Buongiorno amic* lettor*!
Oggi vi porto la recensione dell'ultimo (per il momento?) capitolo del Grishaverse.
Autore: Leigh Bardugo
Data d'uscita: 26 aprile 2022
Editore: Mondadori
Pagine: 480
Prezzo: 21,90€
Trama: Il secondo volume della serie Grishaverse "Il re delle cicatrici". Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all'oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo.
Serie:
1. Il re delle cicatrici (recensione)
2. La legge dei lupi
Recensione:
Voto: 4 stelle!
E così abbiamo finito anche questa dilogia. Come ho già detto la trovo il lavoro meno riuscito della scrittrice, ma comunque il mio voto è positivo, perché anche non al suo meglio la Bardugo è una scrittrice con i fiocchi.
Questo secondo volume è più adrenalinico del primo, con molte più scene d'azione su diversi fronti, che portano ad una narrazione meno pesante. La scrittrice da molto spazio alla storia in sé e ancora una volta resta restia sui personaggi. Si, li conosciamo da libri ormai, ma un po' più di approfondimento non avrebbe fatto male.
Credo che tutto questo dimostri come la Bardugo sia cresciuta e ormai questo mondo le vada stretto. Capisco che probabilmente lo ami come lo amiamo noi e voglia accontentare i fan con le storie che vogliono, ma certe volte è meglio dire basta prima che siano i lettori a farlo.
Le vicende seguono anche in questo volume Zoya, Nikolai e Nina.
Zoya, secondo me, è la grande protagonista della dilogia. È quella che ha una crescita maggiore e raggiunge il suo massimo potenziale.
Nikolai diventa quasi un personaggio osservatore, fa tanto nel romanzo, ma la sua figura è sempre messa in ombra da Zoya.
E arriviamo a Nina, forse l'unico filo narrativo che non mi ha convinto fino in fondo. Ho trovato il personaggio completamente diverso da quello che abbiamo incontrato in Sei di Corvi e alcune sue azioni sono al limite dell'out of character. Da una parte capisco perfettamente che non è più la ragazza che avevamo incontrato, ma la scrittrice non ha dato l'approfondimento psicologico necessario perché avvenga questo cambiamento. Alla fine sono arrivata alla conclusione che la Nina che abbiamo incontrato nella precedente dilogia sia 'morta' in 'Il regno Corrotto' e adesso ci troviamo davanti ad un personaggio completamente diverso, che sfortunatamente non abbiamo avuto veramente il tempo di incontrare, portando così ad un cambiamento che sembra quasi buttato a caso nella storia.
Altro personaggio che narra è colui che è il grande plot twist di fine del primo libro (non dico niente di specifico, perché niente spoiler). Devo dire che avevo grandi speranze per questo personaggio, ma sfortunatamente ho trovato la sua storia un po' blanda e quasi inserita per voler di pubblico.
Nel romanzo sono presenti anche più scene Easter Egg e se di primo acchito le ho trovate veramente carine, successivamente mi sono chiesta se erano veramente necessarie. E la risposta, per me, è no. A pensiero successivo alcune le ho trovate molto fanservice.
Essendo l'ultimo libro di una serie sapete che, come d'abitudine per la Bardugo, non tutti i nostri eroi arriveranno alla fine della narrazione. E devo dire che anche questa volta mi sembra che la scrittrice lo faccia solo perché crede di doverlo fare, per dare un tono più veritiero e maturo alla narrazione. La morte di questo romanzo l'ho trovata davvero non necessaria e se proprio voleva farla poteva fare di meglio. Voglio essere sincera: mi ha fatto arrabbiare molto di più questa morte che quella de 'Il regno corrotto', per farvi capire come sono messa.
E arriviamo così al finale. La scrittrice aveva annunciato che questo sarebbe stato l'ultimo libro del Grishaverse e come si può capire dalle ultime frasi, ha mentito. Le ultime righe sembrano assolutamente anticipare un altro romanzo e mi dispiace ma il mio primo pensiero è stato 'ti supplico, no'. Cioè ovviamente se lo scriverà lo leggerò, ma preferirei di no. Oltre al fatto che lo troverei difficile da realizzare per come sono stati lasciati dei personaggi, credo anche che vada direttamente inserito nei libri scritti solo per fanservice. Come ho detto all'inizio della recensione alcune volte è meglio lasciare andare una serie quando c'è ancora amore e rispetto, piuttosto che spremerla finché non c'è più niente da dire.
La legge dei lupi conclude la dilogia più matura della Bardugo, che riesce ad intrattenere con la storia, ma rimane un po' debole sulla caratterizzazione dei personaggi.
- Camilla
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