Tuesday 3 November 2020

Recensione: "TENEBRE E OSSA" di Leigh Bardugo - REVIEW PARTY

 


 Ciao a tutti lettor*! 💙

Finalmente oggi è il gran giorno.
Dopo anni passati a sperare che questa storia potesse tornare ancora una volta in Italia e stavolta avere  il successo e l'amore che merita, la Mondadori ha finalmente esaudito questo mio (e di tanti altri) desiderio! 😭 

Eccoci qui perciò a inaugurare il Review Party dedicato alla prima serie scritta da Leigh Bardugo, che avrete già conosciuto -o quantomeno sentito nominare- per la duologia di Sei di Corvi e l'adult fantasy Ninth House(e se non li conoscete, correte a recuperarli! Sul blog trovate già le recensioni di tutti e tre😏). E proprio parlando delle avventure dei Dregs, volete sapere da dove ha davvero inizio in realtà il Grishaverse? Siete pronti a rituffarvi in una storia ammaliante ed oscura con ispirazione russa?

Io assolutamente SI'.

Ringrazio intanto @thegoldenreader che ha organizzato questo Review Party e @librimondadori per la possibilità di partecipare e leggere questo libro in anteprima. 

 

Titolo: Tenebre & Ossa
Autore: Leigh Bardugo
Data di uscita: 3 Novembre 2020
Editore: Mondadori
Pagine: 240
Prezzo: 17,90€ 

Trama: "Il dolore e la paura mi vinsero. Urlai. La parte nascosta dentro di me risalì con impeto in superficie. Non riuscii a fermarmi. Il mondo esplose in una sfolgorante luce bianca. Il buio si infranse intorno a noi come vetro".  L'orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d'Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell'amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l'élite di creature magiche che, al comando dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l'intera corte. Alina, infatti, è l'unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore. Da questo romanzo la serie Netflix di prossima uscita.

Voto: 4.5 stelle! ⭐

Recensione: 

Questa rilettura mi ha riportata  nella fredda e cupa Ravka con una facilità e una concretezza estrema. E' palese che si tratti del primo libro della Bardugo, quindi le caratteristiche che ne rendono riconoscibile lo stile di scrittura sono sì presenti, ma in qualche modo più sfocate. E' un libro piuttosto corto che ha un ritmo molto più veloce rispetto a un Ninth House o un Sei di Corvi (ma non per questo meno avvincente), ma che condivide, con gli altri, una cupezza generale che rimane sullo sfondo e un crescendo serrato che conduce al finale con un'impellenza e un'urgenza che rispecchiano quelle dei protagonisti.

La trama si caratterizza per non essere particolarmente piena di avvenimenti, ma ogni momento risulta importante: è con Alina, vera protagonista nella storia, che facciamo un viaggio non solo fisico, ma anche emotivo e mentale nella scoperta di sè e nella sua ricerca di un proprio posto nel mondo che potrà farla finalmente sentire a "casa". Questo suo vuoto è facilmente percepibile, è una mancanza di appartenenza palpabile che la fa sentire sola nel non riuscire a integrarsi davvero, rimanendo ad avere l'amico Mal come unico punto d'appoggio. L'essere in qualche modo ignorata, considerata giusto un piccolo scricciolo pelle e ossa dal carattere schietto ma taciturno, la portano ad avere una posizione relegata come aspirante cartografa dalle mediocri capacità. Il suo stesso nascondere di essere orfana cresciuta in un'orfanotrofio rende l'idea di come non voglia che vi siano altri motivi per considerarla una misera ombra in una marea di volti, inutile e dimenticabile.

Eppure Alina è ben altro e lo dimostra nella determinazione e nel coraggio di prendere più e più volte posizione, anche in momenti difficili in cui farebbe meglio ad adeguarsi alla massa, nel dire quello che pensa e nel reagire anche quando la situazione pare disperata, solo... non se ne accorge. Ha passato così tanti anni a reprimere il proprio vero io da essersi convinta nel profondo di essere una comune orfana senza alcun valore e aver bisogno di tempo per ritrovare se stessa e avere fiducia nelle proprie capacità.

<Non sono quello che pensa>sussurrai disperata.
L'Oscuro mi si avvicinò e disse, con una voce così bassa che solo io potei sentire: <Dubito che tu abbia idea di cosa sei>
 

Allo stesso tempo, proprio perché Alina parte da un punto di vista così modesto, ci è permesso di scoprire il mondo dei Grisha e la società aristocratica attraverso occhi sgombri di pregiudizi, seguendo il fluire dei suoi pensieri e vedendo con lei lo svolgersi di dinamiche dai risvolti inaspettati. In un certo qual senso la Bardugo è capace, nonostante alcuni passaggi si possano facilmente intuire, di trascinarci esattamente dove vuole lei, coinvolgendoci all'interno della storia come se vivessimo le scoperte, le gioie, i tradimenti in prima persona, in uno stravolgimento di situazioni che, pur aspettate, non riescono del tutto a lasciare indifferenti. Bisogna poi ricordare che il topos della "scuola di magia" risulta sempre di buona efficacia anche quando accennato, portando il lettore all'interno di lezioni, sfide e prove che permettono al personaggio di crescere ed integrarsi (o scontrarsi) col gruppo. 

In contemporanea, malgrado appunto la trama piuttosto veloce, la scrittrice approfitta per mettere le basi di una critica sociale piuttosto sottile ma preoccupante per gli eventi futuri: i fantomatici Grisha, così potenti e rispettati per le loro capacità sono anche temuti se non addirittura disprezzati da una parte di popolo, che in alcuni casi non li crede speciali, ma piuttosto una sorta di strano scherzo della natura. Gli stessi soldati del Primo Esercito li guardano con risentimento, perché palesemente meglio attrezzati di quanto non possano mai essere loro. Si capisce in fretta che questa irritazione sia motivata: lo stesso attraversare la Faglia d'ombra mostra in pochi secondi come la gente comune rischi la vita di gran lunga di più di qualsiasi Grisha, perdita che ovviamente viene considerata accettabile e d'ordinanza, eppure venga comunque impiegata nel trasbordo e probabilmente nemmeno troppo protetta.
E' presto evidente che vi sia una spaccatura tra Grisha e il resto della popolazione che sicuramente non potrà portare a nulla di buono.


<I contadini amano i loro Santi. Hanno fame di miracoli. Eppure non amano i Grisha. Perché, secondo te? [..] Io penso sia perché i Grisha non soffrono come soffrono i Santi, come soffre il popolo>

Al contempo sarebbe sbagliato considerarli un gruppo perfetto: invidie, pettegolezzi, competizione tra i vari ordini... in realtà per quanto potenti siano, gli stessi Grisha non sono altro che ragazzi che, allontanati dalle proprie famiglie fanno di questo gruppo la loro nuova casa e a esso donano la propria fedeltà più che alla corona stessa, pur forse non riuscendo a capire fino in fondo cosa questo comporti.

Loro punto cardine è sicuramente la figura dell'Oscuro, il più potente di tutti gli Evocatori e loro leader indiscusso. Freddo, algido, antico, apparentemente distante da tutti e pronto a compiere qualsiasi sacrificio necessario per quello che ritiene il bene di Ravka e dei Grisha.

<L'epoca del potere dei Grisha sta per finire. [...]Una Ravka divisa non sopravviverà ai nuovi tempi.>

La sua figura rimane avvolta nell'ombra e nel dubbio costante che ci sia qualcosa di più che il lettore ancora non sa, diviso tra fiducia e timore, tra la volontà di credere in ciò che dice e quella di avere il dubbio che, anche in questo caso la sua visione sia leggermente sfasata dal tempo e altro che forse non si riesce ancora a percepire.

E proprio sui personaggi bisogna fare un altro plauso alla Bardugo: nonostante non vi siano troppe introspezioni psicologiche è facile intuirne la personalità e viverli in maniera concreta come se fossero lì, davanti a chi legge. Si sente la potenza dello sguardo dell'Oscuro, la voglia di Alina di poter fare finalmente qualcosa per la propria nazione, il coraggio di Mal e la sua determinazione, la spensieratezza di Genya, la severità di Baghra... Tutti hanno un loro ruolo e non c'è mai la percezione che qualcuno sia forzato o messo lì per caso e credo che anche questo aiuti a far sì che la storia, per quanto al momento semplice, funzioni.

Persino la storia d'amore, per quanto accennata è orchestrata magistralmente, perché ci porta a sbandare da una parte all'altra, a perderci tra sentimenti, emozioni e attrazione, in un intreccio che diventa sempre più complesso e pericoloso

<I simili si attraggono>
Cosa fare quando la razionalità viene in qualche modo intralciata da ciò che sente il cuore? Come poter gestire un'affinità che va al di là della ragione e viene influenzata da speranze, dubbi, desideri che forse nemmeno si sapeva di avere? Quanto un sentimento, nonostante sia reale, può essere distorto o manipolato? E cosa si è disposti a fare pur di ottenere ciò che si vuole?

La Bardugo non ci pone mai davanti a scelte semplici e il confine tra giusto e sbagliato, bene e male, spesso diventa tanto sottile da metterci in dubbio. Per questo amo quest'autrice. Perché riesce a spingerci in situazioni in cui il nostro stesso arbitrio è messo alla prova. E' dura, crudele coi suoi personaggi, e forse anche per questo risultano tanto reali, perché nessuno è risparmiato dal soffrire, ognuno è spinto al limite e deve trovare un modo per sopravvivere.

L'ambientazione, rispetto ad altri libri, paga il prezzo del trovarci in un romanzo d'esordio: Ravka al momento è solo abbozzata, con qualche macchia di colore qua e là che rende sì l'idea, ma forse non risulta ancora totalmente immersiva. Di palese ispirazione russa, non mancano termini ed elementi derivanti dalla cultura e dal folklore che fanno sì che questa storia abbia una solida base, corredata da un'atmosfera di una fiaba cupa, a metà tra l'incubo e il sogno, il che probabilmente rispecchia la situazione di Alina: il trovare finalmente il proprio posto del mondo comporta gioia ma allo stesso tempo la costringe a dover combattere perché tutto ciò non si trasformi in una prigionia eterna, non solo per se stessa, ma anche per gli altri, in un rovesciamento della medaglia inaspettato e allo stesso tempo inevitabile.


Vorrei tanto soffermarmi su tanto altro ancora, ma preferisco evitarvi spoiler. In ogni caso, oltre alle recensioni di Sei di Corvi, il Regno Corrotto e Ninth House, trovate già sul blog un piccolo articoletto dedicato a Mal (e chi lo sa che non arrivi a breve qualcosa dedicato anche all'Oscuro😏). Preferisco quindi chiudere aggiungendo una nota sulla traduzione italiana. Spesso non mi piacciono e le trovo piuttosto frettolose, ma devo dire che questa volta ho apprezzato sia la resa dei vari nomi che la totalità del testo. Fluido, bello da leggere e capace di mantenere lo stile della Bardugo, mi ha permesso una perfetta immersione nella storia senza rimpiangere la versione originale, quindi un complimento sincero va anche a Roberta Verde.

Sicuramente è un libro che vi consiglio, immagino l'avrete capito. Ma se anche lo trovaste fin troppo semplice, vi suggerisco comunque di andare avanti con i prossimi, perché l'autrice migliora palesemente di volume in volume.

Qualcuno di voi l'ha letto? Pensate di farlo?
Spero di averv* lasciato almeno la curiosità di provare!

Seguite anche gli altri blog che partecipano al review party per ulteriori pareri e/riflessioni!

 Alla prossima 💙

-Chiara

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