Monday 24 June 2024

Recensione: "YELLOWFACE" di R.F. Kuang

Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione di un libro che veramente apprezzato, Yelloface, il nuovo romanzo di R.F. Kuang.


Titolo:
Yelloface
Autrice: R.F. Kuang 
Data d'uscita: 21 maggio
Editore: Mondadori
Pagine: 384
Prezzo: 22€
Serie: Autoconclusivo 

Trama: Che male può fare uno pseudonimo? Juniper Song ha scritto un libro di enorme successo. Però forse non è esattamente chi vuole far credere di essere. June Hayward e Athena Liu, giovani scrittrici, sembrano destinate a carriere parallele: si sono laureate insieme, hanno esordito insieme. Solo che Athena è subito diventata una star mentre di June non si è accorto nessuno. Quando assiste alla morte di Athena in uno strano incidente, June ruba il romanzo che l'amica aveva appena finito di scrivere ma di cui ancora nessuno sa nulla, e decide di pubblicarlo come fosse suo, rielaborato quel tanto che basta. La storia, incentrata sul misconosciuto contributo dei cinesi allo sforzo bellico inglese durante la Prima guerra mondiale, merita comunque di essere raccontata. L'importante è che nessuno scopra la verità. Quando però qualcosa comincia a trapelare, June deve decidere fino a che punto è disposta a spingersi pur di mantenere il proprio segreto. Un romanzo spassosamente tagliente che parla di diversità, razzismi, privilegi e appropriazione culturale. E dei limiti che non si dovrebbero mai superare.



Recensione:

Voto: 5 stelle!

R.F. Kuang è una delle scrittrici di questa generazione. Tutti i suoi libri riescono a centrare perfettamente il messaggio che vogliono trasmettere e rimangono impressi in chi li legge e infatti Yellowface dimostra ancora una volta che la bravura della scrittrice. Tra le sue tre storie questa è quella più approcciabile. Messe da parte le guerre e le traduzioni passiamo al mondo editoriale, sempre parlando però del problema del razzismo in vari ambienti della vita di tutti i giorni.

Juniper è il personaggio più riuscito della Kuang. Protagonista indiscussa, chi legge rimarrà più volte esterrefatto davanti ai suoi pensieri e soprattutto a come rigira la realtà per sentirsi a posto rispetto a quello che ha fatto, pensando sempre di essere il centro delle azioni che compiono gli altri.
Una vera e propria Karen, che se è difficile da sopportare a volte riesce comunque a fare un po’ di tenerezza. Credo che alcuni suoi pensieri sul successo e quello che lasceremo al mondo accomunino un po’ tutti noi. Però anche questa empatia ha breve durata, perché immediatamente Juniper ricade nell’invidia e la rabbia che la contraddistinguono.


Athena, anche se muore precocemente, è l’altra grande protagonista. Il suo fantasma e il suo ricordo assillano Juniper in scene che non si capisce fino all’ultimo se siano reali o meno. 
Non la conosciamo mai direttamente, ma solo attraverso i pensieri delle altre persone. Chi era veramente Athena? Non lo sapremo mai. Se quando a presentarci la sua persona è solo Juniper siamo propensi a darle quasi una santificazione, capendo che l’amica la vede solo attraverso lo sguardo verde dell’invidia, andando avanti e conoscendola attraverso gli occhi di altri personaggi Athena risultata un personaggio complesso e difficile da inquadrare.

Il racconto del settore editoriale è tutt’altro che idilliaco. La Kuang ci mostra un mondo fatto di invidie, screzi e opportunità che possono finire immediatamente. Un mondo brutale e a cui la scrittrice non risparmia nessuna critica. A volte, devo essere onesta, mi sono chiesta come abbia convinto il suo editore a pubblicare questo romanzo.

Ancora una volta la scrittrice ci porta a riflettere sul tema del razzismo, evidente in molti dei pensieri della protagonista. Credo che chiunque legga il romanzo sarà portato a farsi un’esame di coscienza anche per il fatto che alcune volte i pensieri di Juniper sono qualcosa che abbiamo pensato anche noi o che non riteniamo essere così gravi come idee. Ma se a dirlo è un personaggio che sbaglia continuamente, che ha una chiara propensione ad avere pensieri discordi dai nostri, significa che sotto sotto anche noi siamo un po’ come lei? 
Come ho detto è una storia che fa molto riflettere e le parole della scrittrice rimarranno con me per molto tempo.

Durante tutta la lettura non avevo idea di come si sarebbe conclusa la storia. Non riuscivo a capire che direzione le avrebbe fatto prendere la Kuang, ma finito il libro devo dire che ha trovato un modo geniale per concluderlo. Una fine appropriata e che riesce a dare anche la stoccata finale al messaggio che ha voluto trasmettere.

Yellowface è un libro che secondo me tutt* dovrebbero leggere. Una storia pungente, ben congegnata e che ti terrà sulle spine fino all’ultima pagina. 

- Camilla

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