Buongiorno amic* lettor*!
E siamo giunti anche alla fine di novembre. La fine dell'anno si avvicina e sarà il momento di tirare le somme...
CAMILLA
Questo volume conclusivo è un'insieme di momenti di vita dei personaggi che nei precedenti romanzi mi hanno conquistato il cuore. È stato bello poterli vedere un'ultima volta, sia nei loro momenti migliori, che peggiori. Quelli che li hanno plasmati ad essere le persone fantastiche che sono.
Essendo una struttura più a novelle che altro, forse ho sbagliato a leggerlo tutto insieme perché mi è mancata un po' la continuità tra le varie storie. Ma amo questa serie, che si è decisamente presa un pezzo del mio cuore.
Lettura carina, ma non è riuscita a conquistarmi del tutto. Ho trovato interessante il fatto che i due protagonisti siano entrambi dei comici, ma sfortunatamente non ho mai riso alle loro battute. È presente anche il trope del single dad, che adoro, però qui mi è sembrato poco sfruttato. Diciamo belle le intenzioni, ma l'esecuzione è un po' deludente.
Da sempre penso che Kiss abbia una delle trame più interessanti e originali nel panorama YA fantasy. La storia in sè è abbastanza semplice: obbligata dai suoi genitori a sposare il principe di un regno rivale per motivazioni politiche, il giorno del suo matrimonio la principessa Lia decide di scappare. Semplice, già visto e rivisto, per niente originale… ma qui arriva il colpo di genio. Perché sulle sue tracce si mettono due persone: il principe che doveva sposare e un assassino incaricato di impedire che il matrimonio avvenga. La parte interessante è che chi legge, anche se abbiamo i loro pov, non sa come si chiamano i due e quindi quando la principessa li incontra non sa chi sia lì per “salvarla” e chi per “ucciderla”. Credo che la scrittrice sia stata molto brava nel lasciare piccoli indizi che possono far capire chi sia uno e chi sia l’altro, lasciando però i capitoli dal pov dei due personaggi maschili molto neutrali, portando chi legge a dubitare delle sue idee fino alla rivelazione finale. La parte fantasy del romanzo mi è piaciuta, grazie a questo mistero la Pearson riesce a tenere alta l’attenzione di chi legge, anche con una trama semplice. Alcuni elementi potevano essere un attimo approfonditi, ma mi ritengo molto soddisfatta. La parte romance, invece, non mi ha completamente soddisfatto. La scrittrice non ci ha dato solo un triangolo, ma anche ben DUE instalove… il mio sogno che diventa realtà (scherzo). Diciamo che inserendo gli instalove si è tolta di mezzo tutta l’evoluzione dei personaggi, arrivando subito a dove voleva arrivare, quindi capisco perché lo abbia fatto, ma allo stesso tempo non sono fan di questo trope e mai lo sarò. Però ero veramente sorpresa che anche se c’è un triangolo l’interesse della protagonista è sempre su un solo interesse amoroso. Mi ero appena complimentata con la scrittrice per questo, quando è arrivata la seconda parte del romanzo e la protagonista ha cominciato a interessarsi anche all’altro… ti avevo appena fatto un complimento Mary, potevi portarlo a casa e basta. Alla fine l’ho perdonata perché trovo che questa parte sia molto figlia dell’anno in cui è stato pubblicato il romanzo. Alcune scene mi sono piaciute, altre ni… non sono ancora sicura di aver un favorito tra i due interessi amorosi. In definitiva mi è piaciuto e se vi piacciono le classiche storie YA fantasy ve lo consiglio.
Questo è il primo romanzo della scrittrice che non mi conquista fin dalla prima pagina. Vuoi per alcuni elementi somiglianti (il podcast, l’indagine di un caso concluso anni prima), ma la mia testa continuava a tornare a AGGGTM di Holly Jackson. Le storie sono totalmente diverse, non vi preoccupate, ma queste informazioni alla base di entrambe le narrazioni mi hanno portato a non poterne che fare un paragone, soprattutto tra le due protagoniste. Mentre Pip è un’investigatrice, Brynn sembra totalmente fuori posto in questo ruolo. Ci è capitata per caso e tantissime volte non sa neanche cosa stia facendo. Questo suo comportamento è in linea con i mystery della McManus, dove non avvengono delle vere e proprie indagini, ma le informazioni sembrano cadere in braccio ai personaggi. Se per i precedenti romanzi non ho mai avuto problemi, qui sì. Mentre gli altri personaggi sono finiti a fare gli investigatori, qui Brynn decide attivamente di farlo, ma non ne è in grado. Più di una volta mi sono chiesta “Cosa avrebbe fatto Pip in questa situazione?”. La prima parte del libro è interamente dedicata al conoscimento dei personaggi principali e voci narranti, Brynn e Tripp. Personalmente mi stavo annoiando in quanto non ho trovato nessuno dei due accattivante, né singolarmente, né in coppia. Fortunatamente nella seconda metà siamo passati finalmente alla parte mystery, che anche con i suoi difetti mi ha intrattenuto. Però ci sono alcune cose che non mi hanno convinto. Prima di tutto come gli indizi venissero praticamente buttati addosso ai personaggi. E secondo come tutte le rivelazioni avvenissero di punto in bianco. Non abbiamo mai visto i personaggi elaborare i loro pensieri, portandoli a una soluzione. La pagina prima non sapevano niente e quella successiva avevano capito tutto. Questi elementi mi portano a dire che personalmente trovo il romanzo il mystery più debole della scrittrice e neanche costruito benissimo. Anche se il mistero mi è sempre sembrato abbastanza conveniente, mi ha particolarmente intrattenuto fino alla fine, grazie alla scelta della McManus di rivelare il colpevole all’ultimo momento possibile.
Ho trovato il suo solito plot twist conclusivo un pochino deboluccio e che lascia la narrazione un pelino più aperta del solito, ma tutto sommato la sufficienza il romanzo se la merita. Nothing More to Tell è uno dei libri più deboli della scrittrice, con personaggi poco carismatici e un mistero abbastanza dimenticabile, ma la penna della McManus riesce a catturare la tua attenzione e a coinvolgerti nella storia.
Non c’è niente da fare, le serie fantasy di un tempo hanno una spinta in più. Questo è un secondo libro abbastanza politico, fatto di sotterfugi, bugie, rivelazioni, ma è anche presente l’approfondimento sui personaggi. Mi ha molto intrattenuto, anche se devo ammettere che non ho le idee ben chiare di cosa accadrà nel terzo e ultimo romanzo. Per la parte romance abbiamo ancora una specie di triangolo. Uno dei due personaggi maschili viene maggiormente approfondito e questo porta chi legge ad affezionarsi maggiormente a lui… ma è quello che interessa meno alla protagonista. Personalmente è il personaggio che preferisco tra i due interessi amorosi, ma non sono sicura di volerlo con lei.
Diciamo che il mio giudizio sulle storie d’amore rimane in sospeso fino alla fine del terzo volume. Voglio capire come si conclude per comprendere se mi sia piaciuto o meno lo sviluppo totale. Alcuni dettagli potevano essere un attimo approfonditi e alcuni passaggi tra i capitoli di diversi personaggi mi sono sembrati un po’ zoppicanti, ma mi è molto piaciuto.
Questo volume finale conclude su una nota molto positiva la serie. La parte di azione e politica è più preponderante in questo libro, ma anche la storia d'amore ha il tempo di concludersi in modo positivo. La scrittrice fin dal primo libro aveva scelto uno degli interessi amorosi e ha continuato su questa strada fino alla fine, aggiungendo pian piano vari tasselli che portano chi legge a interessarsi e a tifare per la coppia. I personaggi raggiungono ognuno il loro percorso narrativo, in modo consono a quello che era stato iniziato precedentemente. La parte d'azione è quella un pochino più debole e la risoluzione finale è un po' veloce, ma alla fine mi ritengo molto soddisfatta di tutta la trilogia.
Capisco perfettamente perché questo romanzo sia così apprezzato. La storia si distingue per l'originalità del mondo creato, basato interamente sui tarocchi. Questa parte è stata molto interessante e anche se l'evoluzione delle scelte dei personaggi è abbastanza normale, questo tocco in più fa la differenza. I personaggi li ho trovati molto interessanti e le relazioni che si intrecciano tra di loro sono davvero accattivanti. La storia d'amore mi piace, penso che abbia una giusta evoluzione, ma non sono totalmente coinvolta emotivamente. Punto in più per la presenza del Nightmare, vero MVP della storia, che oltre ad avermi incuriosito particolarmente mi ha anche molto divertito nel suo rapporto con Elspeth.
Questo secondo libro mi è piaciuto molto di più del primo. Dopo un'inizio scoppiettante, la narrazione si arena un pochino e devo ammettere che mi stavo anche annoiando. Visto che non ero innamorata di Johnny e Shannon le loro continue scene dolci mi hanno fatto venire un po' il diabete. Poi raggiunta la metà le carte in tavola sono cambiate. Pian piano ho cominciato a tenere ai personaggi, sia principali che secondari, fino a quando non mi sono completamente innamorata. Finalmente avevo trovato quello che mi aspettavo di trovare. Un gruppo di amici affiatato, un found family che mi ha scaldato il cuore e scene che mi hanno completamente distrutto. Ormai sono completamente ossessionata da questi personaggi e non vedo l'ora di leggere le altre storie in questo universo letterario.
Avevo già letto il libro quando era uscito in lingua, ma dato il livello di inglese non proprio semplice non avevo capito alcune cose e quindi ho deciso di rileggerlo in italiano e sono molto contenta di averlo fatto perché mi ero persa veramente tanti dettagli e adesso più situazioni mi sono chiare. Fourth Wing ricorda vagamente le serie fantasy del 2010: Hunger Games, Divergent e Throne of Glass. Non per elementi della trama, ma per le sensazioni e le vibes che riesce a trasmettere. E attraverso una trama che ha sia una componete fantasy, che romance riesce a farsi apprezzare da un gruppo più ampio di lettori. Anche se in questo primo volume a livello di world building ci concentriamo maggiormente sull’accademia militare, la scrittrice lascia in giro qualche dettaglio in più sul mondo, facendo capire che al momento quello che viene svelato al lettore è minimale rispetto a quello che accade al di fuori di quelle mura. Al centro della narrazione ci sono le varie sfide che gli studenti devono superare al loro primo anno. Questo porta a una narrazione molto adrenalinica, per cui nella prima metà del romanzo staccarsi è praticamente impossibile. Nella seconda metà la storia rallenta un pochino, le sfide sono praticamente finite e ci si concentra maggiormente sulla storia d’amore. In questa seconda lettura, vuoi anche per il fatto che non avevo la smania di arrivare alla fine in fretta, ho trovato questa parte leggermente noiosa. Ma il romanzo si riprende con un finale all’insegna di svariati colpi al cuore, in cui probabilmente verserete molte lacrime prima del cliffhanger conclusivo. Per quanto riguarda la storia d’amore trovo i personaggi carini, ma avrei preferito vedere maggiormente un’evoluzione nei loro sentimenti. Credo che uno slow burn avrebbe fatto bene alla storia, che invece è molto veloce su questo aspetto. E avrei tagliato alcuni commenti su quanto lui sia figo. Ok ragazza, abbiamo capito, ma dopo un po’ è ripetitivo. Diciamo carini, ma non sono innamorata dei due. I personaggi singolarmente mi sono molto piaciuti. Violet è caratterizzata molto bene e ho apprezzato particolarmente la sua forza di spirito e come anche se viene considerata la debole del gruppo non si arrenda mai, utilizzando tutte le sue conoscenze per rimanere in vita. Gli altri personaggi, tranne Xanden, sono interessanti, ma credo che possano essere sviluppati maggiormente per dare loro un ruolo più concreto all’interno della storia.
Xaden è un po’ il classico personaggio maschile che piace. Alto, scuro di capelli, misterioso e con sempre la battutina pronta per far surriscaldare la protagonista. Mi piacerebbe poterlo approfondire meglio entrando nella sua testa con capitoli dal suo punto di vista. Il vero punto forte della storia sono i draghi. Li amo alla follia. Ho adorato come sono rappresentati e il loro ruolo all’interno della narrazione. Mi hanno emozionato e anche fatto morire dal ridere, quindi se mai Rebecca vorrà scrivere un intero libro dal loro punto di vista, anche solo di una giornata tra di loro, io sarò la prima persona a comprarlo.
Fourth Wing è un primo romanzo interessante, che ti trasporta all’interno di un mondo con davvero tanto potenziale. Li amanti del romantasy lo apprezzeranno sicuramente per la coppia sull’enemies to lovers e i draghi. È un libro che ha tutte le carte in tavola per non essere l’ultima di una lunga lista di meteore da hype.
Non il mio libro preferito della scrittrice, ma carino. Vi lascio qui la recensione.
CHIARA
Ormai per me, senza dirlo troppo ad alta voce, la Young è una garanzia. Come per Spells for Forgetting, questa autrice ci porta una storia di una delizia malinconica, autoconclusiva, che penso possa essere apprezzata da chiunque ami i viaggi nel tempo. Di fatto, nella grande complessità che viene presentata, la verità risulta di una semplicità disarmante, così come forse la risoluzione dell'intera vicenda, eppure il tutto fila perfettamente, senza la necessità di grandi descrizioni o disquisizioni. Con uno stile asciutto ma coinvolgente, il mistero si intreccia a una storia d'amore e familiare che non si può non prendere a cuore. Ho adorato i personaggi e ho apprezzato il poterli man mano conoscere meglio mentre la storia della famiglia delle donne Farrow veniva gradualmente svelata. Credo ci voglia coraggio a scrivere determinati libri, e la Young, oltre a un talento indiscusso, ce l'ha.
Mi son fatta intortare dal fatto che questo libro fosse stato pubblicizzato da Emily Henry, lo ammetto. E forse proprio per questo ne sono rimasta così delusa. La storia in sé è interessante: la protagonista arriva a casa della sorella (super ricca e affermata) dall'Inghilterra, per scoprire di fatto di avere per una settimana la casa di Los Angeles tutta per lei, visto che Suze deve andare altrove per lavoro. Ovviamente non sarà sola, perché c'è un vicino molto interessante amante del bird watching con cui ha da subito un perfetto feeling, se non fosse per la personal trainer della sorella che pare ne sia innamorata cotta... quindi perché non aiutarla a conquistarlo? Insomma, si prospettava una lettura divertente, e sotto un certo punto di vista lo è anche stata, e i dialoghi tra i due personaggi principali e lo stile di scrittura molto ironico sono quello che di fatto mi ha portata a non abbandonare la barca, ma il resto è risultato purtroppo talmente banale e superficiale da farmi perdere molto dell'interesse che avevo all'inizio. Mi spiace molto, perchè poteva esserci più introspezione, meno rassegnazione da parte della protagonista verso di fatto qualsiasi cosa le capiti attorno e un po' più di carattere anche nei confronti avuti con gli altri personaggi. Invece tutta questa cosa alla "volemose bene" funziona molto poco, rendendo il romanzo non all'altezza delle mie aspettative.
Ah, quanto ho aspettato questo libro. Come l'ho avuto tra le mani ho dovuto per forza iniziare a leggerlo perché dopo il finale di Fourth Wing dovevo sapere cosa sarebbe successo, e non ne sono stata minimamente delusa. La Yarros riconferma tutto quello che avevo già trovato nel romanzo precedente e soprattutto porta un seguito che non soffre la sindrome del "secondo libro", spesso più fiacco o meno interessante del primo. Al contrario, Iron Flame mi ha tenuta incollata dall'inizio alla fine, godendomi ogni singolo istante, con colpi di scena e capovolgimenti continui che non permettono di riuscire a capire dove mai si andrà a parare. Ho amato il lasciare spazio ai personaggi secondari, ma anche il dare modo a Violet e Xaden di confrontarsi, litigare, scontrarsi, senza la fretta di un ricongiungimento a "favore di pubblico" o fastidiosi drammi. Ho apprezzato anche il fatto che Xaden giochi un ruolo primario nel cercare di far funzionare la coppia, uscendo dallo stereotipo del "bello, distante e misterioso" in cui mi rendo conto potrebbe facilmente inciampare - e speriamo continui così -. Altro elemento che ho apprezzato è stato il sottolineare l'azione nociva di una propaganda distorta e dell'egoismo che caratterizza chi governa una nazione. Fin quando si può parlare di "scelte difficili" invece che di "indifferenza" verso la morte e le sofferenze altrui? Quanto i mezzi per ottenere una verità (reale o solo presunta) possono essere considerati leciti, invece che vera e propria violenza? Credo che di fronte a certe scene sia davvero impossibile non esserne colpiti o fermarsi a riflettere.
Inoltre, i draghi. Preparativi perché non saranno le sole creature magiche con cui avrete a che fare, ma in ogni caso ho adorato come sempre ogni singola scena. L'affetto di Tairn, la sfrontatezza di Andarna mi hanno fatta sciogliere ogni volta. Sul finale poi... lacrime. Aspetto il prossimo libro per sapere come si evolveranno certe dinamiche.
Non dirò altro perché non voglio farvi spoiler di nessun tipo, ma tenetevi pronti per rimanere nuovamente a bocca aperta ancora una volta, mentre io inizio già a sperare che il terzo volume esca entro il 2024 perché altrimenti non so come farò ad avanti avanti.
Qui il discorso si fa complesso. Non posso dire di non aver apprezzato questa storia, né i suoi personaggi, perchè sarebbe una menzogna. Eppure non riesco a dare un voto più alto perchè per me questa autrice poteva dare MOLTO di più. Il mistero che aleggia in questo primo volume mi è piaciuto molto; forse è risultato ancora più a tema, purtroppo, visti gli ultimi femminicidi qui in Italia, e ho apprezzato anche il resto degli elementi che vi sono stati intrecciati. Tuttavia, credo si potesse scavare maggiormente, approfondire ancora più a fondo l'aspetto umano della vicenda, parlando delle varie vittime, dell'impatto che la loro scomparsa ha avuto sulle loro famiglie, oltre che del resto delle persone coinvolte, così da guadagnare ancora più spessore. Lo stesso protagonista maschile, e se non erro anche il padre, hanno rinvenuto anni precedenti dei corpi e di fatto se ne parla forse solo una volta senza poi comunque approfondire più di tanto la cosa. Anche la scoperta del colpevole (motivazioni in merito annesse) è stata talmente repentina e piatta che mi ha lasciata un po' con l'amaro in bocca. Capisco ovviamente sia un romance e quindi forse ci si doveva concentrare di più su quell'aspetto, però c'era davvero tanto potenziale che è un po' andato sprecato. Come dicevo prima, in ogni caso, l'aspetto romantico non sfugge alle stesse problematiche. Da una parte ho apprezzato una parziale gradualità nel dare fiducia l'uno all'altra... gradualità che però si scontra di fatto con un insta-love mascherato da attrazione fisica in cui tutto alla fine succede fin troppo in fretta e non ha tempo per una vera e propria evoluzione. Insomma, mi è sembrato sotto certi aspetti tutto un po' "raffazzonato", sebbene coinvolgente, non saprei che altro termine usare per definirlo. Per concludere, curiosa di andare avanti lo sarei anche, ma temo non rientrerà nelle serie della vita.
Aspettavo questo romanzo come si attende il Natale, dopo essermi innamorata l'anno scorso di Two wrongs make a right - già pubblicato in Italia dalla Netwon Compton, quindi correte e recuperarlo! Detto questo, la scelta della Liese è stata piuttosto azzardata, visto che invece di parlare di Juliet, già vista nel romanzo precedente, viene dato spazio a Kat, che di fatto è la sorella che si vede meno. Questo ha intralciato la buona riuscita del romanzo? Assolutamente no. Ho amato scoprire man mano questa nuova protagonista, con i suoi punti di forza e un atteggiamento duro e graffiante (a tratti pesante) che nasconde solo un'insicurezza adorabile. Il suo mettersi man mano a nudo, soprattutto con Christopher, e il conseguente aprirsi del nostro nuovo MC, mi ha conquistata. Alla fine non riuscivo a smettere di leggere perchè dovevo sapere come sarebbe andata a finire. Oltre a ciò, non posso non sottolineare la capacità della Liese di parlare di disabilità e malattie croniche con semplicità e chiarezza. Ci sono aspetti e risvolti di cui io ammetto non sapevo molto, e poterne leggere mi è sempre di grande aiuto. Credo ci sia solo da dire grazie a questi autori, che ci tolgono un po' di fette sugli occhi e puntano l'attenzione su qualcosa che spesso viene dipinto come "anomalo" ma in realtà sono condizioni normali con cui si impara a convivere e a gestire e come tali devono essere rispettate.
ERIKA
E voi cosa avete letto questo mese? Qualche nuova lettura preferita?
E voi cosa avete letto questo mese? Qualche nuova lettura preferita?
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