kupfer 
Pagine: 640
Prezzo: 19,90€
Audiolibro: Si (sia Storytel che Audible)

Trama: Dopo aver trascorso quasi diciotto mesi nell’accademia militare di Basgiath, Violet Sorrengail sa che non c’è più tempo per le lezioni. O per l’incertezza. La guerra è davvero iniziata e, con i nemici in avvicinamento e ormai infiltrati all’interno dei loro ranghi, è impossibile sapere di chi fidarsi. Violet dovrà spingersi oltre le deboli difese di Aretia alla ricerca di alleati che possano schierarsi al fianco di Navarra. Il viaggio metterà a dura prova il suo spirito, la sua fortuna e la sua forza, ma è disposta a fare qualsiasi cosa per salvare ciò che ama – i suoi draghi, la sua famiglia, la casa che hanno ricostruito e lui. Anche se questo significa custodire un segreto così importante che potrebbe distruggere tutto. C’è bisogno di un esercito. Di Potere. Di Magia. E di una cosa che solo Violet è in grado di scovare… la verità. Ma una tempesta si sta preparando all’orizzonte e non tutti riusciranno a sopravvivere alla sua collera.



Serie:
1. Fourth Wing (recensione qui)
2. Iron Flame (recensione qui)
3. Onyx Storm
4. Ancora da annunciare
5. Ancora da annunciare





Recensione:

Voto: 4.5 stelle!

Con Onyx Storm abbiamo fatto ufficialmente il giro di boa dell'Empyrean series e anche se ci toccherà aspettare un pochino per sapere come continuerà la storia di Violet, possiamo assolutamente dire che la Yarros ci ha lasciato con tanti eventi da digerire e analizzare. 

Questo terzo volume è molto probabilmente il mio preferito della serie. La scrittrice ha finalmente lasciato andare la narrazione a blocchi argomentativi; che se nel primo volume andava bene, ha reso il secondo troppo rigido e poco fluido. In Onyx la storia risulta più appassionate e coinvolgente grazie alla presenza di capitoli brevi e momenti di pathos alla conclusione dei vari capitoli. 

La trama è molto equilibrata tra momenti politici, d'azione e quelli più romantici. La Yarros ha creato un buon mix che riesce ad accattivare chi legge e a rendere più o meno tutti i fan contenti. 
Il worldbuilding continua ad essere ampliato, come viene ampliata la conoscenza del mondo che ha Violet, la protagonista e voce narrante della storia. 
In alcuni punti c'è un po' di confusione per l'introduzione massiccia di informazioni e personaggi nuovi, legati soprattutto all'elemento politico del mondo. Tra duchi, nuovi popoli e usanze il mondo creato dalla Yarros si fa sempre più complesso, andando a inserire questo libro più nel genere high fantasy, che romantasy. 

Alcuni elementi che non mi hanno convinto del secondo libro vengono riproposti anche qui, ma fortunatamente non così spesso. Alcune volte Violet riesce a risolvere problemi o a creare piani tenendo nascoste molte informazioni a chi sta leggendo, cosa che non dovrebbe essere così possibile visto che noi siamo costantemente nella sua testa. Ma andando avanti e con l'introduzione di altri pov, è evidente che questo è un'espediente che la Yarros utilizza molto, dandoci così solo le informazioni che vuole lei per nascondere degli elementi che provocheranno poi vari colpi di scena. 

Punto focale della storia è la relazione tra Violet e Xaden. I due devono affrontare quello che è successo alla fine del volume precedente. Tutte le decisioni che la ragazza prende all'interno del romanzo sono in modo da poter aiutare Xaden. Lui, invece, passa il tempo a combattere e accettare il percorso che la sua vita ha intrapreso, mettendo sempre al primo posto Violet e la sua sicurezza. 
Personalmente trovo che questo sia il volume più romantico tra i tre. Meno passione, ma più gesti d'amore. Ogni singola azione che i due hanno compiuto in questo libro dimostra l'amore che provano l'uno per l'altra e come per loro al primo posto ci sia sempre la sicurezza dell'altra persona. 

Come sempre ho amato la relazione tra gli umani e i draghi. I loro rapporti sono meravigliosi ed è stato veramente interessante vedere anche altri cavalieri, oltre i due protagonisti, interagire con i loro draghi.
La piccola famiglia che hanno creato Violet, Tairn e Andarna mi riempie sempre il cuore di gioia (e qualche volta di disperazione, ma questo è un altro discorso).

Per me l'unico punto veramente dolente della serie è l'utilizzo dei personaggi secondari. A livello di struttura su questo versante la serie ricorda più un romance, essendo incentrata su Violet e Xaden e lasciando i personaggi secondari di contorno. Quest'ultimi vengono utilizzati quando sono necessari alla narrazione, ma poi ritornano ad essere delle macchiette. Sono poco sviluppati e nel caso accada loro qualcosa la scena non riesce ad essere emotiva come potrebbe essere, proprio per questa conoscenza superficiale che si ha. Continuo a pensare che una serie più corale, con più pov, sarebbe stata migliore.

Il libro si conclude nuovamente con un cliffhanger, che rimette tutte le carte in tavola e fa ritornare la storia al suo elemento principale: i segreti. Dopo un romanzo in cui Violet era a conoscenza della maggior parte dei segreti, la ragazza e con lei il lettore tornano all'oscuro di tante informazioni. La scrittrice ci lascia sul più bello, con molte domande in testa e tanti mesi in cui potremo analizzare tutti gli indizi che lei ci ha lasciato. 

Onyx Storm è un ottimo romanzo intermedio. Amplia alcuni argomenti e ne introduce di nuovi, per una narrazione scorrevole e accattivante. Tra scene d'azione e politiche, al cuore di tutto c'è ancora una volta la relazione tra Violet e Xaden e dei due con i loro draghi. 

- Camilla

Saturday, 19 October 2024

Recensione: "APPRENDISTA CERCASI" di Hannah Nicole Maehrer

Buongiorno amic* lettor*!
Torno su questi schermi per parlarvi di Apprendista cercasi, il sequel di Assistente cercasi. Saranno riusciti Evie e il Cattivo a conquistarmi una seconda volta?


Titolo:
Apprendista cercasi
Autrice: Hannah Nicole Maehrer
Data d'uscita: 10 settembre 2024
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 432
Prezzo: 17,90€
Audiolibro: Si, esclusiva Audible

Trama: Evie Sage non è mai stata più felice di essere l'assistente del Cattivo. Chi avrebbe mai pensato che lavorare per il signore supremo del male, scandalosamente bello, sarebbe stato così gratificante? Tuttavia, il compito di essere cattivo è impegnativo, le forze del bene sono fastidiosamente tenaci e il malvagio capo è in qualche modo... ehm, lontano dal ruolo di malvagio. Ma non è tutto: qualcosa di strano sta accadendo alla magia nel regno di Rennedawn. Le barriere attorno al castello si stanno indebolendo, lasciando tutti gli abitanti sempre più esposti ai nemici... compreso il loro numero uno, il re. Ora è il momento per Evie di affrontare la sfida più grande: proteggere il covo del suo capo, tutte le sue opere nefande e forse (a condizione che nessuno lo scopra) l'intero regno. È ora di uscire dalla sua zona di comfort e apprendere nuove abilità: tradire, usare il pugnale, cospirare con il nemico... E tutto è così... deliziosamente divertente. Ma cosa succede quando l'assistente del Cattivo è pronta a diventare il suo apprendista?

Serie:
1. Assistente cercasi (recensione qui)
2. Apprendista cercasi
3. Titolo ancora da annunciare



Recensione:

Voto: 3.75 stelle!

Appena iniziato il romanzo mi sono trovata catapultata al centro dell'azione e questo devo ammettere che mi ha un po' confuso. La scrittrice non si prende un momento per fare un minimo riassunto di quello che era accaduto e sinceramente avrei preferito che lo facesse, perché non ho un'ottima memoria. Per questo all'inizio ho fatto veramente fatica a immergermi nuovamente nel mondo creato dalla Maehrer. 
Altro punto che all'inizio non mi stava convincendo era il comportamento di Evie, che mi sembrava veramente eccessivo. La sua vena ironica e voler seppellire tutto quello che le succede dietro un sorriso è quello che mi è sempre piaciuto di lei, ma questo la porta ad avere dei comportamenti che sono su una linea sottile tra simpatici, divertenti ed eccessivi, senza senso. Penso che all'inizio la scrittrice abbia più volte superato questa limite facendomi quasi sempre non apprezzare come si comportava, fortunatamente dopo un centinaio di pagine la storia ha ripreso il suo flusso e ha cominciato a interessarmi. 

Arrivata a fine lettura, anche se sono soddisfatta di quello che ho letto, bisogna ammettere che questo libro soffre della sindrome del secondo romanzo. La scrittrice voleva assolutamente inserire più trama, ma allo stesso tempo la parte forte della sua storia sono i personaggi e i vari rapporti tra di loro e questo l'ha portata a scrivere una narrazione che le consentisse di tornare costantemente al maniero. 
La trama di questo libro verte sul trovare una persona e devo dire che questa tipologia di storia di solito non mi piace, perché mi annoia, ma grazie al continuo stacco tornando al maniero ho percepito di meno la barbosità della ricerca. Bisogna però anche dire che per come si svolge il tutto sembra molto, passatemi il termine, stupido. Un allungare il brodo, che è sì simpatico, ma di cui non c'era tutta questa necessità. 

Il punto forte, come nel primo libro, è il rapporto tra Evie e il Cattivo. Loro mi piacciono tantissimo insieme, mi divertono proprio le loro battutine, ma soprattutto le scene di gelosia (ognuno ha la sua red flag), che mi fanno sorridere come una scema. Mi aspettavo che progredisse di più dopo la fine del volume precedente? Assolutamente sì, ma invece ancora una volta la scrittrice prende la strada del un passo avanti, mille indietro. Capisco perché a tante persone questo non abbia convinto, ma essendo io una persona che perde interesse quando la coppia si mette insieme sono un pelino contenta di questa scelta della Maehrer. 

Se il Cattivo peggiora solo nella sua sottonaggine (cosa che adoro, non cambiare mai), mi aspettavo una Evie più cattiva, ma rimane sempre il personaggio solare che abbiamo incontrato precedentemente, solo meno incline al perdono. 
Hanno un grande spazio nel romanzo anche i personaggi secondari, che riescono a farsi conoscere meglio da chi legge, riuscendo ognuno a reclamare il suo posto all'interno della brigata del Cattivo. 

Per quanto riguarda la trama l'unica parte che mi ha veramente accattivato ed entusiasmato è quella finale, perché la cara Hannah ci lascia con un plot twist decisamente interessante, che ce ne farà vedere sicuramente delle belle. 

Apprendista cercasi è un secondo libro che serve ad allungare il brodo, ma essendo divertente come il primo si lascia leggere che è una meraviglia. 

- Camilla

Wednesday, 24 April 2024

Recensione: "BRIDE" di Ali Hazelwood

Ciao lettor*!
Finalmente riesco a portarvi una delle recensioni che avete chiesto nei mesi scorsi, riguardante un'autrice che negli ultimi anni sta scalando la classifica dei miei autori preferiti di romance: Ali Hazelwood, che lascia i suoi STEMnist romance per spostarsi nel fantasy con Bride. Prima di iniziare la recensione, che trovate di seguito, vi lascio le solite specifiche:

 

Titolo:
Bride
Autrice: Ali Hazelwood
Data d'uscita: 13 febbraio 2024
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 384
Prezzo: 17,90€
Trama: Misery Lark, l'unica figlia del più potente Consigliere dei Vampiri del Sud-ovest, è ancora una volta un'emarginata. I suoi giorni nell'anonimato tra gli Umani sono finiti: è stata chiamata a sostenere una storica alleanza per mantenere la pace tra i Vampiri e i loro più acerrimi nemici, i Lupi, e non vede altra scelta che arrendersi allo scambio. I Lupi sono spietati e imprevedibili e il loro capo, Lowe Moreland, non fa eccezione. Governa il suo branco con severa autorità, ma non senza giustizia. E, a differenza del Consiglio dei Vampiri, non senza sentimento. È chiaro, dal modo in cui segue ogni movimento di Misery, che non si fida di lei. Se solo sapesse quanto ha ragione... Perché Misery ha i suoi motivi per accettare questo matrimonio di convenienza, motivi che non hanno nulla a che vedere con la politica o le alleanze, e tutto a che fare con l'unica cosa che le sia mai importata. Ed è disposta a qualsiasi cosa pur di riavere ciò che le appartiene, anche se questo significa una vita nel territorio nemico... da sola con il lupo.

Recensione:

Voto: 5 stelle!⭐

Come ogni volta che provo un nuovo libro di un autore che ho amato, mi ci butto avendo giusto in testa a grandi linee la trama. Quindi ero ancora più incerta di come e se la Hazelwood mi avrebbe convinta in questo suo esordio nel genere fantasy (anzi, per usare una terminologia ormai ben diffusa a macchia d'olio, "romantasy"). Devo dire che, per quanto mi riguarda, la prova è stata superata alla grande e non vedo l'ora di avere un seguito, perchè per forza ci deve essere. 

La problematica che questo genere ha intrinseca è che molto spesso ci si focalizza principalmente sull'aspetto romance, mentre la parte fantasy risulta debole e poco sviluppata, portando quindi, dal mio punto di vista, badate bene, ad avere più dei romance con un accenno di fantasy o scifi, che altro. Amando invece entrambi gli elementi, per me è sempre stato molto difficile trovare qualcosa che potesse soddisfarmi a pieno.
Non è il caso di Bride. La Hazelwood ha saputo inserire una storia d'amore, che personalmente mi ha catturata fin da subito, in un intreccio ben più vasto e ancor più interessante, che ha saputo mantenere viva la mia attenzione anche al di fuori della coppia.

Il mondo della Hazelwood è moderno, intrigante e dalle grandi potenzialità, che può essere sfruttato per più di un solo romanzo per approfondirne i vari aspetti societari - cosa che spero accadrà -. Anche la spiegazione di base che giustifica la presenza di licantropi e vampiri mi è personalmente piaciuta, soprattutto perchè nelle caratteristiche comuni che possiamo ormai ritrovare in qualsiasi romanzo che parla di queste figure, di nuovo l'autrice è riuscita a dare quel piccolo dettaglio diverso da solito che la rende sicuramente originale. Mi è piaciuto anche il fatto che i conflitti di predominio si giochino più in maniera indiretta e politica, piuttosto che con guerre o altri scontri eccessivamente diretti. Tutto Bride infatti è pieno di intrecci, relazioni conosciute e non, minacce possibili che potrebbero capovolgere gli equilibri da un momento all'altro, creando così un'atmosfera precaria, sempre un po' incerta, che ben si abbina al mistero che aleggia durante tutto il libro. Perchè Misery ha una missione personale, e per quella è disposta anche a sottostare al matrimonio impostole dal padre, che fin da quando era piccola la "usa" come merce di scambio per mantenere la pace con le altre razze. E non importa quanto questo la porti a doversi trasferire in un ambiente che si potrebbe dire facilmente ostile, circondata da potenziali nemici, questa sua missione non vacilla mai per tutto il libro, nemmeno quando altre problematiche si aggiungono a complicare la situazione. Mi è piaciuta molto la coerenza di questa protagonista, che non si lascia distrarre dalla propria situazione sentimentale, ma rimane comunque lucida nelle decisioni che prende e soprattutto è sveglia nell'adeguarsi a ciò che la circonda ma soprattutto nel non farsi fregare.
Sotto un certo punto di vista credo sia una protagonista un po' atipica, sicuramente algida ma non per questo povera di sentimenti - piuttosto è guardinga rispetto al prossimo proprio per come ha vissuto la sua vita fino a questo momento - dotata di un sarcasmo che io personalmente ho adorato e che mi ha davvero intrattenuta durante il corso di tutta la lettura. Allo stesso tempo è un personaggio forte, spesso sottovalutato, e con un'inclinazione inusuale, visto che è un'hacker. Ammetto che tutto mi sarei aspettata tranne questo, ma come sempre la Hazelwood è riuscita a renderla credibile e non la solita macchietta stereotipata. In ultimo, ho anche apprezzato come, nonostante tutto quello che ho detto prima, sia proprio Misery a non avere paura di parlare dei propri sentimenti (nel momento in cui ne è certa), in contrasto con un Lowe che, se per tutto il resto risulta fermo e determinato, qui invece risulta l'elemento più "fragile".

E proprio parlando del nostro protagonista maschile, anche in questo caso non posso che ammettere immediatamente che me ne sono innamorata praticamente da subito. Diretto, giusto ma allo stesso tempo inflessibile all'occorrenza, questo licantropo mi ha proprio conquistata probabilmente anche grazie a quelle piccole frasette a inizio capitolo per cui abbiamo finalmente anche il pov maschile. Certo, non è molto, ma sono quei minuscoli insight che ti fanno capire lo sviluppo della relazione con Misery, oltre che alcune volte anche dettagli sul suo passato. Il resto ci viene svelato nel corso della storia, dalla sua grande capacità di analisi della situazione e delle persone che ha davanti a sé, dal suo essere protettivo nei confronti delle persone che ama, il suo senso di responsabilità nel voler essere un buon capo e anche questo senso di inadeguatezza verso l'essere amato che non può non far stringere il cuore. Chiaramente avrei voluto ci fosse stato tempo per approfondire maggiormente questo personaggio, soffermarsi magari sul suo essere diventato Alpha, sul suo rapporto con la madre, i primi momenti da solo con sua sorella, ma almeno per il momento immagino ci si debba accontentare (almeno per ora).

Anche i personaggi secondari, sono stati caratterizzati in maniera chiara e variegata, come piace a me, senza eccessivi stereotipi o banalità da risultare facilmente dimenticabili, che si tratti di antagonisti o meno. Certo, vista la lunghezza del romanzo non ci si può aspettare chissà quale approfondimento, ma riescono sicuramente a ravvivare la storia, in particolare Ana, mio grandissimo amore. Questa bambina, nella sua ingenuità infantile, mostra per la prima volta a Misery un interesse e un affetto reali, spontanei, che riescono un po' a rompere quella barriera di ghiaccio che la contraddistingue, senza però snaturarla. Le loro interazioni risultano tenere e divertenti allo stesso tempo, quanto invece quelle con Lowe sono piene di tensione. Lettor*, preparatevi perchè questi due vi faranno penare ma ne varrà sicuramente la pena. Allo stesso tempo è di insegnamento che il posto in cui più Misery si sentirà a casa sarà proprio tra i lupi, piuttosto che tra i vampiri, dimostrando come spesso il nostro porto sicuro non è per forza quello da dove veniamo, ma quello dove ci sentiamo davvero apprezzati, protetti e amati. E a volte, perchè ciò accada, basta solamente essere se stessi e rompere gli stereotipi.

Insomma, Bride si dimostra un ottimo primo approccio al romantasy da parte della Hazelwood, adatto per chi ama le storie piene di colpi di scena, dal ritmo serrato, ma anche storie di found family e romance che ti tengono con gli occhi incollati al libro. Spero comunque che non sia un addio definitivo ad avere Misery e Lowe come protagonisti, perchè mi spiacerebbe perderli in toto, anche se sicuramente saranno parte del prossimo romanzo. E i "nuovi entrati in scena" credo proprio promettano scintille e una buona dose di divertimento nel seguirne le vicende.

Voi l'avete letto?
Se eravate indecisi spero di avervi aiutati nella scelta. Noi intanto ci rivediamo alla prossima recensione!

Chiara

Wednesday, 17 April 2024

Recensione: "ASSISTENTE CERCASI" di Hannah Nicole Maehrer

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi parlo di un cozy romance che ha conquistato l'America e che è appena arrivato anche in Italia, Assistente Cercasi. 

Titolo:
Assistente cercasi. Assistant to the villain
Autrice: Hannah Nicole Maehrer
Data d'uscita: 2 aprile 2024
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 400
Prezzo: 18,90€
Audiolibro: Si, esclusiva Audible 

Trama: Assistente cercasi: noto criminale di alto rango cerca un assistente leale per compiti d'ufficio non specificati e supporto per spargere caos, terrore e altre cose oscure. Richiesta discrezione. Ottima retribuzione. Con una famiglia da mantenere, avere un buon impiego è per Evie Sage una priorità. E così, quando un incidente con il più famigerato cattivo di Rennedawn si traduce in un'offerta di lavoro, lei accetta. Nessun incarico è perfetto, ovviamente, e lo è ancora meno quando hai una cotta per il tuo capo, un tipo terribile, lunatico ma innegabilmente sexy. Proprio quando si sta abituando ad assistere a scene raccapriccianti, come teste mozzate che pendono dal soffitto e bulbi oculari schiacciati sotto le scarpe, Evie sospetta che una minaccia stia aleggiando sul regno di Rennedawn. Qualcuno che vuole eliminare il Cattivo e il suo nefasto impero. E così Evie non solo deve cercare di resistere al fascino del suo capo, ma deve anche scoprire chi sta sabotando il suo lavoro... per assicurarsi di fargliela pagare.


Serie:
1. Assistente cercasi
2. Apprendice to the Villain (in uscita in agosto in inglese)
3. Titolo ancora da annunciare 



Recensione:

Voto: 4 stelle!

Ambientato in un mondo che mi ha molto ricordato quello di Robin Hood (io direi cartone Disney, ma se conoscete i film vanno bene anche quelli), la nostra protagonista è Evie, una giovane ragazza sbadata che mentre è in cerca di lavoro si imbatte nel Cattivo (si, con la maiuscola) del regno, mentre quest'ultimo sta scappando dalle guardie reali. I due riescono a fuggire dalla cattura e venendo a sapere che la ragazza sta cercando un lavoro il Cattivo le propone di fargli da assistente.
Se anche voi pensavate come me a una povera ragazza costretta a fare da spalla al cattivo di turno o da Cenerentola all'abitazione dell'uomo, vi sbagliate, perché il Cattivo dal suo maniero, nascosto da una barriera magica all'interno della foresta (deve aver preso ispirazione dal cult Barbie Raperonzolo), guida una propria e vera industria con moltissimi dipendenti. (Qui potrebbe sorgere la domanda se lui sia cattivo perché è un CEO o se prima è diventato cattivo e poi CEO... diciamo che la colpa è sempre del capitalismo)
Evie si abitua bene al lavoro e come è successo anche a me, la sua moralità giunge a dei minimi storici.
Però neanche qui le cose possono andare bene e infatti nell'ultimo periodo tutti i piani del Cattivo non vanno a buon fine per colpa di una talpa che si cela tra i suoi dipendenti. Evie è intenzionata a scoprire chi sia, per salvare sia il suo lavoro, che l'uomo per cui sta iniziando a provare dei sentimenti. 

Evie è una protagonista estremamente diverte e reale. La sua sbadattagine, la gioia che porta in qualsiasi stanza lei entri, l'amore che prova per la famiglia e anche la stanchezza e tristezza che nasconde in fondo alla sua anima la rendono un personaggio con cui è facile empatizzare. Forse anche per la sua vena di cattiveria che viene man mano alimentata dal lavoro che svolge. 

Il Cattivo è un personaggio anche lui ben costruito, ma che risulta meno oscuro e misterioso di quello che potrebbe sembrare per colpa dei capitoli dal suo punto di vista. Mi scusi Sir, ma è molto meno spaventoso sapendo cosa pensa costantemente... soprattutto sulla sua assistente. Sotto quest'uomo alto come un albero (cit) si cela un vero e proprio sottone e quindi io non ho potuto che innamorarmi di lui. 
Se devo fare un appunto, non considero il personaggio un vero e proprio cattivo. È più un Robin Hood, considerato da tanti in modo negativo, ma in base a chi gestisce la narrazione, in questo caso il Re. Devo ammettere che anche se mi è piaciuto, avrei quasi desiderato un vero cattivo. Che fa quello che fa senza grandi motivazioni dietro. Sarebbe stato ovviamente più difficile da comprendere e perdonare, ma secondo me anche più interessante.

I due insieme mi sono piaciuti tantissimo, sono il vero cuore pulsante della storia. Belli, divertenti, dolci. Lei riesce a farlo rilassare, a dargli quella serenità che il lavoro gli impedisce di avere. Mentre lui tira fuori quel lato più selvaggio, meno gentile di lei, in modo che non subisca sempre e soltanto le angherie degli altri. 
Sono pazzi l'una dell'altro, ma ovviamente sono convinti che l'altra persona non provi niente per loro e questo li rende protagonisti oltre che di scene esilaranti anche di alcune veramente dolci.

Mentre tante persone non sapevano che il libro era il primo capitolo di una trilogia o un fantasy, personalmente io non avevo capito che era un cozy fantasy. Non è il mio sottogenere preferito e quindi ero un attimo preoccupata prima di iniziare il romanzo. Una volta cominciata la lettura mi sono tranquillizzata perché non stavo riscontrando grossi problemi, ma ovviamente arrivata dopo la metà della storia ho cominciato un pochino ad annoiarmi. Complice anche il fatto che lo stile della scrittrice non mi abbia conquistato ho fatto fatica per più capitoli, con unica gioia le interazioni tra i personaggi principali.

Il worldbuilding non è approfondito, soprattutto l'elemento della magia. Mi piacerebbe poterlo scoprire di più perché sembra interessante, ma per adesso se ne sa veramente poco. 
Poca caratterizzazione anche per i personaggi secondi, esistono come contorno ai due protagonisti, ma personalmente non li ho trovati così interessanti da rimanere impressi.

Per quanto riguarda la trama secondaria, dedicata alla talpa devo dire che la scrittrice ha creato un mistero niente male. Durante la storia vengono dati alcuni indizi, ma sono così sottili che quasi sfuggono di mente, fino a quando con la rivelazione finale tutti i tasselli prendono il loro posto nel quadro generale.

Il romanzo finisce con un cliffhanger, personalmente ero preparata perché ne ha parlato chiunque e quindi non mi ha sconvolto così tanto da voler immediatamente il seguito. Diciamo che posso tranquillamente aspettarlo. 

Assistente cercasi è un libro veramente divertente che si regge interamente sulle spalle dei protagonisti e del loro rapporto. Niente di innovativo all'interno del mondo fantasy, ma se lo leggete solo per la parte romance rimarrete molto soddisfatt*.

- Camilla 


*Grazie mille a Sperling & Kupfer per avermi mandato una copia del romanzo.

Saturday, 30 March 2024

Recensione: "L' AMORE È SOLO UN GIOCO. THE CHEAT SHEET" di Sarah Adams

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi parlo di un romance tra due migliori amici che hanno paura di dichiararsi l'uno all'altra, L'amore è solo un gioco di Sarah Adams. 


Titolo:
 L'amore è solo un gioco. The Cheat Sheet
Autrice: Sarah Adams
Data d'uscita: 27 febbraio 2024
Editore: Sperling & Kupfer
Serie: Autoconclusivo
Pagine: 352
Prezzo: 16,90€


Trama: Ciao, mi chiamo Bree Camden e sono perdutamente innamorata - così come metà dell'America, a giudicare dai tabloid e dalle numerose ragazze che frequenta - del mio migliore amico, Nathan Donelson, la leggenda del football americano. Lo so, il primo passo è dichiararmi, giusto? Peccato non possa farlo, perché chiaramente Nathan mi vede solo come un'amica, e l'ultima cosa che voglio è rovinare le cose tra noi. Ma come faccio ad accontentarmi di una buona vecchia amicizia platonica, senza poter toccare l'uomo più sexy del mondo? Tutto stava andando a gonfie vele finché, dopo qualche tequila di troppo, non ho accidentalmente raccontato il mio dramma a un giornalista, e ora il mondo pensa che io e Nathan stiamo insieme. Oh, e non vi ho ancora detto che dobbiamo fingere di uscire fino al Super Bowl perché abbiamo firmato un contratto con... ops, dimenticavo, non posso dirlo a nessuno! Il punto è che ora Nathan si comporta in modo molto... poco platonico, e io sto cercando di evitare che il mio corpo prenda fuoco ogni volta che mi tocca. Come farò a superare tre settimane di finti appuntamenti senza che nulla cambi tra noi? Ogni consiglio è ben accetto!




Recensione:

Voto: 3.5 stelle!

Bree e Nathan sono migliori amici fin dal liceo... e sono innamorati l'uno dell'altra dallo stesso tempo, ma nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di dichiararsi. Passano gli anni, lui diventa un famoso giocatore di football, lei è costretta a rinunciare al suo sogno di diventare una ballerina e quindi inizia a insegnare danza. Le cose cambiamo ed evolvono, ma il sentimento che provano no e neanche la paura di perdere l'altro nel caso non si sia ricambiati. 
La storia inizia nel momento in cui entrambi per la prima volta dopo anni sono single contemporaneamente e nella mente del ragazzo comincia a balenare l'idea di dichiarare quello che prova. L'evoluzione della loro situazione viene aiutata da una Bree ubriaca che per cercare di difendere Nathan da un pettegolezzo messo in giro dalla sua ex vendicativa si sbottona con una giornalista, a cui fa intendere che il motivo della rottura sia stato il sentimento che Nathan prova per lei. Il video della conversazione diventa virale e i fan del giocatore adorano Bree e vogliono che diventi la sua ragazza. 
Il manager del ragazzo vede in questo una grande fonte di guadagno per entrambi e quindi li convince a far finta di stare veramente insieme per delle pubblicità. Se lei accetta per salvare la sua scuola di danza, lui lo fa con l'intenzione di farla finalmente innamorare di lui. È ora di uscire dalla friendzone. 

Con uno stile fresco e scorrevole Sarah Adams racconta un friends to lovers che vi farà battere forte il cuore e anche gridare davanti a questi due personaggi che sono cotti, ma anche un po' idioti. 
Entrambi i protagonisti vengono descritti bene, con molte sfaccettature e si capisce perché in tutti questi anni non abbiano mai cercato di fare un passo avanti nel loro rapporto. Attraverso il doppio pov chi legge vede sia i gesti che vengono compiuti sia le scuse o interpretazioni che l'altro personaggio dà a quei momenti. 

I personaggi secondari, gli amici di lui e la sorella di lei, aiutano a creare delle situazioni divertenti, anche grazie ai penosi consigli che danno ai nostri protagonisti. Mi sarebbe, però, piaciuto approfondirli di più. Sono proprio solo ruoli di sostegno e una volta finita la lettura abbastanza dimenticabili per il poco spazio che occupano all'interno della narrazione. 

La coppia mi è piaciuta, ma verso la parte finale la situazione diventa forse un pochino estenuante. Si possono fare un passo avanti e cinque indietro fino a un certo punto, poi il tutto comincia a essere veramente troppo ripetitivo. 

Il centro della narrazione è la storia d'amore e per questo alcuni argomenti di contorno vengono solo accennati, anche se personalmente avrei preferito vederli maggiormente approfonditi in modo da dare più spessore ai protagonisti. 

L'amore è solo un gioco è un libro dolce e divertente, che attraverso due personaggi interessanti riuscirà a coinvolgere chi legge, peccato per il finale un pelino deboluccio. 

- Camilla



Grazie mille a Sperling & Kupfer mi avermi inviato una copia del romanzo.

Thursday, 15 February 2024

Recensione: "IRON FLAME" di Rebecca Yarros

Buongiorno amic* lettor*!
È giunto il momento di parlare del sequel più atteso dell'anno. Preparatevi perché si torna a Basgiath!

Grazie mille a Sperling & Kupfer per la copia del romanzo.


Titolo:
Iron Flame
Autrice: Rebecca Yarros
Data d'uscita: 30 gennaio 2024
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 672
Prezzo: 19,90€

Trama: Tutti si aspettavano che Violet Sorrengail morisse durante il suo primo anno all’accademia militare di Basgiath, compresa lei stessa. Ma la Trebbiatura è stata solo la prima, difficilissima prova per eliminare i candidati più insicuri, indegni e sfortunati. Ora inizia l’addestramento vero e proprio, e Violet già si chiede come farà a superarlo. Perché non sarà soltanto terribilmente estenuante, brutale e progettato per testare la capacità dei cavalieri di resistere al dolore oltre ogni limite. Il vero pericolo è il nuovo vicecomandante, che ha deciso di dimostrare a ogni costo quanto la ragazza sia inadatta al posto che si è guadagnata a fatica, a meno che non tradisca l’uomo che ama. Forse il corpo di Violet è più debole di quello degli altri, ma di certo non le mancano né l’ingegno, né una volontà di ferro. E soprattutto, il vicecomandante non tiene conto della lezione più importante di Basgiath: i cavalieri di draghi si fanno le regole da soli. Ma la determinazione a sopravvivere non sarà sufficiente quest’anno. Perché Violet conosce il vero segreto nascosto da secoli all’accademia militare di Basgiath e niente, nemmeno il fuoco dei draghi, potrebbe essere sufficiente a salvarli.

Serie:
1. Fourth Wing
2. Iron Flame 
3. Ancora da annunciare
4. Ancora da annunciare 
5. Ancora da annunciare



Recensione:

Voto: 3.75 stelle

Iron Flame inizia esattamente da dove avevamo lasciato Fouth Wing, facendoci immediatamente immergere nella storia. Ho trovato la prima parte del romanzo molto adrenalinica. Ho fatto fatica a staccarmi per le continue rivelazioni che venivano date a Violet e per l'ansia che avevo dovendo sapere cosa sarebbe successo ai personaggi. 

Personalmente prima di leggere il libro non mi aspettavo che Violet sarebbe tornata all'accademia dopo quello che era successo alla fine del volume precedente. Infatti quando ho letto la trama dove viene praticamente spoilerato questo suo ritorno ero abbastanza reticente, perché nella mia testa non c'era nessuna motivazione per cui avrebbero potuto tornare all'accademia come se niente fosse. E beh che dire, nella mia testa non c'era assolutamente nessuna idea, ma fortunatamente in quella della Yarros c'era. 
Durante questa parte sono stata in ansia con i personaggi, che camminano sul filo del rasoio e puntano tutto su un piano che potrebbe facilmente farli uccidere. 

Xaden, Violet e il resto del gruppo riescono a uscire vincitori da questo primo scontro con le forze interne dell'accademia e così la ragazza inizia il suo secondo anno a Basgiath. Xaden, invece, avendo concluso i tre anni viene mandato sul vero e proprio campo di battaglia. 

Da questo momento la narrazione rallenta. L'adrenalina che mi teneva in piedi ha iniziato a scemare e devo dire che pian piano ho cominciato un pochino ad annoiarmi. 
La scrittrice ci ripropone la struttura a blocchi argomentativi del libro precedente, ma se in Fourth Wing grazie alle varie prove funzionava e continuava a portare movimento nella storia, qui non è riuscita a ricreare lo stesso effetto. Capitoli lunghi dedicati interamente a ricerche di informazioni o di oggetti hanno reso la narrazione un po' statica. 
In questa parte ho trovato la storia lenta, ma anche pesante. Se da una parte bisogna dire che non è bello leggere qualcosa che ti sembra pesante, dall'altra questa sensazione per me è stata totalmente negativa, perché l'ho percepita come chiara trasposizione dello stato mentale di Violet. 

Quello che è successo alla fine del volume precedente ha particolarmente segnato la nostra protagonista che non riesce a superarlo. È bloccata in quel momento e per noi del mondo reale è chiaro che abbia un disturbo da stress post traumatico. La pesantezza che ho sentito nello stile della Yarros mi ha fatto immergere meglio nei pensieri della nostra unica narratrice, perché è la pesantezza che c'è anche nella testa di Violet. 

Andando avanti la narrazione si riprende in più punti dandoci scene meravigliose, che mi hanno fatto avere il batticuore e mi hanno particolarmente coinvolto, per poi quasi sempre tornare a quelle un po' più lente e meno incisive. Questo è dovuto anche al fatto che questo secondo volume è incentrato ad ampliare il mondo in cui è ambientata la storia. Nel primo libro l'interesse della protagonista e quindi quello del lettore che scopre le cose solo attraverso di lei è incentrato sulle sfide, adesso Violet viene inserita in un mondo che è letteralmente più grande e di cui deve praticamente spiegare tutto a chi sta leggendo. 

Ammetto che mi sarebbe piaciuto approfondire meglio i personaggi, soprattutto quelli secondari. Gli amici della protagonista riescono ad avere un ruolo più attivo in questo volume, però ancora una volta mi sembra di essere arrivata alla fine e di conoscerli veramente poco. Meno spazio ha anche Xaden, perché essendo costantemente sul campo di battaglia e non più parte integrante dell'accademia il suo ruolo è più marginale. 

Questo ovviamente incide anche sulla parte romance del libro. Dopo quello che è successo alla fine di Fourth Wing Violet e Xaden decidono di rallentare la loro relazione per concedersi il tempo di conoscersi meglio e creare delle basi più solide. Non avendoli pienamente amati nel volume precedente proprio per mancanza di questi elementi ho totalmente apprezzato la scelta della scrittrice, ma credo che non sia stata eseguita al massimo. La Yarros ha tentato di dare una vena più slow burn alla coppia, ma con la poca presenza di Xaden nella storia per me non è riuscita nel suo intento. 
I due hanno delle belle scene e sono sicura che se li avete amati precedentemente anche qui li apprezzerete, ma se come me non eravate convinti fino in fondo non credo che questo libro riuscirà a farvi cambiare idea.

La storia è piena di segreti e plot twist e devo dire che certe volte mi è sembrato che le soluzioni ai loro problemi sbucassero fuori dal nulla. Violet grazie al suo ingegno riesce a scoprire varie informazioni, ma essendo noi nella sua testa credo che avremmo dovuto vedere i semi di questi pensieri. Invece la maggior parte del tempo anche lei sembrava non saper niente, per poi nella scena successiva risolvere tutto. Questo fa sembrare sia i problemi che la loro risoluzione solo inseriti per portare avanti la narrazione. 

Anche questo volume finisce con un cliffhanger e a mio avviso molto più sconvolgente del precedente. Sinceramente devo ammettere che speravo che la serie prendesse una piega più corale, ma non credo che questa sia la direzione che intende dare la Yarros alla storia e dopo tutto quello che è successo non ho proprio idea di cosa la scrittrice abbia in servo per noi. 

Iron Flame è un secondo volume valido, ma meno interessante rispetto al primo. Centrale è la presenza della trama e lo sviluppo del world-building, lasciando i personaggi un pochino in secondo piano, anche se riescono a trovare il loro momento per brillare. 

- Camilla 

Wednesday, 18 October 2023

Recensione: "FOURTH WING" di Rebecca Yarros

Ciao lettor*

Oggi parliamo di come la Yarros abbia tutto il mio amore e affetto incondizionato per avermi fatto riprendere a leggere fantasy dopo mesi di tentativi e/o letture non eccessivamente entusiasmanti! Se ancora non la conoscete (ma ne dubito) si tratta di un'autrice che ha all'attivo un gran numero di romance, ma che per la prima volta si è cimentata -e ha fatto bene direi- con un fantasy! 

Non so che rapporto avete voi con i libri eccessivamente pubblicizzati, ma di norma quando vedo un hype eccessivo io sono la prima a metterli da parte. Non che non mi fidi a priori, ma quante volte troviamo spammati libri come se fossero il Graal e poi nell'aprirli ci accorgiamo che forse chi li ha pubblicizzati o ha aspettative veramente basse o nemmeno li ha letti?

Personalmente, troppe.

Detto questo, Fourth Wing era ovunque. Perennemente. E la trama aveva quelle vibes da dark academia che amo tanto, oltre che i draghi. Insomma... sono una persona debole anche io. Perciò mi sono lanciata e contro ogni pronostico ho amato questo libro dalla prima all'ultima pagina.

Precisazione: la recensione è basata sulla lettura del romanzo in lingua originale, ma le informazioni di seguito riguardano la versione italiana del libro.


Titolo:
Fourth Wing
Autrice: Rebecca Yarros
Data d'uscita: in uscita in italiano il 7 novembre 2023
Editore: Sperling & Kupfer 
Prezzo: 19,90€
Serie: The Empyrean, #1

Trama: L'accademia militare di Basgiath è la famosissima scuola per diventare cavalieri di draghi più spietata ed elitaria che ci sia. Una volta entrati non si hanno altro che due possibilità: laurearsi o morire. Violet Sorrengail già si immaginava a passare i prossimi anni circondata dai suoi amati libri e immersa nel silenzio della biblioteca. Nulla di più lontano da ciò che le sta per accadere. Quella generalessa di sua madre le ha ordinato di unirsi alle centinaia di candidati disposti a qualunque sacrificio pur di diventare parte dell'élite di Navarra: i cavalieri di draghi. Ma Violet ha solo vent'anni e un corpo ancora poco allenato alla battaglia: la morte per lei potrebbe arrivare in un lampo. I draghi, infatti, non si legano agli umani «fragili», ma li inceneriscono. E la maggior parte degli studenti non si farebbe scrupoli nell'eliminare Violet pur di migliorare le proprie possibilità di successo. Senza contare che tutti gli altri la farebbero fuori volentieri pur di punire la temibile e potente madre, compreso Xaden Riorson, il cavaliere più forte e spietato del Quadrante. E così Violet ogni sera va a dormire con la sfida di riuscire a vedere l'alba del giorno dopo...

Serie: 
1. Fourth Wing 
2. Iron Flame (in uscita in inglese il 7 novembre)
... da continuare 


Recensione: 

Voto: 5 stelle!⭐

Era da tempo che un libro non mi prendeva così tanto dal primo capitolo, inchiodandomi tra le sue pagine. Con Fourth Wing veniamo immediatamente capultati nelle ultime ore prima che Violet faccia la sua scelta riguardo al proprio futuro... o meglio venga obbligata a farla. Quello a cui andrà a candidarsi non è infatti il Quadrante degli Scribi, al quale si è preparata da quando era piccola, ma quello dei Riders. Violento, pericoloso, e inadatto ai suoi limiti fisici - o almeno così le è sempre stato detto.

La prima nota positiva è quindi stata questa immersione naturale nel caos dei sentimenti di Violet, divisa tra il terrore per ciò che sta per andare ad affrontare (che probabilmente la condurrà a morte certa), ma anche la fiera decisione di fronteggiare il destino in cui l'ha costretta la madre a testa alta, al meglio delle proprie capacità. E credo sia questa una delle caratteristiche che non possono non far amare Violet Sorrengail: per quanto sia lontana dall'essere la "perfetta combattente" la protagonista della Empyrean series non si arrende mai, nemmeno davanti a quella che dovrebbe essere l'evidenza.

Questo discorso torna più volte lungo tutta la storia, dimostrando in più e più occasioni che non c'è un solo modo per superare le difficoltà, che ciò che per qualcuno può risultare scontato per altri invece è arduo. Anche se con dedizione, testa e impegno può esserci una via alternativa per potercela fare.

Ho adorato il fatto di avere un personaggio privo della spocchia di essere il migliore o il più bravo, probabilmente più conscio di fallire e stare per morire da un momento all'altro che di risultare trionfante, ma che al contempo usa tutte le proprie forze per rimanere in vita. Ed è proprio il modo in cui la Sorrengeil affronta la sua lotta per la sopravvivenza a fare la differenza: al posto di affogare nella disperazione o nella paura delle innumerevoli minacce di morte praticamente da ogni parte (compagni, prove, draghi..), Violet punta sui propri punti di forza per supplire alle mancanze fisiche, tentando comunque di spostare i propri limiti sempre un po' più in là.

Devo dire che ho apprezzato molto questa sua crescita, e spero che la Yarros eviti di farla diventare una stereotipata eroina senza più handicap, perchè credo che la bellezza di Violet sia proprio nelle sue imperfezioni. Leggerla è qualcosa che ti rinvigorisce, ti dà forza, e - parlando per me - sicuramente aiuta a provare empatia nei suoi confronti, seguendone le vicende con ancora più trasporto.

Il resto lo fa Basgiath, con il suo rigido addestramento, la rivalità interna e soprattutto l'assurda crudeltà presente tra gli stessi cadetti. Bullismo, invidia, vendetta condiscono un posto pericoloso quanto necessario per imparare a sopravvivere, rendendolo ancora più letale di quanto già non sia. E già dalle prime pagine veniamo svezzati dalla Yarros ad aspettarci di tutto. Non tutti i personaggi che impareremo ad apprezzare arriveranno alla fine e nulla viene lasciato impunito. Pertanto è sempre il caso di restare ben in allerta, perché non sai mai cosa può succedere. C'è infatti una tensione quasi continua dall'inizio alla fine, costellata di colpi di scena, che lascia il lettore (così come i personaggi di questo libro) con la sensazione che qualcosa possa stare per accedere da un momento all'altro, distruggendo il precario equilibrio raggiunto. E così si arriva alle ultime pagine, ritrovandosi alla deriva, col cuore spezzato, con una saccoccia di interrogativi per cui non si può fare altro che sperare in risposte future. Insomma, quel genere di disastro che ti fa solo venire voglia di avere il libro successivo tra le mani per poter sapere immediatamente come andrà avanti.

Parallelamente a una storia che per me personalmente funziona, con tematiche attuali quanto originali nel loro venire combinate assieme (in cui però preferisco al momento non addentrarmi perchè non vorrei fare eccessivi spoiler), un altro punto a favore di Fourth Wing sono i personaggi. Tralasciando Violet di cui ho già parlato prima, devo dire che anche il resto delle figure con cui condivide la scena risulta interessante e variegato. Abbiamo un'autrice che non si risparmia, quindi che si tratti di antagonisti o di supporti alla protagonista, ci vengono sempre dati quei piccoli dettagli che ci rendono ben chiaro chi abbiamo davanti, senza dover per forza necessitare di un "profilo psicologico completo". E cosa dire di Xaden? Ho amato immensamente questo personaggio nella sua complessità, conscia che probabilmente abbiamo potuto vedere - per ovvi motivi - solo una parte di lui. Concreto, con un carattere ferreo dato da tutto quello che sta portando sulle spalle, con una forza d'animo notevole, degna di un leader. Poi che abbia anche quelle vibes da morally grey character che a me piace molto, sicuramente non guasta. Il suo rapporto con Violet è qualcosa che diverte e stuzzica, aggiungendo interesse nel voler continuare giusto per vedere se e come continueranno a cozzare o meno. L'unica mia speranza rimane quella che non si appiattisca andando avanti, ma rimanga uno dei punti focali di questa storia, senza stare nell'ombra di Violet (e viceversa, sia chiaro). Oh, e ultima nota - ma per me fondamentale - : grazie Rebecca per non avermi piazzato il solito triangolo amoroso, anche se Camilla ci tiene a sottolineare "per ora", perchè i libri sono tanti. Ma è giusto essere speranzos*, vero?

Ultimo punto: i draghi. Finalmente delle creature che hanno il loro spazio nel racconto ma soprattutto nella società, caratterizzati dalle loro dinamiche e regole che non vengono imbrigliate dagli uomini. Adoro il fatto che ci siano varie tipologie di draghi, differenziati in indole, caratteristiche fisiche e caratteriali, e anche il loro legame con i Riders. È un aspetto che vorrei tanto venisse ancora più ampliato, perché è davvero interessante, soprattutto tutta la parte del Threshing, dove di fatto sono i draghi stessi a decidere chi vive e chi no. Anche qui non mi spingo troppo oltre perché non voglio darvi spoiler di nessun tipo, ma credo che alcune delle mie scene preferite siano proprio con loro.

Insomma, io personalmente non saprei cosa volere di più. Forse non sono d'accordissimo sulla reazione finale di Violet a una determinata situazione (e non so se perdonerò la Yarros per una certa cosa), ma per il resto per me rimane uno dei fantasy più belli del mio 2023 e ringrazio che Iron Flame esca a breve. 

Per chi non legge in inglese però non c'è da disperare, ormai lo saprete bene, perché Fourth Wing arriverà presto anche in Italia! Anzi, ormai direi che manca veramente poco. Io incrocio le dita per la resa nella traduzione, che so che sta già scatenando più di un dibattito, ma soprattutto spero davvero di avervi incuriosit* in merito e aspetterò poi le vostre opinioni! 

Se invece l'avete già letto, raccontatemi cosa ne pensate.

Alla prossima recensione!

Chiara

Thursday, 21 April 2022

Recensione: "COVET" di Tracy Wolff

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto il mio rant la mia recensione di Covet, terzo volume della serie Crave di Tracy Wolff. Se mi seguite su Instagram sapete che sfortunatamente non mi ha convito e adesso vi spiego perché. 

Titolo:
Covet
Autore: Tracy Wolff
Data d'uscita: 11 gennaio 2022
Editore: Sperling & Kupfer 
Pagine: 703
Prezzo: 17,90€

Trama: Puoi seguire il tuo cuore pur facendo soffrire chi ami? Jaxon o Hudson, questo è il problema. E Grace non sa proprio come venirne a capo. I due fratelli vampiri sono affascinanti, letali e irresistibili, ciascuno a modo suo: se Jaxon le piace perché è ombroso e sempre pronto a proteggerla da tutto e da tutti, Hudson la attira perché è irriverente e disposto a lasciare che lei testi la propria forza. Tuttavia, le questioni d'amore non sono le uniche che la ragazza deve affrontare. Infatti, mentre cerca di fare chiarezza sui sentimenti che prova, Grace deve imparare a comprendere la sua natura di gargoyle e i suoi poteri. Un compito non semplice, soprattutto con Cyrus, il re dei vampiri, che l'ha presa di mira e si sta preparando a una guerra sanguinosa per la supremazia del mondo soprannaturale. Pur con pochi alleati fedeli e ancor minori certezze, Grace riuscirà a trovare un modo per contrastarlo? 


Serie:
1. Crave (recensione)
2. Crush (recensione)
3. Covet
4. Court 
5. Charm (in inglese: 3 maggio 2022)
6. Cheris (in inglese: 8 novembre 2022)
7. Titolo ancora da annunciare


Recensione:

Voto: 2.5 stelle!

Voglio iniziare questa recensione con una precisazione. Se avete amato il libro precedente, se siete completamente coinvolti dalla storia d'amore, allora non preoccupatevi perché amerete questo romanzo. 
Al contrario se avete avuto dei dubbi durante il volume precedente, preparatevi a storcere il naso ancora una volta. 

Questa non è mai stata tra le mie serie preferite, ma anche quando ha cominciato a non piacermi la strada che la scrittrice aveva intrapreso nel volume precedente non mi sono mai annoiata. Grazie anche ai capitoli brevi mi trovavo a divorare la storia. Sfortunatamente non è successo con Covet, che più di una volta mi ha annoiato. A metà sono passata ad ascoltare l'audiolibro e solo per questo sono riuscita ad arrivare alla fine. 
Ho trovato la trama davvero pesante, soprattutto dopo la metà. La scrittrice ha continuato ad allungare il brodo senza una motivazione specifica. E ancora una volta il sistema magico cambia a comando di trama e neanche le nuove informazioni interessanti sono riuscite a risollevarmi il morale. 

I personaggi secondari credo che siano uno dei grandi sprechi della serie. Potrebbero decisamente essere più incisivi e il loro punto di vista dare un più alla storia (togliendoci anche dalla testa di Grace per dei soavi minuti), ma invece ricoprono sempre e soltanto la funzione di tappabuchi. Inoltre molte volte trovo i loro comportamenti in disaccordo rispetto a quello detto precedentemente e molte azioni nei confronti di uno specifico personaggio sono senza senso, se non motivate dalla sola ragione diffamatoria della scrittrice. 

Arriviamo adesso al piatto forte: i personaggi principali. 
Grace aveva cominciato ad infastidirmi nel libro precedente e qui ha deciso di continuare per la strada intrapresa, cosa che mi aspettavo, ma comunque ci speravo in una ripresa del suo personaggio. Oltre che estremamente lamentosa, l'ho trovata molto contraddittoria nei suoi pensieri e nelle sue azioni. Ci sono molti eventi che succedono sia in questo libro che in quello precedente, ma mentre nel primo venivano condannati aspramente in questo hanno tutta una connotazione differente. E mi dispiace, ma è una cosa che non posso accettare, perché simboleggia solo quanto avevo ragione nel dire che la scrittrice ha esagerato per diffamare un personaggio e lustrarne un altro agli occhi di chi legge. Servono decisamente più punti di vista, perché dopo la continua ripetizione di Grace triste per gli altri, ma che ci tiene comunque a precisare che la sua vita è peggiore, ti stanchi sia di lei, che della storia. 
Hudson è un personaggio che mi piacerebbe veder approfondito, soprattutto non in relazione a Grace (un po' come tutti). Credo che la parte più interessante sia il rapporto di amore e odio con il fratello e ci speravo veramente in delle informazioni in più che aiutassero a capire meglio, ma ancora una volta sono stata delusa e l'unica gioia che ho avuto è stata nella scena 'extra'. 
Passiamo a Jaxon. Ho davvero poco da dire su di lui perché è ufficialmente passato nella lunga fila di personaggi secondari usati come tappabuchi. L'unica cosa che traspare da questo libro è quanto poco piaccia alla scrittrice. Veramente non so cosa gli abbia fatto, ma diamogliela una gioia al ragazzo. 

Se siete arrivati fino a qui a leggere e avete amato il libro sento la vostra voce dire 'certo, non le è piaciuto per come si è concluso il triangolo' e mi dispiace informarvi che vi sbagliate. 
Credo che chiunque abbia letto il secondo romanzo poteva benissimo capire cosa sarebbe successo, l'unica cosa che chiedevo era una degna conclusione... che ovviamente non ho avuto. Per un secondo all'inizio ho pensato che la scrittrice mi avrebbe accontentata, dieci pagine dopo ho capito che era solo una vana speranza. Essendo narrato dal punto di vista di Grace è proprio nella ragazza che si ripone il mio fastidio. Colei che cambia idea ogni due secondi e che apprezza un personaggio per dei comportamenti per cui precedentemente aveva criticano l'altro. 
Quindi la coppia mi piaciucchia anche, alcune scene le ho trovate davvero belle, ma non sono mai riuscita ad innamorarmi completamente per come è stato gestito il tutto. 

Da metà romanzo ho cominciato a chiedermi se volevo continuare la serie e anche se una parte di me è curiosa, credo di non esserlo così tanto da leggere anche Court. Magari mi spoilerò come andrà a finire per capire se è qualcosa che possa interessarmi, ma per adesso la vedo veramente buia. 

Covet è un libro che apprezzerà moltissimo chi ha amato quello precedente, mentre chi aveva già cominciato a vedere delle crepe nella narrazione si troverà davanti a dei dirupi immensi. 

- Camilla