Thursday, 18 November 2021

RECENSIONE: "Ilahara - The Last Myrassar" di C.M. Karys

Buongiorno lettor*!
Come state?
Finalmente riesco a portarvi un contenuto che avrei voluto postare già da un po' e a cui tengo molto. Avete già visto un'anteprima della sinossi sul nostro blog e un'intervista fatta alle autrici (nel caso ve la foste persa la trovate qui), ma mancava ancora la recensione vera e propria. Era quindi il momento di rimediare, non trovate? 

 

Titolo: Ilahara - The Last Myrassar
Autore: C.M. Karys
Casa editrice: Literary Wanderlust
Data di uscita:1 novembre 2021
Numero di pagine: 320

Trama: Princess Asharaya Myrassar lost everything on the night of the Coup of Fire when the usurper queen, Aerella Argarys, slaughtered the royal family and claimed the throne of the fae kingdom of Ilahara. After seeking refuge on the human continent and leaving her magical past behind, Asharaya takes on a new identity: Shara, an assassin blessed with dark powers.

Prince Derron Argarys owes his royal title to his mother's coup, and although he has all the status and power one could wish for, he cannot escape the memories of the brutal death of the former prince he once called friend. Now the heir to the throne, Derron must set aside his memories and learn to rule by the Argarys words: show your power, hide your heart.

But when a crone proclaims the last of the dragon-blessed rulers still lives and prophesizes Asharaya's return to Ilahara, friend and foe alike set out to find her, Derron among them. Yet he discovers in Asharaya not only a cold and beautiful assassin but also the princess he once knew. When the chance to rid his family of the Myrassar threat comes, Derron hesitates in dealing the killing blow, charting a new course that may see Asharaya's return to Ilahara to face her greatest enemy and her destiny as the last dragon-blessed queen.


Recensione:

Voto: 4 stelle!

E' davvero una sensazione strana quella di parlare di un libro che ho atteso per anni partendo giusto da delle (stupende) art viste su Instagram. Le immagini  sono diventate poi piccoli aneddoti di Chiara e Maria sulle loro pagine e/o storie relativi personaggi che man mano facevano capolino qua e là, fino a quando non è arrivata la prima sinossi. In un certo senso ho visto la storia crescere, ovviamente dal limitato punto di vista che può avere uno spettatore, e in qualche modo questo me l'ha resa più familiare e ha aumentato la mia curiosità in merito al poterla realmente leggere. Vi lascio quindi immaginare la gioia quando mi è stato inviato il romanzo in anteprima (grazie ragazze!) e sono davvero contenta di potervene parlare.

Ilahara-The Last Myrassar
colpisce immediatamente per un dettaglio fondamentale: un worldbuilding complesso, stratificato e profondamente intrecciato alla trama. L'impatto è forte, perchè si viene catapultati direttamente nel mezzo di questo nuovo mondo caratterizzato da popolazioni con caratteristiche, credenze e religioni differenti, e serve un attimo per assestarsi e riuscire a tenere bene a mente chi sia chi e ad acclimatarsi con la terminologia creata. Non è tuttavia una critica visto che una volta rotto il ghiaccio si è perfettamente inglobati nel mondo di Ilahara, così da potersi godere la trama e i suoi personaggi, il tutto è confezionato da una scrittura godibilissima che non si direbbe sia stata concepita da quattro mani. Lo stile di Chiara e Maria è coinvolgente, vivido ma soprattutto molto fluido, senza mai far sentire al lettore il cambio di "narratore". E' come se, nella scrittura, questo duo diventasse un perfetto unicum indissolubile con alle spalle più anni di esperienza letteraria di quelli che al momento ha.

Per un romanzo che contiene comunque un discreto numero di pagine e che ritengo un'introduzione alla vera parte centrale della storia, succede davvero tanto. Ogni capitolo è pieno di avvenimenti e azione, plot-twist e imprevisti che cambiano completamente le carte in tavola di minuto in minuto e lasciano il lettore senza parole, spingendolo a voler continuare per sapere cosa potrà mai succedere dopo e cosa, soprattutto, faranno i personaggi. Non vi è molto respiro nè grande gioia per i protagonisti, i cui punti di vista si alternano tra i capitoli con una certa regolarità, lasciando ovviamente maggior spazio a Shara e Derron. Questa scelta stilistica risulta buona sia per poter effettivamente avere un approfondimento psicologico sui personaggi presentati, sia per poter seguire vicende che avvengono in luoghi differenti, anche contemporaneamente, che introducono figure al momento secondarie, che probabilmente prenderanno più spazio in futuro.
E' una storia cupa, in cui le autrici non fanno sconti a nessuno e riescono a descrivere le scene con una vividezza che immerge sempre di più il lettore nelle pagine del libro. La storyline è articolata in svariate trame e sottotrame che derivano da eventi passati e si sviluppano e intrecciano in più e più modi, e pronte per essere stravolte ancora da quelli futuri. E' come se non vi fosse un solo effetto domino, ma molteplici, e non vedo proprio l'ora di poter seguire tutti i vari fili del destino che si stanno via via delineando.

Altro punto interessante sono i personaggi.
E' vero che non esulano da tropes ormai consolidati, ma se devo considerarli nell'insieme c'è comunque un mix eterogeneo di caratteri e inclinazioni che non risulta noioso e che sicuramente, anche se si spera con meno bisticci, avrà dinamiche interessanti anche in futuro. A sorpresa, poi, troviamo inseriti anche personaggi con handicap rilevanti che non suscitano pena quanto piuttosto rispetto, anche se avrei preferito avessero un ruolo più consistente all'interno della trama.
Altro punto degno di nota è la presenza di creature magiche quali i draghi, dotati di una loro coscienza e voce oltre che un legame speciale con gli umani che scelgono come loro compagni. Anche di questo aspetto non si è ancora approfondito molto, ma spero diventino una presenza ancora più prominente nei prossimi libri.
Allo stesso tempo, perchè c'è tanto, tutta questa pienezza di personaggi, elementi di trama ed eventi risulta in qualche modo troppo compattata. Questo comporta la sensazione di andare troppo veloci senza potersi soffermare abbastanza o gustarsi maggiormente determinati punti che forse avrebbero avuto bisogno di qualche pagina in più. In questo modo, oltre alla storia finiscono per venire sacrificate le relazioni tra i personaggi, chiare ma che in qualche modo rimangono in superficie, senza venire eccessivamente approfondite. Questo fa sì che non si riesca ad affezionarsi del tutto alle figure del racconto, quasi ci fosse un vetro, sottile, che divide ancora le figure dal lettore, impedendogli un'empatia maggiore. Eppure ciò non vuol dire che non si senta niente. Al contrario, la lettura risulta piena di sensazioni forti, che probabilmente risulterebbero appunto ancora più coinvolgenti se si riuscisse a rompere quell'ultima parete di distacco tra la scrittura e il lettore. E io sono sicura che queste autrici ne siano in grado, proprio perchè, leggendo, è palese quanto abbiano interiorizzato e conoscano intimamente questi personaggi. Si sente che c'è di più e si sente che chi sta alla guida della narrazione lo sa. Il passo ulteriore da fare è proprio riuscire a farlo arrivare, in pieno, al lettore, travolgendolo come un fiume in piena.
Forse anche per questo non riesco a comprendere del tutto il modo in cui s'è andato a sviluppare il rapporto tra Shara e Derron, caratterizzato, almeno in apparenza, da una ciclicità di avvicinamenti, errori e allontanamenti che non è mai riuscita ad interrompersi nonostante ci siano stati man mano dei passi avanti che, almeno in apparenza, potevano aiutare entrambi a superare almeno in parte i problemi che li portano a risultare nemici. Ovviamente non parlo di un banalissimo "cancelliamo tutto e andiamo avanti", perchè sarebbe stato eccessivo, ma appunto avrei voluto vedere quel passo in più, anche solo da parte di Derron, le cui scelte, soprattutto verso la fine, mi hanno lasciata abbastanza interdetta. Sarà troppo presto? Immagino sarà il prossimo libro a donarmi una chiave di lettura maggiore e non vedo l'ora.
Infine, altro punto su cui mi sono soffermata a riflettere, sono le morti presenti. Sarà forse perchè le ho già viste usate in più di un'occasione con la stessa modalità, sarà perchè effettivamente in modi diversi mi sembrano seguire un pattern similare, ma non mi hanno convinto fino in fondo (su almeno una poi non sono affatto d'accordo, crudelissime! 😭).

Ciò nonostante, questo non toglie che siamo solo all'inizio, la storia sarà ancora lunga e ho proprio intenzione di godermela tutta e soprattutto vedere fin dove potrà arrivare questo giovanissimo duo di scrittrici che, per quello che ho visto, è tutto tranne che privo di potenzialità e ha tanto da dare e raccontare - perciò io direi che se pure il prossimo viene il doppio delle pagine, va più che bene.
Non mi lancio nelle cinque stelle proprio perchè se questo è quello che riescono a fare ora, credo che in futuro possano fare ancora meglio e non vedo l'ora di vederle crescere ulteriormente.


Voi l'avete letto? Vi è piaciuto? Qualcosa non vi ha convinto? Sperate (io sì) che possa essere pubblicato anche qui da noi? Fatemi sapere!

Nel frattempo, ci vediamo alla prossima recensione 💓

 

credit art: la meravigliosa @gabriella.bujdoso


-Chiara






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