Thursday 28 July 2022

Recensione: "BABEL" di R.F. Kuang

Ciao a tutt*!
Come potrete intuire dal titolo ad aprile ho ricevuto una copia anticipata di Babel. Rebecca è una delle mie autrici preferite di sempre e quindi ero al settimo cielo. La ritengo una grande fortuna ma allo stesso tempo una grande disgrazia per tutte le lacrime che ci ho versato sopra.
Così ho pensato di scrivere una recensione per voi, non so quando uscirà ma cosa c'è di meglio di una recensione per buttare tutto fuori?


Titolo:
 Babel: Or the Necessity of Violence: an Arcane History of the Oxford Translators Revolution
Autore: R.F. Kuang
Data d'uscita: 23 Agosto 2022
Editore: Harper Voyager
Pagine: 560

Trama: Traduttore, traditore: An act of translation is always an act of betrayal.

1828. Robin Swift, orphaned by cholera in Canton, is brought to London by the mysterious Professor Lovell. There, he trains for years in Latin, Ancient Greek, and Chinese, all in preparation for the day he’ll enroll in Oxford University’s prestigious Royal Institute of Translation—also known as Babel.

Babel is the world's center for translation and, more importantly, magic. Silver working—the art of manifesting the meaning lost in translation using enchanted silver bars—has made the British unparalleled in power, as its knowledge serves the Empire’s quest for colonization.

For Robin, Oxford is a utopia dedicated to the pursuit of knowledge. But knowledge obeys power, and as a Chinese boy raised in Britain, Robin realizes serving Babel means betraying his motherland. As his studies progress, Robin finds himself caught between Babel and the shadowy Hermes Society, an organization dedicated to stopping imperial expansion. When Britain pursues an unjust war with China over silver and opium, Robin must decide…

Can powerful institutions be changed from within, or does revolution always require violence? 


Recensione

Voto: 5 Stelle!



Babel merita tutto l'hype che lo circonda? La mia risposta non può essere che si.
Quando ho ricevuto la copia anticipata mi sono messa ad urlare e saltare in giro la stanza per una ventina di minuti: devo dire che non me ne pento.
Non siamo nemmeno a metà del 2022 ma so già che questa sarà il mio libro preferito dell'anno.
Oltre ad avere tutti gli elementi che io amo in un libro, credo sia scritto in modo magistrale. Chapeau ancora una volta a Rebecca.
Ma vediamo un po' cosa mi è piaciuto nello specifico.

Babel segue la storia di Robin, una ragazzo cinese, proveniente dalla provincia di Canton che viene portato da un professore di lingue in Inghilterra, nel 1800 circa.
Successivamente si sposterà ad Oxford e più precisamente nella torre di Babel dove risiedono i linguisti. i quali giocano un ruolo fondamentale all'interno dell'impero inglese.
Questa ambientazione pone le basi per un dark academia con i fiocchi: se prima siamo affascinati dal mondo accademico, più andiamo avanti con il romanzo e più ci rendiamo conto quanto corrotto e oscuro sia questo sistema. Vediamo queste nuove sfumature anche nel modo in cui cominciano ad agire i personaggi che arriveranno ad un punto di non ritorno.

Pur non trovandoci all'interno di un mondo fantastico possiamo imbatterci in alcuni elementi magici all'interno della nostra lettura.
Il sistema magico è originale e ben costruito: esso gira attorno al mondo della linguistica e dei cosiddetti "match pair". 
Infatti l'Inghilterra in cui ci troviamo funziona grazie a queste barre d'argento su cui vengono incise due parole in due lingue diverse che servono poi a diversi e vari utilizzi: dal curare una persona ad evitare che un ponte crolli. 
Ci si sofferma moltissimo sulla radice delle parole e su come spesso una traduzione è complessa e non sempre fedele alla parola originale, da qui l'incipit "Taduttore traditore".
Per me è risultato estremamente interessante immergermi e perdermi in queste riflessione, ma sono anche consapevole del fatto che non tutti potrebbero trovarle altrettanto accattivanti poiché rallentano il ritmo del libro. Nonostante questo Rebecca ha fatto un lavoro egregio e ha gestito queste parti molto bene dal mio punto di vista.


Ritornando ai personaggi, anche loro sono molto ben costruiti ed estremamente diversi fra di loro.
Abbiamo il cast principale composto da Robin, Ramy, Victoire e Letty attraverso cui viviamo esperienze ed emozioni. Un tema ricorrente e caro all'autrice è quello del razzismo e ci viene fatto riflettere su cosa provano gli stranieri in un paese dove non sono bene accolti.
Lo possiamo vedere con differenti prospettive grazie al cast così variegato: grazie a Victoire e Ramy, che ne soffrono anche di più rispetto a Robin essendo di colore, ma anche grazie a Letty, che invece è nata e cresciuta in Inghilterra ma che si ritrova a stretto contatto con loro. 
Queste dinamiche saranno il punto cardine del libro oltre alla lingua e alla traduzione, e la trama girerà attorno ad queste. 
Altri personaggi secondari molto interessanti e che aggiungono un valore aggiunto al libro sono il professore e Marshall. Non voglio dirvi troppo quindi mi fermerò qui.

Quindi in conclusione Babel è un libro complesso, originale, ricco di temi importanti, oscuro ma che secondo me non è per tutti. Se amate le storie rose e fiori statene bene alla larga perchè Babel vi regalerà solo una visita in psichiatria.
Se cercate un libro non troppo impegnativo non ve lo consiglio perchè necessita della vostra concentrazione. 
Ma se avete voglia di perdervi nel mondo della linguistica vi aspetterà a braccia aperte.

Spero di avervi indirizzato e incuriosito,
Fatemi sapere se lo leggerete,

-Erika.

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