Wednesday, 14 February 2024

Recensione: "LA CASA DI FIAMMA E OMBRA" di Sarah J. Maas

Buongiorno amic* lettor*!
Torno su questi schermi per parlarvi di uno dei romanzi più attesi dell'anno, La casa di fiamma e ombra, il terzo volume della serie Crescent City. 

Se prima di immergervi nella lettura di questo romanzo vi serve una rinfrescata, vi ricordo che sul blog potete trovare il riassunto del primo e del secondo volume. 

La recensione può contenere informazioni di quello che succede nei libri precedenti della serie!


Titolo:
La casa di fiamma e ombra 
Autrice: Sarah J. Maas 
Data d'uscita: 30 gennaio 2024
Editore: Mondadori 
Pagine: 732
Prezzo: 22,90€

Trama: Bryce Quinlan non si sarebbe mai aspettata di vedere un mondo diverso da Midgard ma, ora che è successo, l’unica cosa che vuole è tornare indietro. Tutto ciò che ama è lì: la sua famiglia, i suoi amici, il suo compagno. Bloccata in un luogo spaventoso e a lei sconosciuto, avrà bisogno di tutto il suo ingegno per riuscire a tornare a casa. E non è un’impresa facile dal momento che Bryce non ha la più pallida idea di chi potersi fidare. Hunt Athalar si è trovato in molte situazioni difficilissime nella sua vita, ma questa potrebbe essere la più complicata di sempre. Dopo alcuni mesi in cui ha avuto tutto ciò che desiderava, si trova di nuovo nelle prigioni degli Asteri, privato della sua libertà e senza alcun indizio sul destino di Bryce. Vuole disperatamente aiutarla ma, finché non riuscirà a sfuggire agli Asteri, ha le mani letteralmente legate. Il mondo di Bryce e Hunt è sull’orlo del collasso, e il suo futuro poggia sulle loro spalle.


Serie:
1. La casa di terra e sangue (recensione) (riassunto)
2. La casa di cielo e aria (recensione) (riassunto)
3. La casa di fiamma e ombra 
... da continuare...




Recensione:

Voto: 4 stelle!

Se per chi legge sono passati due anni dall'uscita dell'ultimo volume della serie, per Bryce e i suoi amici la storia riprende poco dopo che l'avevamo lasciata. La Maas parte in quarta e non si ferma per tutta la durata della storia, portandoci su una montagna russa di rivelazioni, segreti e inganni. 

Questo terzo volume è più fantasy rispetto ai precedenti. La trama è l'elemento fondamentale della storia e le informazioni che vengono date sono parecchie, a tratti addirittura troppe per un solo romanzo. La scrittrice si era trattenuta nei volumi precedenti, trovandosi adesso a dover spiegare anche informazioni basilari per la costruzione del mondo. La complessità della storia creata mi ha ricordato quella de Il trono di ghiaccio, il problema è che nella sua serie d'esordio la Mass ha avuto otto libri per costruirla, mentre con solo tre romanzi a disposizione per Crescent City sembra che tutto sia concentrato solo in questo ultimo volume. 

I personaggi della Maas sono sempre stati il cuore della sua narrazione, ma in questo libro li ho trovati molto sacrificati a favore di trama. C'è veramente poco spazio dedicato a loro. Si evolvono, ma in maniera così veloce da essere quasi insignificante. Le relazioni tra di loro vengono molto appiattite, messe in secondo piano, se non addirittura terzo. Tante volte è addirittura chi legge che deve quasi completare il quadro psicologico, andando a trovare delle motivazioni per le loro azioni che non vengono apertamente espresse. Questo dare così tanto spazio al pensiero de* lettor* porta ad ampliare i loro pensieri precedenti verso l'estremo. Molto probabilmente se un personaggio vi è piaciuto precedentemente allora continuerete a supportarlo e a giustificare le sue azioni, al contrario se un personaggio non vi era piaciuto probabilmente il vostro pensiero su di lui o lei peggiorerà. 

Nella mia mente non posso che paragonare questo libro a Kingdom of Ash, anche lì la Maas ha lasciato più spazio alla trama, ma le basi erano più solide. All'epoca ha potuto concedersi questa scelta perché i personaggi erano ben delineati, avevano avuto più libri per farsi conoscere, apprezzare, ma soprattutto comprendere. E questo ha reso le scene dedicate ai personaggi veramente emozionanti, cosa che sfortunatamente in CC3 è mancata. Sono legata a questi personaggi, soprattuto a Bryce e Hunt, ma mi sono emozionata veramente poco.  
Le uniche scene che mi hanno veramente fatto sorridere e in cui mi è sembrato di ritrovare il cuore della scrittura della Maas sono quelle dei capitoli extra. Qui possiamo comprendere e approfondire diversi aspetti dei personaggi e mi hanno estremamente emozionato, per questo mi dispiace molto che non siano inserite all'interno del libro. 

Non hanno aiutato questa situazione neanche i diversi punti di vista. Ritornano quelli del volume precedente con l'aggiunta di quello di Lidia, che ho molto apprezzato. 
Se per gran parte della narrazione l'alternanza tra di essi ha creato un bel ritmo, rendendo il tutto più accattivante, ci sono due punti di vista che si distaccano dal filone narrativo principale, portando a momenti più noiosetti. Queste parti sembrano riguardare solo storie future e se sì, da una parta lasciano porte aperte per nuove storie pronte per essere prossimamente sviluppate, dall'altra parte dovete fidarvi della Maas perché tutto quello che viene detto o fatto serve per il quadro generale.

Anche la parte romance è stata penalizzata dalla presenza massiccia di trama a livello narrativo. Avvengono degli sviluppi, ma come ho detto prima secondo me dovevano essere approfonditi meglio. La scrittrice usa anche degli escamotage che aveva utilizzato in precedenza, ma qui li ho trovati meno di impatto proprio per un poco sviluppo delle situazioni. Ci sono delle scene carine sia a livello di coppia che di gruppo, ma niente di così memorabile come nei libri precedenti della Maas. 

I personaggi devono tutti affrontare il trauma successo alla fine del libro precedente e ognuno a modo suo ne esce cambiato. Il problema, forse, è che questo trauma sembra sempre passare in secondo piano per il momento estremamente caotico in cui si trovano, portando chi legge a comprendere poco alcune loro scelte e come decidono di affrontare la situazione che si trovano davanti. 
Bryce è cambiata dalla prima volta che l'abbiamo incontrata. Della party girl non ne rimangono neanche le tracce e soprattutto in questo volume si possono vedere come tutte le perdite l'abbiano cambiata. Ci troviamo davanti a un personaggio più duro, pronto a prendere la situazione nelle sue mani e che si fida poco degli altri. Ha sempre mille piani pronti che non svela fino all'ultimo secondo disponibile e questo comportamento mi ha molto ricordato Aelin. 
Hunt era già provato precedentemente per tutto il suo passato e la sua lenta discesa verso la disperazione continua anche in questo volume. È un personaggio che più volte vorrebbe arrendersi, andarsene, ma che viene sempre spinto in avanti dalla compagna. 
Altro personaggio che deve far fronte al suo passato e decidere chi vuole diventare è Ruhn
Ithan e Tarion devo dire che sono i personaggi che a volte mi hanno annoiato. I loro filoni narrativi si distaccano da quelli del gruppo e a volte volevo solo che i loro capitoli finissero per tornare dagli altri personaggi. 
Al contrario avrei voluto decisamente altri mille capitoli dal punto di vista di Lidia. La sua backstory è decisamente affascinante e le mille sfaccettature del personaggio che la Maas ci ha presentato sono state una più interessante dell'altra. 

La parte che mi è piaciuta di più è stata decisamente la prima. L'alternanza di quello che stavano passando Bryce e Hunt divisi mi ha particolarmente coinvolto. Ci sono stati dei pezzi un po' difficili da digerire, perché Sarah non si è trattenuta, e devo ammettere alcuni errorini di continuità per informazioni discordanti che venivano date rispetto al volume precedente, ma per come è stata strutturata è la parte migliore del romanzo per me. 
La seconda, invece, l'ho trovata un po' più lenta e mi sono un pelino annoiata. Ma trovo che sia una caratteristica dei finali o pseudo-finali della scrittrice, si prende questo spazio per mettere i personaggi nella posizione che le serve e preparare la parte conclusiva.
Infatti poi la terza parte mi è piaciuta di più. Certi aspetti potevano essere spiegati o approfonditi meglio, ma è un po' tutto il romanzo che risente di una velocità narrativa che non gli permette di brillare fino in fondo. 

Altra parte che mi è particolarmente piaciuta è stata quella del crossover. Sono pienamente soddisfatta di come la Maas abbia sviluppato questo filone nella storia. È riuscita a dare agli altri personaggi il giusto spazio, senza che rubassero la scena ai veri protagonisti del libro. 

So che dopo aver letto tutto questo la mia valutazione potrebbe sembrare quasi senza senso, ma anche se trovo che il libro abbia molti difetti e che la Maas poteva darci di più, non è stata una brutta lettura. Mi è mancato un po' il cuore della storia, perché ho trovato i personaggi un po' opachi, ma a livello di trama il libro è ben costruito, riesce a interessare e a portare a termine i filoni narrativi principali, lasciandone qualcuno secondario aperto per i prossimi romanzi all'interno del mondo di Crescent City. 

La casa di fiamma e ombra è un libro in cui la trama regna sovrana, rendendo i personaggi e le le relazioni tra di loro secondarie, facendo così un po' mancare il cuore delle storie a cui la Maas ci ha abituato in passato. Allo stesso tempo, però, la scrittrice riesce ancora a intrattenere e a dare una conclusione soddisfacente alla storia di Bryce e Hunt. 

- Camilla 

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