Tuesday 23 February 2021

RECENSIONE: La Corte di Fiamme e Argento di Sarah J. Maas - Review Party

 


Buon pomeriggio lettor*!
Finalmente siamo al 23 febbraio, il che vuol dire che La Corte di Fiamme e Argento è arrivato ufficialmente anche da noi grazie alla Mondadori, che l'ha pubblicato con una sola settimana di ritardo dalla release inglese. Siete emozionat*?
Ammetto che leggere questo libro in anteprima mondiale è stato un po' uno shock. Ho impiegato qualche giorno per realizzare quanto fossi fortunata non solo di averlo in anticipo, ma anche di potermelo leggere senza influenze esterne. Per questo non posso fare altro che ringraziare la casa editrice che ci ha concesso questa possibilità e Silvia di @silvyinwonderland che ci ha proposto di partecipare al Review Party💓

 

Titolo: La Corte di Fiamme e Argento
Autore: Sarah J. Maas
Data di uscita: 23 Febbraio 2021
Editore: Mondadori
Pagine: 720
Prezzo: 22,00€ 

Trama: Nesta Archeron non è quel che si dice un tipo facile: fiera del suo carattere spigoloso, è particolarmente facile alla rabbia e poco incline al perdono. E da quando è stata costretta a entrare nel Calderone ed è diventata una Fae contro la sua volontà, ha cercato in ogni modo di allontanarsi dalla sorella e dalla corte della Notte per trovare un posto per sé all'interno dello strano mondo in cui è costretta a vivere. Quel che è peggio è che non sembra essere ancora riuscita a superare l'orrore della guerra con Hybern. Di certo non ha dimenticato tutto ciò che ha perso per colpa sua. A rendere ancora più irritante la sua situazione, poi, ci pensa Cassian, apparentemente dotato di una naturale predisposizione a farle perdere il controllo. Ogni occasione è buona per stuzzicarla e provocarla, rendendo però allo stesso tempo evidente la natura del focoso legame che, loro malgrado, li unisce. Nel frattempo, le quattro infide regine, che durante l'ultima guerra si erano rifugiate sul Continente, hanno siglato una nuova e pericolosa alleanza, una grave minaccia alla pace stabilita tra i regni. E la chiave per arrestare le loro mire potrebbe risiedere nella capacità di Cassian e Nesta di affrontare una volta per tutte il loro passato. Sullo sfondo di un mondo marchiato dalla guerra e afflitto dall'incertezza, i due Fae tenteranno di venire a patti con i loro personali mostri, con la certezza di trovare, l'uno nell'altra, quel qualcuno che li accetta così come sono e che li può aiutare a lenire tutte le ferite.

 Voto: 4.7 stelle! ⭐


Recensione: 

"Spero che alcuni di quei momenti risuoneranno in te, caro lettore, e ti ricorderanno che sei amato e che meriti l'amore senza se e senza ma."

Credo che questa sia una delle recensioni più difficili che mi sia toccato fare.
Spesso si pensa che parlare di libri e autori che amiamo sia più facile di quelli che invece non ci hanno convinto. E' qui che sta l'errore. Perchè c'è così tanto da dire da essere dei fiumi in piena e allo stesso tempo c'è bisogno di più attenzione perchè le nostre riflessioni non finiscano per risultare randomiche. Io spero mi scuserete per la prolissità, ma di cose da dire ce ne sono davvero tante.
Sono passati quasi 3 anni da A Court of Frost and Starlight (novella successiva a La Corte di Ali e Rovina purtroppo non pubblicata -per ora- in Italia) e 4 dalla fine della prima trilogia - anche chi l'ha letto in italiano direi che è stato moooolto fortunato nell'aspettare relativamente poco. Chi invece s'era dato all'inglese..probabilmente sguazzava come me e molti altri nella nostalgia di questa serie che, in un modo o nell'altro, ti rimane in mente.
E proprio per questo, credo che il libro divida prima ancora di essere letto proprio per il personaggio che ne è protagonista: Nesta.
700 e passa pagine dedicate a un personaggio che si dimostra spesso tutt'altro che amabile e gentile non sono certo una passeggiata, lo comprendo. C'è anche chi, al contrario, provando antipatia per tutti gli altri personaggi, ha riversato nella maggiore delle Archeon tutte le proprie aspettative, sperando probabilmente in un libro che in cui perorasse le proprie prese di posizione.
Ebbene, credo che nessuna delle due posizioni trovi un reale riscontro perchè partono da un presupposto che ha in sè un errore, ovvero il non andare oltre l'apparenza di ciò che fino a quel momento s'era visto.
La chiave perchè questo libro avesse un senso non era infatti la rivincita dell'Inner Circle su Nesta o il contrario, ma l'andare al di là, lo scavare più a fondo. Questo era quello che speravo e (per fortuna) è quello che ho ottenuto benchè non è stato un libro facile, come non lo è la personalità della protagonista.
E' stato un lungo, doloroso viaggio però necessario perchè il lettore potesse capire e allo stesso tempo seguire tutto il percorso che Nesta fa per venire a patti con ciò che è successo nella sua vita e ripartire da lì per poter poi lavorare su di sè e sul proprio rapporto con gli altri.
Tutto questo è ovviamente inserito in una trama più grande che ho il sentore si dipanerà in tutta la nuova serie di libri, coinvolgendo vecchi e nuovi personaggi e soprattutto andando a toccare dei punti o degli interrogativi che la fine di La Corte di Ali e Rovina aveva lasciato palesemente aperti.
Le regine umane che avevano complottato con Hybern, la maledizione di Vassa, i rapporti tra le Corti oltre che quelle tra fae e umani, la tensione crescente tra gli Illyrian soprattutto dopo aver subito così tante ingenti perdite durante la guerra... C'era così tanto di cui parlare e per fortuna la Maas ha deciso di aprire un nuovo capitolo che spero toccherà man mano tutti questi punti.
Ovviamente non ho intenzione di far spoiler, quindi non vi dirò esattamente ciò che si inizia a trattare o meno, ma se questo è l'inizio, sembra starsi per sviluppare una serie di eventi ancora più interessante di quella che ha seguito tutti i primi tre libri!

Il ritmo rimane incalzante, intenso in alcuni momenti, alternando attimi di calma e di introspezione ad altri di azione o fatti che man mano aggiungono elementi importanti da tenere a mente. Lo stile della Maas rimane fluido per tutta la storia quanto pieno di emozioni, in un caleodiscopio di sfumature non facile da gestire, ma che lei riesce a dosare senza cadere nell'eccessivo dramma. Le pagine scorrono sotto gli occhi del lettore sempre più velocemente, portandolo alla fine senza quasi accorgersi di aver letto così tante pagine in davvero poco tempo.

L'ambientazione, inoltre, rimane quella solida di sempre, con l'aggiunta di dettagli, nuove creature, tradizioni e leggende che sono risultati coerenti e convincenti. Credo che quello di Prythan sia un mondo dalle potenzialità immense che continuano a moltiplicarsi piuttosto che diminuire, senza mai stufare -al contrario, fosse per me vorrei entrare nel merito di tutte le Corti e soprattutto di tutte le avventure vissute da Rhysand e il suo gruppo nei secoli precedenti all'arrivo di Amarantha (ma questo immagino sia chiedere un po' troppo).

Detto ciò, è anche vero che la Maas punta sempre ad avere scene di un certo effetto e che ogni tanto capita che scivoli nell'eccesso (poi ci troviamo Rhysand che ride perchè Feyre sconfigge i nemici con dei super lupi d'acqua... chissà perché). Anche qui qualcosina ridimensionabile c'era sicuramente, tuttavia, se su Crescent City la faccenda in alcuni casi mi era risultata un pò più fastidiosa, qui credo sia stata gestita molto meglio. E alla fine, le scene iconiche della Maas hanno sempre il loro perché, quindi non mi sento di meno di bocciarle del tutto. Per di più verso la fine temevo in alcune scelte piuttosto banali e invece devo ammettere che mi ha sorpresa, perciò direi che nonostante qualche cliché, è riuscita comunque a portare qualche cambio di rotta non così scontato che ho molto apprezzato.

Quello che comunque si nota abbastanza facilmente, è il fatto che il libro si svolge su due binari che scorrono obbligatoriamente paralleli: le indagini di Rhysand e la sua Corte sulle mosse delle regine umane e il percorso di Nesta verso la propria guarigione interiore.
E se da una parte i romanzi precedenti avevano molta più azione, qui la sfera dedicata alla Archeon doveva essere per forza così rilevante, perché altrimenti non sarebbe bastata per affrontare il suo carattere e la sua storia nella sua totalità. Come ho detto prima non è stato un viaggio semplice, nemmeno da leggere. Il mio punto di partenza risultava allineato con quello del resto dei personaggi principali, non perché - come ho letto spesso in giro - Feyre ci presenteva Nesta così, ma piuttosto perché, da lettrice non-onniscente, era palese che ci fosse qualcosa che non si conosceva che non permetteva una visione a 360° del personaggio.

D'altra parte, come avrebbero potuto darcelo gli altri? Nessuno conosce la storia di una figura se non chi l'ha interamente vissuta in prima persona. Non si può incolpare né Feyre di aver dipinto una sorella come "cattiva" quando tutto ciò che si è letto e visto parlava da sé, né l'autrice di averla creata per forza così, perché sarebbe riduttivo.
Allo stesso tempo il comportamento di Nesta non poteva non suscitare domande: perché una sorella maggiore ha lasciato che la minore si occupasse da sola di evitare che la famiglia morisse di fame? Perché invece di sostenerla e donarle affetto ha piuttosto optato per un fastidioso disappunto continuo? Queste sono domande che sono nate già da La Corte di Rose e Spine e mi sono sempre rimaste proprio perché non trovavano mai una spiegazione logica né arrivavano a un punto di risoluzione reale. C'erano bassi, qualche alto, poi di nuovo dei bassi, con un inasprirsi del comportamento di Nesta che è arrivato al culmine con A Court of Frost and Starlight.
Ed è proprio nel punto più basso che la Archeon poteva toccare che si apre La Corte di Fiamme e Argento, distante da tutto e tutti, persino da Amren con cui aveva stretto amicizia. Non si cura di cosa fare nella propria vita, né del proprio svalutarsi, tanto appunto da far sì che Rhysand e Feyre, con l'aiuto di Cassian, cerchino di dare uno scossone alla situazione e, così come la Signora Suprema della Corte della Notte ha dovuto affrontare i propri demoni, spingano anche sua sorella a fare altrettanto, così da tirarla fuori dall'autodistruzione nella quale sta sprofondando.
La sua asprezza, la rabbia nei confronti degli altri trasudano da ogni pagina, così anche la sua consapevolezza di scegliere volutamente parole che possono ferire, conscia di averlo fatto in passato più e più volte. Questo in parte mi ha sollevata, son sincera, perché ha significato che Nesta non fosse  una persona così noncurante come poteva sembrare, ma qualcuno che ha conscienza di qualsiasi cosa faccia e ne prenda atto, nel bene e nel male. E' una figura forte, salda, determinata quando vuole e soprattutto incapace di cedere quando si tratta di qualcosa a cui tiene o qualcuno che vuole proteggere. Questo la porta alla schiettezza, alla ruvidezza nell'esprimere le proprie opinioni e, a volte, anche una rigidità che ha radici lontane, ormai radicate nel suo animo. E' lì che si nascondono le ferite e i traumi di questa giovane donna ormai tramutata fae, da sempre costretta nelle rigide regole di una società e una rigida educazione che l'ha plasmata senza però donarle l'affetto e la protezione di cui avrebbe avuto bisogno. Da qui l'aggressività, quella corazza difensiva che ha indossato per non crollare e forse anche la paura di amare troppo e di risultarne poi orrendamente ferita.
Per questo pur comprendendo, pur amando tanto, colpire, criticare, disprezzare sono sembrate forse la scelta migliore piuttosto che fidarsi, far avvicinare gli altri, lasciando così spazio all'invidia, a quella sorta di gelosia e a quel tendere di incolpare gli altri piuttosto che se stessa, in un'abitudine talmente radicata da non provare a fermarsi e capire perchè il perchè dei propri sentimenti prima ancora delle proprie azioni.
Nesta risulta come un enorme veliero alla deriva: imponente, pericoloso per chiunque vi vada contro, ma anche destinato a schiantarsi a sua volta senza un navigatore che ne prenda in mano il timone.
E qui entra in gioco la Casa del Vento, la presenza di Cassian che non smette mai, nemmeno nei momenti più difficili di credere in lei, i nuovi legami che riesce man mano ad instaurare, che le permettono di trovare un ambiente proprio, in cui poter sentirsi al sicuro, senza pressioni, e soprattutto ricominciare capendo di non essere la sola ad avere subito dei traumi e che forse, proprio per questo, può aiutare altre persone a fare i conti con i propri. D'altra parte, il crearsi una propria dimensione e una sorta di seconda famiglia dona a Nesta la spinta per per vedere che c'è davvero del potenziale in lei, diverso da ciò che ha rubato al Calderone: è una persona buona, generosa, affettuosa, anche se lo dimostra in maniera non eccessivamente smielata. Nesta ha una forza interiore e un'attenzione verso le persone a cui vuole bene che non sono da tutti e che man mano diventeranno sempre più evidenti, dovrà solo avere lei fiducia in se stessa e anche negli altri, così da poter risolvere le proprie questioni in sospeso.
Tuttavia ci vuole tempo, tempo per buttare fuori tutta quella negatività fatta di errori commessi ma anche azioni subite in più occasioni e traumi che hanno lasciato segni profondi nel suo animo, ed affrontarla in maniera definitiva dove si può o scendervi a patti in altri casi, fino a poter finalmente mettere un punto e voltare pagina.
E qui si snoda anche il legame con Feyre, ancora più toccante perché, pur non avendo il punto di vista della Signora Suprema, si riescono a leggere i sentimenti di entrambe le sorelle in un mix di dolore, distanza, rabbia e speranza, quasi fosse anche la loro una danza che le separa più che unirle, ma alla fine torna sempre al punto di partenza: l'essere insieme. Il loro rapporto, frastagliato, complicato fin dalla prima volta che le abbiamo viste insieme, qui arriva a un reale punto di svolta che non smette ancora adesso di commuovermi.
Lo stesso vale per il rapporto tra Nesta e suo padre, quel padre che tanto ha disprezzato e al contempo ha visto morire davanti ai suoi occhi. Anche in questo caso ho apprezzato la concretezza e la dignità con cui la Maas ha permesso alla Archeon di affrontare il lutto, capendo forse di non solo dover perdonare, ma anche perdonarsi. Perché la verità è che qualsiasi cosa fatta agli altri, forse Nesta l'ha rivolta in prima persona anche contro se stessa, con una cattiveria immeritata. E ciò è diventato un comportamento talmente radicato da aver bisogno di più di uno shock per poter effettivamente venire del tutto eliminato. Si cade, si cade tanto. Eppure man mano da tutta quell'oscurità Nesta riesce non solo a comprendersi meglio, ma ad accettare che il pozzo buio in cui è finita non deve essere per forza la fine. Può scalarlo, dolorosamente, lentamente, ma alla fine riuscirà ad uscirne. Può ancora crescere, può essere una versione nuova di se stessa pur non cambiando ciò che la contraddistingue davvero come persona perchè va bene anche non essere perfetti, non è questo che ci fa amare dagli altri e Cassian glielo dimostra più e più volte.

Devo dire che la Archeon non avrebbe potuto avere compagno migliore. Dolce, premuroso ma allo stesso tempo capace di lasciarla a combattere da sé le proprie battaglie, Cassian è riuscito a bilanciare i propri sentimenti per Nesta con ciò che era necessario fare per poterla davvero aiutare, nonostante tutte le volte in cui lui stesso è stato ferito dalle sue parole. Non che avessi particolari dubbi, visto quanto è stato fondamentale per la guarigione di Feyre. Cassian è un altro di quei personaggi che ricordano come essere un uomo non significhi per forza risultare solo spocchiosi, sessualmente attivi e dotati di grandi poteri o forza fisica. E' una persona con le proprie debolezze e fragilità, dotata della capacità di ascoltare, di spronare, di rispettare gli spazi altrui e saper guidare con mano ferma non solo Nesta ma qualsiasi persona abbia bisogno del suo aiuto. Cassian è una persona che va oltre le apparenze, le divisioni e gli handicap, permettendo forse - anche grazie alla sua "dolce metà", in questo caso - di iniziare una piccola rivoluzione che potrebbe gradualmente cambiare le vedute della società e di cui, nel caso, vedremo gli esiti nei prossimi libri.
Non nego però che mi sarei aspettata un pò più di spazio anche per quanto riguarda le sue vicende personali viste le premesse iniziali, ma non è detto che non avvenga in seguito dato che trama continua in un modo o nell'altro a includere tutti i miei amati membri dell'Inner Circle.
Detto questo, per quanto riguarda la sua relazione con Nesta non credevo di trovare un così marcato accento sul romance, che tuttavia non mi ha disturbata e anzi, è risultato comunque molto coinvolgente (certo, capisco perfettamente perché ci siamo spostati nella categoria "adult" - quindi se non amate scene esplicite non è il libro adatto a voi - ). Ho apprezzato anche come è stata resa in maniera indiretta una certa questione, così come il notare alcuni parallelismi tra loro e la coppia Feyre-Rhysand, benché abbiano comunque un'identità diversa come coppia che mi ha appassionata, divertita e anche commossa in molti momenti.
In ultimo, non posso non menzionare la tematica dell'amicizia, come al solito centrale nei libri della Maas tanto quanto l'amore. I legami che finalmente Nesta riesce a stringere mi hanno intenerita nella loro semplicità, proprio perché dimostrano una purezza e un candore nei sentimenti di questa novella fae che altrimenti non avremmo mai visto. Le sue attenzioni per Emerie e Gwyn, il suo rispetto per i loro traumi e il sostegno che si danno a vicenda in un continuo scegliersi tra loro risultano la prova che in Nesta non c'è solo cattiveria come molti (lei compresa) continuano a credere. Lo dimostra persino la paura di parlare loro del suo passato, proprio temendone l'allontanamento e il giudizio; al contrario, la nostra protagonista non fa altro che ricevere affetto e forza per andare avanti, tanto da riuscire ad affrontare le sfide che le vengono poste così come i propri rapporti irrisolti. E credo non vi sia nulla di più meraviglioso di vedere una famiglia di persone che si sono scelte tra loro che pian piano continua ad allargarsi.
Allo stesso tempo mi è impossibile non citare il rapporto d'amicizia tra Feyre e Cassian, che spunta fuori qua e là in maniera spontanea ma fermamente presente. Ho adorato la loro relazione fin dall'inizio e mi fa davvero piacere come la Maas non se ne sia dimenticata. Lo stesso vale per Azriel. Anche se riservato mi è piaciuto il fatto che l'abbia fatto coinvolgere con persone esterne all'Inner Circle, facendo così nascere anche qualche siparietto divertente che smorza la serietà della narrazione.

D'altra parte non potrebbe essere altrimenti vista l'ampia gamma di temi trattati: il lutto, l'abbandono, la discriminazione, il bigottismo, la violenza (sessuale o meno) contro le donne, La Corte di Fiamme e Argento tocca questioni che non possono non colpire, soprattutto quando rappresentate in maniera vivida ma senza pietismi o al contrario eccessiva teatralità. E non posso che ammirare una scrittrice che riesce ad affrontare di temi del genere senza nasconderne la gravità dei gesti e soprattutto delle loro conseguenze, ricordando tuttavia come ci sia sempre la speranza di poter andare avanti e che, quando la propria forza non basta, c'è sempre qualcuno pronto a tendere la mano. Non importa se non la si raccoglierà subito, quella mano rimarrà lì, in attesa, anche quando si finirà per dimenticarsene, proprio perché non possiamo permettere ai nostri giorni bui di vincere.

Che dire lettor*. Questo libro è stata un'escalation di emozioni. Mi sono arrabbiata, ho riso, mi sono spaventata come non mai (Sarah non lo fare più!), mi sono commossa nel ritrovare i miei amatissimi personaggi, mi sono affezionata ad altri, e ho pianto molto, venendo forse a patti con la mia personale Nesta interiore. Avevo bisogno di questo libro e avevo bisogno che fosse così, e non vedo davvero l'ora di sapere cosa ci sarà in serbo per noi nei prossimi libri (poi però un ultimo conclusivo con tutti i pv o quantomeno coi Feysand -#sorrynotsorry per tutti quelli che staranno dicendo "ma baaaasta!"- ci sta, eh, io la butto lì).
Per ora non posso dire altro che grazie a Sarah J. Maas, perché come ogni volta riesce a rubarmi il cuore ancora e ancora.

"A ogni Nesta là fuori,
scalate la montagna"


Mi raccomando, non perdetevi anche le altre recensioni che usciranno oggi su La Lettrice sulle nuvole e Chronicles of a bookaholic e quelle di domani!


Alla prossima recensione!
-Chiara


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