Tuesday 20 April 2021

Recensione: "HOW THE KING OF ELFHAME LEARNED TO HATE STORIES" di Holly Black

Ciao lettor*!

In grande ritardo, chiedo scusa, ma in questi ultimi mesi - come avrete potuto notare - le poste hanno largamente rallentato le loro consegne e le mie copie sono arrivate giusto in un momento in cui la mia TBR era piuttosto serrata. Tuttavia, avevate votato questa recensione e quindi, eccoci qui a parlare della tanto aspettata novella della serie The Folk of the Air di Holly Black, dedicata al tanto discusso principe (ora re) Cardan.

Titolo: How the King of Elfhame learned to Hate Stories
Autore:
Holly Black
Data d'uscita: 24 novembre 2020
Editore: Little Brown & Co
Pagine: 173
Prezzo: 17,01 € *(prezzo attuale su amazon)

Trama: Once upon a time, there was a boy with a wicked tongue.

Before he was a cruel prince or a wicked king, he was a faerie child with a heart of stone. #1 New York Times bestselling author, Holly Black reveals a deeper look into the dramatic life of Elfhame's enigmatic high king, Cardan. This tale includes delicious details of life before The Cruel Prince, an adventure beyond The Queen of Nothing, and familiar moments from The Folk of the Air trilogy, told wholly from Cardan's perspective.

This new installment in the Folk of the Air series is a return to the heart-racing romance, danger, humor, and drama that enchanted readers everywhere. Each chapter is paired with lavish and luminous full-color art, making this the perfect collector's item to be enjoyed by both new audiences and old.


Serie:
1. The Cruel Prince (Il Principe Crudele)
2. The Wicked King (Il Re Malvagio)
3. The Queen of Nothing  (La Regina del Nulla)
4. How the King of Elfhame Learned to Hate Stories *novella

Voto: 5 stelle!
 
Recensione: 
Partiamo dal presupposto che da questo libro ci si aspettava tanto, visto soprattutto l'essere raccontato dal punto di vista di Cardan - novità rispetto a tutti gli altri libri della serie -, un personaggio sicuramente controverso e icona di questa serie.
Devo dire che guardandomi in giro ho letto molti pareri contrastanti e anche dubbi sull'utilità stessa della novella vista la sua brevità e, in apparenza, la mancanza di grandi eventi e/o colpi di scena.

Perché quindi dargli un voto così alto?

Perché secondo me tutto sta, un po' come nella lettura di tutta la serie, dall'approccio che si decide di avere. Se si pensa di avere a che fare con una scrittrice "classica", sicuramente rimarremo delusi.
Holly Black è un'autrice dalla prosa sintetica, che non si dilunga mai in grandi descrizioni, che siano di riflessione emotiva, piuttosto che scene o eventi. E' veloce, incalzante e, sebbene io riesca comunque a immergermi nelle sue storie e appassionarmi, posso capire che questo sia un grande punto a suo sfavore per amanti di un altro tipo di stile di scrittura, proprio perché anche io, di solito, lo preferisco. E' vero anche che secondo me il suo punto forte è proprio l'essere capace di creare con poche scene comunque vivide e concrete, che permettono di vivere comunque la storia a pieno, senza avere la sensazione di ritrovarsi in un marasma senza senso di cose gettate a caso come invece capita con altri autori (sì, Tricia Levenseller, sto parlando con te).
Per di più, parlando proprio di questo caso specifico, bisogna dare merito alla Black di essere riuscita a creare qualcosa di totalmente inaspettato e, per quanto mi riguarda, originale.
La struttura che ci si presenta davanti non è quella di un canonico racconto unico, quanto piuttosto di una serie di piccole storie che seguono la crescita di Cardan, mostrandoci eventi ed incontri particolari della sua vita, accompagnati, nel loro svolgersi, da un racconto dalle atmosfere gotiche che sembra in qualche modo far loro da sfondo, ed evolversi con essi man mano che la storia procede, risultandone in qualche modo il filo conduttore che porterà al finale. 
Devo dire che, anche se forse titubante all'inizio, mi sono ritrovata assolutamente incantata dal modo in cui la Black ha deciso di creare questo piccolo libro (che si legge davvero in poche ore). Partiamo dal presente, quindi da dopo gli eventi di La Regina del Nulla, poi facciamo un tuffo nel passato che ci ricondurrà esattamente al punto di partenza, donandoci il background necessario per comprendere la risoluzione finale.
Certo, ci sarebbero stati tantissimi altri momenti da portare sulla carta: il rapporto con gli altri membri della sua famiglia, qualche confronto col padre o ancora con sua madre, piuttosto che invece magari il legame d'amicizia con Vivi che sappiamo presente anche se mai troppo palese negli altri libri o ancora il suo vivere il proprio nuovo ruolo di re (e, in fondo, anche un maggiore occhio sul futuro non mi sarebbe dispiaciuto).
In realtà, credo che tutta la serie di The Folk of the Air si sarebbe potuta riscrivere dal punto di vista di Cardan così da avere degli insight ancora più interessanti e, soprattutto, divertenti. Ne sono ancora più convinta proprio grazie a questa novella, perché è stato davvero bello poter finalmente vedere tutto filtrato dalla vena ironica e fintamente scanzonata che contraddistingue il fae.
Ho sempre adorato questo personaggio dal sarcasmo evidente e dall'astuzia notevole, facile da sottovalutare quanto da temere visto che quel pizzico di cattiveria certo non manca, che spesso nasconde bene il proprio vero io, non solo agli altri personaggi, ma forse anche ai lettori.

Il punto è che questo ragazzo non ha fatto altro che portare avanti delle maschere che in parte lo rappresentavano - o tuttora lo rappresentano -, ma in parte no, assecondando l'idea di sé piuttosto che mostrarsi davvero, che sia per necessità di rispetto o di potere o semplice autodifesa. Lo stesso è riuscita tra l'altro a fare la Black con i suoi lettori. Quanti, influenzati dal titolo, hanno pensato di trovarsi davanti un semplice antagonista perfido e senza cuore, nonostante Cardan si dimostrasse poi tutt'altro? Ammetto che questo aspetto mi ha sempre divertita molto, proprio perché mostra quanto spesso le "prime impressioni" possano davvero essere sbagliate.
Allo stesso tempo, devo ammettere che questo aspetto di Cardan qui mi ha intenerita ancor più di prima, perché vedi proprio il momento in cui ha iniziato - principalmente per mera sopravvivenza - a mettere da parte se stesso e la propria sensibilità, oltre che il proprio bisogno di affetto, forgiando man mano il proprio "personaggio", che man mano si è sovrapposto alla persona, che solo adesso, con Jude, riesce finalmente a uscire fuori.
E devo dire che amo immensamente quel piccolo bambino fae che ha saputo farsi strada in un mondo che tutto ha fatto tranne volergli bene - salvo rare eccezioni. Ho apprezzato vedere anche i suoi primi sguardi con Jude, il modo in cui man mano lei gli è entrata nella mente, dando inizio a quella sorta di apparente astio tra loro. Ovviamente avrei sperato di poter leggere di più riguardo questo accrescersi dei suoi sentimenti o ancora un po' più di scene tra loro - romantiche e non -, ma la Black ci da' poco come sempre, tanto che a questo punto spero ci possa regalare ancora qualcos'altro in futuro, perché ne ho decisamente bisogno.
Devo però fare una menzione speciale per l'attenzione che Cardan da' all'incolumità di Jude. C'è una scena (chi l'avrà letto ormai lo saprà) in cui è così palese che faccia quello che fa giusto per evitare di vederla farsi del male che davvero, mi ha stretto il cuore. E se pensiamo che questo è solo l'inizio della loro relazione, chissà come sarà poi il loro legame in futuro! Cara Holly, scrivi ancora!

Chi avrei potuto fare a meno di vedere? Ovviamente Locke, odioso come pochi. Eppure, anche in questo caso, capisco la necessità di raccontare vicende che sono anche annesse a quell'odiosa serpe. Nicasia non è che mi sia molto più simpatica, ma in questo caso ammetto che i momenti in cui è stata presente sono risultati estremamente interessanti e utili per capire meglio determinate dinamiche. Chissà se anche per lei, prima o poi, ci sarà un lieto fine?

In ultimo, non posso non citare la parte di fiaba, che man mano cambia, si evolve, con una morale che si trasforma col procedere della vita del nostro principe, ma soprattutto ci mostra che quel bambino diffidente e ferito è cresciuto e sta diventando una persona migliore, prima di tutto per se stesso. O forse, potremmo dire che finalmente Cardan è pronto non solo a lasciarsi trasportare dagli eventi, ma a scrivere da solo la propria storia.

Quello è stato un gran colpo da maestro, ma d'altra parte, la Black è proprio una vecchia volpona. 

Non aggiungo altro solo perché effettivamente non vorrei darvi spoiler, ma spero di avervi comunque dato un'idea generale di cosa potrete trovare in quest'opera, che deve essere presa e valutata per quello che è, un po' come tutti i testi di quest'autrice: un'opera originale, quasi sperimentale in un certo senso vista la presenza di una storia nella storia, ma fatta di attimi che, per gli amanti della saga, sono sicuramente una chicca in più da non perdere.

Se riuscirete a calarvi di più in ciò che c'è, piuttosto che soffermarvi a pensare a quello che manca o  avreste voluto vedere, penso potrete godervi una leggera ma bella lettura💚
 
Per il resto, lettor*, ci vediamo alla prossima recensione!
 
 Chiara

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