Buongiorno amici lettori!
Ci sono tre regioni per cui scrivo una recensione, perché è il libro del mese, perché è un'anteprima o perché il libro in questione mi ha lasciato dentro così tanti sentimenti che devo scriverli per riuscire ad elaborare meglio il tutto. Questa è una di queste volte e il libro che mi ha fatto un po' arrabbiare è Daisy Jones & the Six.
Titolo: Daisy Jones & the Six
Autore: Taylor Jenkins Reid
Data di uscita: 8 Settembre 2020
Editore: Sperling & Kupfer
Serie: autoconclusivo
Pagine: 352
Prezzo: 17,90€
Trama: Daisy Jones & The Six: il gruppo rock più mitico di tutti i tempi. I loro concerti riempivano gli stadi in tutto il mondo, le loro canzoni hanno acceso le notti di un'intera generazione. La loro storia è il racconto di un'ascesa folgorante, dalle prime esibizioni nei peggiori locali di Los Angeles al successo planetario. È l'incarnazione stessa di un'epoca e di uno stile di vita - sesso, droga e rock'n'roll. È la sintesi di un'alchimia perfetta, non solo sul palco: l'amore tra Daisy Jones - la splendida vocalist, spirito libero e inafferrabile - e Billy Dunne, il frontman carismatico e dannato. Eppure, il 12 luglio 1979, dopo un concerto memorabile, il gruppo è scoppiato. Nessuno ha mai saputo perché... Fino a oggi. Musicisti della band, manager, fan, parenti e amanti: sono tutti testimoni di questa storia, ma ognuno ha la sua versione dei fatti. E oggi, a quarant'anni di distanza, sono finalmente pronti a raccontarla.
Recensione:
Voto: 3.5 stelle!
Se devo riassumere la mia esperienza con il romanzo in poche parole userei queste: "montagne russe". Perché il libro è proprio così, una montagna russa di idee, sentimenti, pensieri che ti avvolgono e ti fanno entrare nella storia.
Lo stile di narrazione è particolare. E' qualcosa che si distingue dagli altri, anche se negli ultimi anni questa originalità si vede di più, è ancora qualcosa di nicchia, di particolare, che affascina il lettore. Sto parlando del fatto che tutto il romanzo è raccontato come una specie di documentario musicale, quindi abbiamo interviste ai personaggi della storia. E' bello vedere come ognuno di loro abbia recepito un determinato evento e come della stessa storia ci possano essere più versioni.
Se da una parte il fatto delle interviste rende più particolare ed interessante il libro, dall'altra può creare un muro tra i personaggi e chi leggi. E' più difficile sentirsi in connessione con loro, perché attraverso bugie bianche e quel dire-non dire non si riesce a fidarsi e comprenderli appieno.
Durante la prima metà del libro non riuscivo ad entrare bene nella storia, ma da metà in poi non sono più riuscita a staccarmi. Il libro è diventato per me un'ossessione, dovevo assolutamente finirlo. Capire cosa succedeva. E finché non l'ho finito non sono riuscita a fare altro.
Però anche se è successo questo non ho trovato una connessione profonda con i personaggi, se non con uno.
Ho trovato i personaggi molto interessanti di per sé, ognuno di loro ha avuto i suoi problemi e la voglia di migliorarsi. I protagonisti principali della storia, però, sono tre: Daisy, Billy e Camila, la moglie di Billy.
Daisy è uno spirito libero, qualcuno che non è mai stata considerata, neanche dai genitori, e si approccia a questo mondo proprio per esserlo. Sempre alla disperata cerca di attenzioni, cerca l'amore dappertutto anche quando non c'è. E' un'anima irrequieta e durante il libro continua a fare passi avanti ed indietro per cercare di amare se stessa.
Su Billy non ho un pensiero costante, in alcuni momenti mi è piaciuto, in altri no. All'inizio era un ragazzo dolce e carino, impegnato a diventare qualcuno nel mondo della musica, ma con l'arrivo del successo prende troppo alla lettera il detto sesso, droga e rock’n’roll. Anche quando è scoperto dalla moglie non smette, ma avendo una data di scadenza mette il per due, finché non arriva al punto di rottura e va in riabilitazione. Il suo arco narrativo è proprio incentrato sul suo problema e su come deve continuare a lottare e se questo percorso mi è piaciuto, non mi è piaciuta la motivazione dietro. Non è mai sembrato che lo facesse per se stesso, ma per la sua famiglia e se detto così può sembrare una cosa carina, io non l'ho trovata una motivazione pura, ma quasi una colpa della famiglia che gli impediva di esprimersi al massimo.
Camila è l'unico personaggio a cui io mi sia legata ed è strano da dire perché è quasi secondaria nella storia. Anche se è quella con cui ho sentito di più una connessione non significa che l'abbia capita appieno. Come quando scopre che il marito la tradisce e lei gli da' un ultimatum. Una parte di me proprio non capisce questa sua voglia di continuare a perdonare il marito, ma l'altra si chiede se non sia un problema generazionale. La storia è ambientata quarant'anni fa e forse è per questo che c'è un continuo chiudere gli occhi, comunque mi rimarrà sempre la domanda se ad oggi lei avrebbe preso le stesse decisioni.
Credo anche che servivano più parti dal suo punto vista e se da una parte capisco perché non ci sono state, dall'altra ho bisogno di risposte, di chiarimenti, forse per capire di più questo personaggio che ho apprezzato e le sue motivazioni.
E ora arriviamo al tasto dolente del libro, cioè l'amore. Tutto il romanzo viene confezionato come una grande storia d'amore, ma per me non ne esiste una all'altezza di questo titolo. Le due coppie principali sono quelle tra Daisy e Billy e Camila e Billy.
Daisy e Billy, questa grande storia d'amore che la scrittrice vuole venderci per me non esiste, perché questi due personaggi non mi sono mai sembrati innamorati. Potrei capire un attrazione, forse dovuta anche al legame musicale che hanno, ma come coppia finita con un futuro proprio non ce li vedo. Sono due persone troppo simili che portano fuori il lato peggiore l'uno dell'altra.
Detto questo non intendo che Camila e Billy siano una coppia migliore, infatti neanche loro non mi sono piaciuti. La loro relazione è tutta basata su questo concetto di 'fiducia', così storpiato dalla realtà che mi chiedo se i due sappiano veramente cosa significhi. Per me non è fiducia il tradimento, non è fiducia il sapere che qualsiasi cosa si faccia l'altro sarà sempre ad aspettarlo. E questo vale per tutti e due, forse si vedono di più gli errori di Billy perché Camila ha meno spazio, ma anche lei ha sbagliato. Sono una coppia che se all'inizio mi piaceva successivamente li ho trovati sbagliati insieme, c'era affetto, ma non era più amore ed è diventato solo qualcosa di abitudinale.
Se l'amore nel libro non mi ha convinto, ammetto che ho apprezzato come la scrittrice non abbia messo in cattiva luce Camila solo per fare interessare il lettore alla grande storia d'amore tra Daisy e Billy, che ripeto secondo me non è mai esistita.
Man mano che andavo avanti con il libro più mi arrabbiavo per i comportamenti che vedevo, devo essere assolutamente onesta dicendo che avrei preferito se Daisy e Billy fossero stati solo amici, questa voglia della scrittrice di farli passare come una storia d'amore proprio mi ha irritato. Ma il punto che ha fatto veramente esplodere la mia rabbia è stato il finale. La motivazione per cui si sono sciolti l'ho trovata abbastanza banale, forse sono io che mi aspettavo qualcosa di più e invece si può capire senza neanche leggere il libro, però la conclusione di questa intervista in cui raccontano che cosa ha insegnato loro questa esperienza mi è piaciuta. Il problema arriva proprio all'ultimissima pagina del romanzo che è quella che mi ha fatto arrabbiare di più. Mi ha ricordato il finale di una sit-com famosissima (non voglio dire il nome per non far capire come potrebbe finire, ma sono abbastanza sicura che tanti avranno capito di quale serie sto parlando) e già al tempo avevo trovato insulso quel finale, quindi potete immaginare quanto sono stata contenta di aver visto una replica. Non aveva senso per la serie e non ha alcun senso per il libro, andando anche e rovina il percorso di crescita fatto da alcuni personaggi. Dopo averlo letto sono rimasta arrabbiata per giorni, capisco il suo senso nella mente della scrittrice e come completa la narrazione, ma se potessi bruciare questa pagina lo farei senza pensarci due volte.
Daisy Jones & the Six è un libro che ti intrattiene e ti ossessiona, ma sono sicura al cento per cento che se la storia si fosse concentrata di più sui personaggi e meno su un'amore che non ha senso di esistere sarebbe stato decisamente migliore.
- Camilla
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