Buongiorno amic* lettor*!
Sembra passato pochissimo dalla mia recensione di 'Un fato così ingiusto e solitario', ma oggi esce di già il secondo volume della trilogia e io sono qui per parlarvene.
Ho avuto la possibilità di leggere il libro in anteprima per il review party organizzato da Maria Cristina di Chronicles of a Bookaholic, che ringrazio con la Mondadori per l'opportunità.
Autore: Brigid Kemmerer
Data d'uscita: 8 febbraio 2022
Editore: Mondadori
Pagine: 456
Prezzo: 22€
Trama: Harper è riuscita a spezzare la maledizione che imprigionava il Principe Rhen e a impedire che il regno venisse distrutto. Ma i guai non sono finiti: si mormora infatti che egli non abbia diritto al trono, che la Principessa Harper di Disi sia solo un'imbrogliona, e che a Emberfall circoli la magia proibita. Per di più Grey, un tempo capitano delle guardie di Rhen, è fuggito dal Castello di Ironrose portando con sé un terribile segreto. Potrebbe essere lui il vero erede? Di sicuro Grey non ha alcuna intenzione di sfidare Rhen per la corona... finché Karis Luran minaccia nuovamente di attaccare Emberfall. La figlia Lia Mara conosce il suo piano di devastazione, ma riuscirà a convincere Grey a muovere contro Rhen? Perché sconfiggere il principe potrebbe essere l'unico modo per salvare il regno.
Serie:
1. Un fato così ingiusto e solitario (recensione qui)
2. Un cuore così impavido e spezzato
3. Un voto così intrepido e mortale (8 marzo 2022)
Recensione
Voto: 4 stelle!
Questo secondo volume riprende la storia pochi mesi dopo la sconfitta di Lilith e la scomparsa di Grey e ci troviamo in una situazione difficile sia per Rhen che per Harper. Il regno è sull'orlo di una guerra civile grazie alle voci di un erede legittimo e l'inasprimento che il giovane re ha portato pur di scovare l'incantatore, a complicare il tutto c'è anche il fatto che l'esercito di Disi sia ancora solo un miraggio. In definitiva non è un buon momento per nessuno dei personaggi.
Il registro cambia totalmente in questo secondo libro che cerca di dare al lettore un approfondimento sul mondo in cui ci troviamo. Se nel primo rimaniamo ancorati ad Ironrose, qui approfondiamo sia Emberfall che il regno nemico di Syhl Shallow. Anche se la scrittrice aggiunge dei pezzi al quadro che ha iniziato a formare precedentemente, rimangono ancora dei buchi, informazioni passate mancati che intervallano lo scorrimento continuo di informazioni date a chi legge.
Cambiano anche i personaggi che raccontano, infatti i nuovi protagonisti sono Grey e Lia Mara.
Se questo da una parte ci permette di conoscere meglio il soldato taciturno e le sue motivazioni, dall'altro porta a rivedere interamente Rhen e Harper e le loro discutibili decisioni durante questo secondo romanzo. Non possiamo più sapere cosa pensano e perché decidono di fare una determinata azione, anzi oltre a vederla da fuori la vediamo anche dal punto di vista degli oppressi. Questo in chi legge può provocare due reazioni: piacciono di meno i personaggi o il romanzo, che sembra modificare completamente la caratterizzazione dei due.
«Una volta gli ho detto che non è mai stato crudele. Voleva essere una dimostrazione di rispetto. Ora invece mi sento come se gli avessi lanciato una sfida e lui avesse accettato.»
Rhen è in crisi per la situazione politica di Emberfall. Da una parte sta perdendo le redini con la scusa di un'erede legittimo, dall'altro ha paura per la minaccia dell'incantatore e non dimentichiamoci che anche se siamo in un regno medievale il disturbo da stress post traumatico esiste comunque. Ovviamente non posso condonare le sue azioni, ma un po' mi dispiace. Soprattutto perché credo che se avessimo avuto la possibilità di leggere alcune scelte dal suo punto di vista, forse minimamente saremmo riusciti a capirlo di più.
Se il mio giudizio non è negativo per Rhen devo ammetterlo che lo è di più per Harper. Quello che mi è piaciuto di lei nel primo libro, l'essere determinata e indipendente, viene meno durante questa narrazione e troviamo una ragazza molto incline solo ad appoggiare Rhen. Nel primo libro non avrebbe avuto paura a dirgli dove sbagliava e se questa ragazza fosse ancora stata presente tantissime scene non sarebbero avvenute. Con questo non voglio dire che tocca alla ragazza "curare" il giovane re, ma che anche lei è rimasta schiacciata dalla paura del ragazzo e sembra quasi che l'amore l'abbia resa cieca. Magari anche qui leggendo dal suo punto di vista sarei stata più clemente nei suoi confronti.
"So di non essere una minaccia per lui. Non voglio morire per dimostrarglielo."
I due nuovi protagonisti per me sono promossi. Sono molto simili tra di loro: ligi al dovere, sempre pronti a prendere ordini. Non sono mai stati i protagonisti della loro propria vita, ma qui ne hanno finalmente la possibilità.
Grey è un personaggio che mi aveva molto colpito nel primo romanzo, ma qui mi ha totalmente conquistata. Anche dopo essere stato screditato è leale nei confronti di Rhen fino alla fine. Combatte per il suo re, per mantenere una promessa fatta tempo addietro e in condizioni diverse. Durante il libro dovrà venire a patto sia con questo sentimento sia con il suo ruolo all'interno della politica del regno. Sarà ancora una pedina o riuscirà a diventare un giocatore?
Lia Mara è la new entry. Figlia maggiore della regina di Syhl Shallow non viene scelta dalla madre come erede, che preferisce a lei la sorella minore più sanguinaria. La ragazza vuole la pace tra i due regni e anche quando questo suo buonismo viene messo alla prova, non riesce mai a perdere la speranza. Il suo punto di crescita in questo romanzo è incentrato sul credere di più in se stessa e nelle sue abilità.
«Mi sei mancato, Grey.»«Anche tu»
Trovo lo stile di scrittura della Kemmerer incisivo, va dritta al punto e senza dare troppi dettagli riesce a tenere alta l'attenzione, ma ogni tanto ha due velocità lentissima o velocissima. Questo si riscontra soprattutto sul versante romance della narrazione. Mi è piaciuto molto lo slow burn, ma un po' di meno il fatto che il cambiamento tra amicizia e interesse passionale sia avvenuto in pochissime pagine.
E ora torniamo al famoso triangolo del primo libro. Esiste? Non esiste? Grazie alla aggiunta del punto di vista di Grey credo di poter dire che la domanda non sussiste più. I sentimenti che Grey e Harper hanno provato l'uno per l'altra non erano così innocenti come io speravo. Quindi si, la Kemmerer ha scritto un triangolo, ma allo stesso tempo ha scelto di non svilupparlo (almeno per adesso e spero sinceramente che non lo faccia). Se da una parte sono contenta per questo, dall'altro sento che non si è arrivati al cuore della questione e ancora alcune domande o sentimenti necessitano di essere ancora trattate.
«Le scelte non sono mai facili. Ci sono buone opzioni e cattive opzioni, ma la cosa più pericolosa di tutte è non compiere alcuna scelta.»
La scelta di cambiare i punti di vista della scrittrice è qualcosa che si vede poco nel panorama ya e che riesce sia a dare una nuova prospettiva sul mondo creato, che consentire uno sviluppo di una trama verticale rispetto a quella orizzontale. Il più grande colpo di scena di quest'ultima è decisamente il finale, che porta finalmente qualcosa di nuovo sul piatto.
Un cuore così impavido e spezzato è un secondo volume che dividerà molto i fan, conquistandoli o perdendo il loro appoggio per i cambiamenti anche radicali che sono avvenuti dal primo romanzo.
- Camilla
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